ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00468

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 16 del 15/05/2013
Firmatari
Primo firmatario: BORDO FRANCO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 15/05/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FARINA DANIELE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 15/05/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 15/05/2013
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00468
presentato da
BORDO Franco
testo di
Mercoledì 15 maggio 2013, seduta n. 16

   FRANCO BORDO e DANIELE FARINA. — Al Ministro della giustizia, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
   l'articolo 27 della Costituzione prevede che «Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato»;
   il sistema penitenziario del nostro Paese, anche a causa di alcuni recenti interventi del legislatore – ad esempio, la legge n. 189 del 2002 cosiddetta «Legge Bossi-Fini», la legge n. 49 del 2006 cosiddetta «Fini-Giovanardi», nonché la legge n. 251 del 2005 cosiddetta legge «ex-Cirielli» – soffre una drammatica e inumana situazione di sovraffollamento delle carceri, messa in luce anche dall'attività di associazioni che si occupano dell'argomento, nonché da recenti inchieste giornalistiche;
   la carenza e la vetustà delle strutture e talora la carenza di personale penitenziario obbligano a regolamenti intracarcerari inumani, con i detenuti rinchiusi nelle celle per gran parte della giornata, e fino a 20 ore al giorno su 24, e l'impossibilità oggettiva di attivare qualsiasi percorso di reinserimento sociale per il detenuto;
   tale situazione ha prodotto la condanna dell'Italia da parte della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo, oltre che reiterati richiami da parte del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano;
   la casa circondariale di Cremona denominata «Cà del Ferro» sconta una situazione di notevole sovraffollamento con circa 420 presenze a fronte di una capienza prevista di 196 detenuti ed una soglia di tollerabilità pari a 353 unità;
   forte è la carenza di operatori penitenziari, basti pensare che gli educatori presenti nella casa circondariale di Cremona sono 4, per gli oltre 400 detenuti presenti;
   da settembre 2012, a causa del sovraffollamento, la direzione ha dovuto inserire in alcuni reparti 3 detenuti per cella (celle predisposte per 1/2 detenuti) con letti a castello. Per rendere la situazione più tollerabile, è stato anche adottato un regime di celle aperte durante alcune fasce orarie del giorno;
   è stata costruita una palazzina aggiuntiva di 4 piani per una capacità di 200 detenuti in regime di 3 per cella ma, nonostante si stia provvedendo ad arredarla, è inutilizzata a causa di gravi infiltrazioni di acqua dagli infissi e dal soffitto che si ripercuotono su tutti i 4 piani della struttura;
   analoghi problemi di infiltrazioni si riscontrano nel corpo principale dell'istituto, e l'aggravio di questo fenomeno comporta sovente la chiusura per lunghi periodi dello studio odontoiatrico e di altri ambulatori, soggetti a costanti cedimenti dell'intonaco del soffitto e ad allagamenti nelle giornate di maltempo. Gli interventi tampone realizzati autonomamente con risorse interne dalla direzione della casa circondariale di Cremona non risolvono affatto il problema che si ripresenta ciclicamente;
   la nuova palazzina, peraltro, prevede meno di un terzo degli spazi comuni, cioè quelli destinati ad aule/laboratori e luoghi di rieducazione dei detenuti, rispetto alla vecchia struttura, con la conseguenza che all'apertura di questo padiglione, a causa dei problemi strutturali evidenziati, si continuerà a fare riferimento agli spazi della vecchia struttura, già inadeguata a causa del sovraffollamento e dell'inagibilità di alcune aree –:
   quali interventi i Ministri interrogati ritengano di adottare al fine di migliorare la salubrità della casa circondariale di Cremona, in particolare per porre fine alle infiltrazioni di acqua presenti in numerose parti della struttura e per garantire la piena e continua agibilità dei locali destinati alle cure sanitarie dei detenuti;
   quali provvedimenti, e in quali tempi, i Ministri interrogati intendano adottare per aumentare il numero degli operatori in carcere (educatori, psicologi, eccetera) e per adeguare le strutture penitenziarie ad un livello tale da garantire l'attuazione di quanto previsto dall'articolo 27 della Costituzione, in tema di finalità rieducativa della pena;
   quali siano le iniziative che il Ministro della giustizia intende assumere per una necessaria inversione di tendenza rispetto al sovraffollamento carcerario che caratterizza la casa circondariale di Cremona. (4-00468)

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

CARCERE DI CREMONA

EUROVOC :

personale carcerario

detenuto

carcerazione

reinserimento sociale

stabilimento penitenziario

Corte europea dei diritti dell'uomo