ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00555

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 21 del 22/05/2013
Firmatari
Primo firmatario: FRATOIANNI NICOLA
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 22/05/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI 22/05/2013
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 13/09/2013
Stato iter:
13/09/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 13/09/2013
BRAY MASSIMO MINISTRO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
Fasi iter:

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 13/09/2013

RISPOSTA PUBBLICATA IL 13/09/2013

CONCLUSO IL 13/09/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00555
presentato da
FRATOIANNI Nicola
testo di
Mercoledì 22 maggio 2013, seduta n. 21

   FRATOIANNI. — Al Ministro per i beni e le attività culturali. — Per sapere – premesso che:
   l'Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche, ICCU, non dispone più dei finanziamenti necessari per la gestione del servizio bibliotecario nazionale, SBN;
   in un comunicato stampa del 7 maggio 2013 i dipendenti dell'ICCU denunciano al Governo la situazione di indisponibilità economica in cui versa l'Ente;
   per effetto della legge n. 183 del 2011 e della legge n. 228 del 2012, varate rispettivamente dal Governo Berlusconi prima e, dal Governo Monti poi, l'ICCU ha visto ridurre progressivamente i suoi finanziamenti. Si pensi, che nel breve volgere di tre anni la dotazione economica a disposizione dell'ICCU si è ridotta di 1 milione di euro, da 2.3 milioni a 1.3 milioni;
   il direttore dell'ICCU, dottoressa Rosa Caffo, ha denunciato la situazione difficile anche sul versante del personale che è stato ridotto da 90 unità a 43 unità, per effetto della mancata sostituzione dei lavoratori che hanno raggiunto l'età pensionabile, a cui si aggiunge la retribuzione decurtata a seguito della sottoscrizione del personale del contratto di solidarietà nazionale;
   l'ICCU svolge un ruolo centrale per la cultura in Italia, considerando che rende immediatamente accessibili e disponibili «on line», ossia in modalità di open source, a tutti i cittadini un patrimonio di 14 milioni di titoli, con 64 milioni di localizzazioni bibliotecarie, attraverso il servizio bibliotecario nazionale e il catalogo collettivo nazionale;
   il servizio bibliotecario nazionale collega, inoltre, circa 5.000 biblioteche in tutta Italia, incluse 20 università, e, attraverso l'infrastruttura del catalogo collettivo nazionale, fornisce da anni un servizio che è sempre stato uno dei fiori all'occhiello del panorama culturale italiano, emulato anche da altre realtà bibliotecarie europee;
   la quantità di utenti che accedono e fruiscono del catalogo collettivo nazionale, racconta della strategicità e dell'importanza del servizio offerto dall'ICCU: ad esso accedono, ad oggi, più di 2 milioni e mezzo di visitatori l'anno, con circa 50 milioni di ricerche bibliografiche e più di 35 milioni di pagine visitate;
   a parere dell'interrogante, proseguire sulla strada dei tagli lineari senza considerarne gli effetti catastrofici non è più accettabile. Non si può continuare a pensare che la cultura e le istituzioni culturali di questo Paese siano elementi accessori, non determinanti per lo sviluppo, la ripresa economica e la crescita del «Sistema Paese»;
   i tagli operati nei confronti dell'ICCU sono l'ennesimo schiaffo al mondo dell'istruzione e della ricerca, perché con la scomparsa del servizio di catalogazione del patrimonio delle Biblioteche Italiane, si lede il diritto dei cittadini di ricercare, localizzare e ottenere informazioni su libri e documenti a cui, altrimenti, non potrebbero accedere;
   la sospensione o il sottodimensionamento del servizio prefigurerebbe un enorme danno socio-economico, considerando gli investimenti fin qui sostenuti per l'elaborazione e lo sviluppo del software di catalogazione in open source la cui proprietà è dello Stato italiano;
   la situazione suddescritta comprometterebbe, inequivocabilmente, anni di lavoro e di investimenti che andrebbero perduti, senza considerare che anche le altre 5.000 biblioteche, che collaborano al servizio, dovrebbero ricorrere all'acquisto di un differente software per la catalogazione dei volumi bibliotecari, comportando, di fatto, un ulteriore impegno economico per le casse dello Stato;
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza della situazione in cui versa l'Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e dei suoi dipendenti –:
   quali atti urgenti il Governo intenda porre in essere affinché ci sia una discontinuità con le politiche del rigore economico operate dai due precedenti Governi;
   se il Ministro non ritenga strategico, in campo socio-economico, finanziare la cultura e la ricerca, quali volani di una politica di rilancio dell'economia del Paese, cominciando, per esempio, col rifinanziare l'ICCU e le strutture e le risorse umane ad esso connesse. (4-00555)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 13 settembre 2013
nell'allegato B della seduta n. 77
4-00555
presentata da
FRATOIANNI Nicola

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, con la quale l'interrogante chiede quali atti il Governo intenda porre in essere affinché ci sia una discontinuità con le precedenti politiche di rigore economico e se si ritenga strategico finanziare la cultura e la ricerca quali volani di una politica di rilancio dell'economia del Paese, cominciando col rifinanziare l'istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche (ICCU), si rappresenta quanto segue.
  Premessa indispensabile è che l'ICCU continuerà a svolgere il proprio fondamentale servizio al pubblico e che non è a rischio chiusura per ragioni finanziarie.
  Un primo aspetto critico della situazione attuale dell'istituto è costituito dalla ridotta disponibilità di risorse umane, che hanno subito una forte contrazione negli ultimi anni nell'ambito della generale riduzione degli organici pubblici. La questione degli organici rispecchia la situazione di carenza diffusa per l'amministrazione statale in genere e per l'intero settore bibliotecario, con particolare riguardo per le regioni del centro-nord.
  Dal punto di vista strettamente finanziario, va poi sottolineata la situazione di partenza per l'anno corrente, alla luce del taglio dello specifico capitolo di bilancio destinato al funzionamento dell'Istituto e di Servizio bibliotecario nazionale, in attuazione del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95 e per successivi accantonamenti, da 1.555.000,00 a 1.069.879,00 di euro, con una riduzione del 31 per cento rispetto al 2012.
  Nonostante tali drastiche misure di razionalizzazione e contenimento della spesa pubblica che investono tutta la pubblica amministrazione, la competente direzione generale ha limitato per l'anno corrente la carenza complessiva di risorse finanziarie, attraverso un ingente sforzo per il reperimento di risorse integrative.
  Per il 2013, infatti, il finanziamento complessivo dell'ICCU, destinato prevalentemente al Servizio bibliotecario nazionale, ammonterà a 1.875.567,75 euro rispetto ai complessivi 2.185.000,00 del 2012, limitando al 14 per cento l'originario taglio del 31 per cento rispetto al 2012.
  Tale risultato è stato conseguito grazie al mantenimento dello stanziamento di euro 130.000,00 sul capitolo finalizzato allo sviluppo di SBN, dall'altro, al supporto che la direzione generale per le biblioteche ha dato alla programmazione di risorse integrative a favore dell'ICCU (affidate in gestione unificata alla direzione generale per l'organizzazione e gli affari generali) e a una rimodulazione di fondi residui disponibili. Complessivamente si prevede di passare dai 500.000,00 euro di risorse aggiuntive assegnate all'istituto nel 2012 ai 675.688,75 euro dell'anno corrente.
  Si ricorda, inoltre, che l'istituto può integrare i finanziamenti statali con alcuni cofinanziamenti europei per progetti di studio, ricerca e valorizzazione, e può disporre di proventi, anche se di importo non considerevole, derivanti dalle proprie attività di promozione, pubblicazione, consulenza e collaborazione con soggetti pubblici e privati, italiani, comunitari e internazionali.
  Non va, comunque, sottaciuta la sempre maggiore difficoltà per questa amministrazione di sopperire in modi alternativi alla carenza di risorse sui capitoli propri di finanziamento dell'istituto o di SBN, nonostante la costante azione di riduzione dei costi portata avanti negli ultimi anni.
  Al fine di proseguire e implementare la positiva esperienza del Servizio bibliotecario nazionale, nel contesto della crisi economica che da anni ha investito il nostro Paese, la competente direzione generale ha avviato da tempo un attento monitoraggio dei costi del servizio e stimolato, sin dal 2011, iniziative volte alla riduzione strutturale dei costi di mantenimento dell'infrastruttura informatica. Infine, è stato di recente costituito un gruppo di lavoro per elaborare un piano di razionalizzazione dei poli bibliotecari costituenti il sistema, al fine di ridurre ulteriormente i costi di gestione legati al mantenimento del servizio bibliotecario in tutte le strutture centrali e periferiche afferenti. Il risultato conseguito negli ultimi tre anni è quantificabile in una riduzione di circa il 20 per cento dei costi direttamente attribuibili a SBN.
  Tale comportamento virtuoso, combinato con la disponibilità di risorse finanziarie integrative come sopra accennato, ha consentito finora di neutralizzare gli effetti negativi dei tagli lineari di bilancio sull'ICCU e su SBN in generale. Occorre, tuttavia, rilevare che la legge di bilancio per il triennio 2013-2015 prevede, a partire dal 2014, ulteriori tagli generalizzati ai capitoli della tabella ministeriale, sia di funzionamento che di investimento, che per quanto riguarda i capitoli di pertinenza dell'ICCU e di SBN saranno compresi tra il 15 e il 20 per cento, portando la percentuale di finanziamento erogato sui capitoli «propri» dell'ICCU e di SBN al 50 per cento del fabbisogno reale.
Il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismoMassimo Bray.

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