ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00481

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 17 del 16/05/2013
Firmatari
Primo firmatario: MAESTRI PATRIZIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 16/05/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 16/05/2013
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00481
presentato da
MAESTRI Patrizia
testo di
Giovedì 16 maggio 2013, seduta n. 17

   MAESTRI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   l'articolo 84 del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159 «Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, nonché nuove disposizioni in materia di documentazione antimafia», definisce la comunicazione antimafia e l'informazione antimafia come l'attestazione della sussistenza o meno di una delle cause di decadenza, di sospensione o di divieto all'esercizio di specifiche attività definite all'articolo 67, ovvero nell'attestazione della sussistenza o meno di eventuali tentativi di infiltrazione mafiosa tendenti a condizionare le scelte e gli indirizzi delle società o imprese interessate;
   dette misure rientrano tra quelle aventi funzione inibitoria, irrogabili dal prefetto nell'esercizio delle proprie funzioni in materia di polizia e di sicurezza, contro le ingerenze del crimine organizzato nelle attività economiche e nei rapporti con le pubbliche amministrazioni;
   con l'ordinanza n. 33 del 24 settembre 2012 il Consiglio di Stato ha chiarito che il provvedimento interdittivo «non è atto avente portata generale né ha efficacia sull'intero territorio nazionale, bensì opera in seno al singolo rapporto cui afferisce e, pertanto, spiega i suoi effetti “diretti” nell'esclusivo ambito della circoscrizione territoriale ove quest'ultimo è costituito e si svolge»;
   la pronuncia sopra richiamata pone evidenti interrogativi sulla piena efficacia dei provvedimenti interdittivi nel contrasto alla criminalità organizzata su tutto il territorio nazionale;
   nei mesi scorsi il territorio della provincia di Parma è stata teatro di alcune operazioni antimafia particolarmente significative: il maxisequestro alla camorra che ha coinvolto l'imprenditore parmigiano Bazzini (gennaio 2012), l'arresto di Salvatore Casella, esponente di spicco del clan Sarno, pluripregiudicato e latitante rifugiatosi a Parma (giugno 2012), il sequestro di beni a Mario Illuminato (luglio 2012), coinvolto, secondo la procura, nell'omicidio del camorrista Raffaele Guarino a Medesano (Parma), il sequestro di oltre un milione di euro in beni di affiliati ai Casalesi, effettuato dalla direzione investigativa antimafia a Parma (novembre 2012), le slot machine manomesse dalla ’ndrangheta a Parma (gennaio 2013); la maxi usura e frode fiscale messa in piedi dalla ’ndrangheta e sventata dalla Guardia di finanza che ha portato al centro delle indagini un istituto di credito di Colorno (Parma) e alcune ditte parmensi di autotrasporti (febbraio 2013). Si tratta di una considerevole serie di operazioni anticrimine cui si è aggiunta nei giorni scorsi un'operazione contro il giro dei night club di impronta camorristica, che ha lambito anche Parma –:
   di quali iniziative, anche di natura normativa, il Ministro interrogato ritenga opportuno farsi promotore al fine di rafforzare gli strumenti di interdizione antimafia e di rendere più efficace l'azione delle prefetture valutando l'opportunità di estendere gli effetti di questi provvedimenti, indipendentemente dalla prefettura territorialmente competente, a tutto il territorio nazionale;
   quale sia lo stato delle infiltrazioni mafiose nel nord Italia e in particolare in Emilia-Romagna e nella provincia di Parma e di quali iniziative di competenza il Ministro interrogato intenda farsi promotore al fine di rafforzare l'attività preventiva e investigativa antimafia. (4-00481)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

mafia

Emilia-Romagna

sequestro di beni

criminalita' organizzata

amministrazione locale