ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00538

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 21 del 22/05/2013
Firmatari
Primo firmatario: FRATOIANNI NICOLA
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 22/05/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DURANTI DONATELLA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 22/05/2013
MATARRELLI TONI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 22/05/2013
PANNARALE ANNALISA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 22/05/2013
SANNICANDRO ARCANGELO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 22/05/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 22/05/2013
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 29/05/2013
Stato iter:
04/02/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 04/02/2014
BUBBICO FILIPPO VICE MINISTRO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 04/02/2014

CONCLUSO IL 04/02/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00538
presentato da
FRATOIANNI Nicola
testo di
Mercoledì 22 maggio 2013, seduta n. 21

   FRATOIANNI, DURANTI, MATARRELLI, PANNARALE e SANNICANDRO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:
   il 19 maggio 2013 tre persone venivano assassinate in un agguato a colpi di kalashnikov nel quartiere «San Paolo» nella città di Bari;
   il bilancio dell'agguato poteva essere ancor più grave perché avveniva in pieno giorno davanti a un bar e ad alcuni esercizi commerciali, alcuni aperti, e tra la gente che passeggiava dopo aver lasciato la vicina chiesa di «Santa Cecilia», nel quartiere;
   come riportato da diverse fonti di stampa e, confermato dagli investigatori, il presunto obbiettivo dell'agguato era Vitantonio Fiore, il quale indossava un giubbotto antiproiettile e aveva un'arma da fuoco infilata nella cintola dei pantaloni;
   questo agguato non rappresenta un fatto isolato; il 15 maggio 2013 il sorvegliato speciale, Saverio Lorusso, veniva colpito alla spalle da tre proiettili sotto la sua abitazione nel quartiere San Girolamo. Il pregiudicato si salvava, perché indossava un giubbotto antiproiettile;
   il 16 aprile 2013 veniva colpito a morte invece Giacomo Carraciolese, ucciso per strada a pochi passi dalla sua abitazione e dal vicino mercato rionale di via Nizza nel quartiere di «San Pasquale»;
   questi due ultimi episodi menzionati, sono soltanto l'apice di una situazione drammatica vissuta in provincia di Bari. Secondo l'ultima relazione semestrale (1o semestre 2012) della direzione investigativa antimafia (DIA), la criminalità organizzata in quel territorio ha una «diffusa disponibilità di armi» ed «elevate capacità criminali». Nella relazione si evidenzia anche che l'equilibrio tra i clan storici potrebbe essere stato alterato da alcuni gruppi che scalpitano per tornare alla ribalta, questo potrebbe portare ad una escalation di vendette criminali e di spietati episodi delinquenziali;
   anche nel resto della Puglia lo scenario dei gruppi criminali si presenta caratterizzato da dinamiche particolarmente aggressive e violente e si riscontra un significativo aumento dei reati di omicidio, di rapina e di estorsione. Secondo la relazione citata della direzione investigativa antimafia, in particolare, l'aumento dei reati di omicidio conferma l'esistenza di «dinamiche di scontro dettate dalla ricerca nuovi assetti nonché della competitiva espansione territoriale» della criminalità pugliese;
   profonda preoccupazione viene espressa anche attraverso una nota del 20 maggio 2013 dalla giunta distrettuale dell'Associazione nazionale magistrati (ANM) di Bari, in cui si afferma che il territorio «vive un allarmante ed aumentata recrudescenza criminale». Continua l'Associazione nazionale magistrati di Bari: «al riguardo si deve riaffermare l'evidenziata carenza degli organici dei Magistrati e del personale amministrativo, che si trovano ad affrontare e contrastare i locali fenomeni criminali in situazione ormai emergenziale. Si rappresenta ancora l'assoluta inadeguatezza delle strutture a disposizione di tutti gli operatori della giustizia, compresi i Magistrati, con il relativo disagio che ostacola ulteriormente il nostro quotidiano lavoro» –:
   quali provvedimenti immediati i Ministri intendano porre in essere per garantire la sicurezza dei cittadini alla luce della escalation criminale in corso;
   quali iniziative di competenza il Governo intenda intraprendere per contrastare i processi di riorganizzazione della criminalità organizzata sul territorio pugliese e in particolare, sul capoluogo;
   quali misure concrete intenda adottare il Governo per garantire idonee risorse economiche e di personale a sostegno della magistratura e delle forze dell'ordine, pesantemente colpite negli anni passati dai tagli e dal sottodimensionamento. (4-00538)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 4 febbraio 2014
nell'allegato B della seduta n. 166
4-00538
presentata da
FRATOIANNI Nicola

  Risposta. — La criminalità organizzata di Bari ha una struttura orizzontale, caratterizzata da confederazioni di clan prive di un vertice comune in grado di impartire disposizioni univoche; ciò determina una sostanziale fluidità degli equilibri criminali, causando cicliche e improvvise aperture di nuovi fronti di conflittualità.
  Attualmente si sta assistendo ad un periodo di forte instabilità, sia per effetto dello stato di detenzione di alcune delle figure di spicco dei clan «storici», sia come conseguenza degli omicidi di alcuni loro esponenti. La recrudescenza delittuosa alla quale fa riferimento l'interrogante è quindi determinata da un mutamento degli assetti all'interno di una geografia rinnovata della malavita organizzata: l'evidente indebolimento dei clan storici permette alle giovani leve di creare nuove alleanze per la scalata delle gerarchie criminali.
  Le relative indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia, hanno consentito, sinora, il sequestro di alcune armi da fuoco e l'arresto di elementi gravitanti nell'orbita della criminalità locale. La diffusa disponibilità di armi – spesso collegata al traffico di sostanze stupefacenti, che rappresenta una delle principali fonti di liquidità – favorisce il facile ricorso alla violenza anche per risolvere semplici contrasti personali, che sfociano frequentemente in episodi cruenti.
  Per contrastare la situazione criminale in cui operano i numerosi clan del luogo, il Ministro dell'interno ha ritenuto opportuno estendere il cosiddetto «modello Caserta» anche al territorio in questione. Inoltre, con decreto del Ministro dell'interno di concerto con il Ministro della difesa, il 21 dicembre 2012 è stato prorogato fino al 31 dicembre 2013 il piano d'impiego di un contingente militare appartenente alle Forze armate nei servizi di vigilanza a siti e obiettivi sensibili, nonché di perlustrazione e pattuglia in concorso e congiuntamente alle Forze di polizia. In particolare, nella provincia di Bari sono state confermate 46 unità destinate ai servizi di perlustrazione e pattuglia e 130 unità destinate al controllo dei centri per immigrati.
  È opportuno sottolineare come questa Amministrazione sia particolarmente attenta all'evoluzione delle dinamiche criminali e, in relazione a particolari contingenze, produca «modelli d'intervento tematici» costituendo dei «
desk interforze». Il desk è composto da rappresentanti delle Forze di polizia – Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di finanza, direzione investigativa antimafia – che operano d'intesa con il procuratore distrettuale antimafia. Il suo compito è quello di elaborare a livello centrale specifiche misure di prevenzione patrimoniale, per poi individuare sul territorio i beni ascrivibili direttamente o in via mediata alle famiglie mafiose. A Bari e Foggia è attivo un desk istituito il 30 ottobre 2009 con circolare della direzione centrale della Polizia criminale.
  A ciò si deve aggiungere il progetto Ma.Cr.O., che prevede la realizzazione di una mappa nazionale dei sodalizi criminali attraverso un sistema informatico integrato con le banche dati SDI ed SSD. La mappatura consente il censimento delle organizzazioni criminali di tipo mafioso, italiane e straniere, delle quali siano state individuate la denominazione, l'area d'influenza, le attività illecite e lecite e dei soggetti ad esse collegati.
  Il patrimonio informativo viene preventivamente condiviso in seno a gruppi provinciali interforze (GPI), costituiti presso gli uffici territoriali del Governo, coordinati da un delegato del prefetto e composti dai rappresentanti provinciali delle Forze di polizia e della direzione investigativa antimafia.
  Lo scambio informativo fra i GPI costituisce uno dei maggiori punti di forza dell'applicativo e viene alimentato con informazioni «certificate» attraverso il vaglio delle strutture investigative che, sul territorio provinciale, svolgono ai più alti livelli l'attività operativa di contrasto al crimine organizzato. Nella regione Puglia il progetto ha trovato la sua realizzazione nella costituzione dei GPI presso tutte le prefetture; in particolare, per quella di Bari si è provveduto all'avvio il 30 marzo 2012.
  Infine, a seguito dell’
escalation criminale, la situazione dell'ordine e della sicurezza pubblica del capoluogo pugliese è stata oggetto di esame nel vertice svoltosi presso prefettura di Bari il 22 maggio 2013, presieduto dal Ministro dell'interno. Alla riunione hanno partecipato i vertici nazionali e provinciali delle Forze dell'ordine, i capi delle procure della Repubblica di Bari e di Trani, il presidente della giunta della regione Puglia, il presidente della provincia di Bari e il sindaco di Bari.
  Dopo un'attenta analisi della situazione, il Ministro dell'interno ha suggerito un ulteriore programma di base per contrastare la criminalità organizzata, che dovrà svilupparsi lungo tre direttrici: rafforzamento dei dispositivi di vigilanza e di controllo del territorio, potenziamento delle strutture investigative per la ricerca dei latitanti e tavolo interforze per l'aggressione dei patrimoni criminali. Nel rispetto del suddetto programma, a partire dal mese di maggio 2013, è stato attuato un potenziamento dei dispositivi di controllo del territorio di Bari e provincia con personale di rinforzo pari a 30 unità della Polizia di Stato specializzate nel settore investigativo e 30 unità dell'Arma dei Carabinieri. Sono state, altresì, disposte nuove assegnazioni di personale della Polizia di Stato ai vari uffici e reparti ubicati nella provincia di Bari con decorrenza dal 7 ottobre 2013. Si tratta di complessive 86 unità, di cui 20 già anticipate alla questura a decorrere dal 9 settembre 2013.
  Si segnala, inoltre, nel quadro del complessivo potenziamento del controllo del territorio da parte delle Forze di Polizia, l'avvenuto stanziamento per l'intera regione Puglia di euro 46.668.902,73 nell'ambito del programma operativo nazionale sicurezza, da utilizzare in un progetto di sistema integrato di videosorveglianza territoriale e di monitoraggio del traffico veicolare.

Il Viceministro dell'internoFilippo Bubbico.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

ASSOCIAZIONE NAZIONALE MAGISTRATI ( ANM ), DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA ( DIA )

GEO-POLITICO:

BARI - Prov,PUGLIA

EUROVOC :

criminalita'

sicurezza pubblica

armi da fuoco e munizioni