ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00451

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 16 del 15/05/2013
Firmatari
Primo firmatario: CAPARINI DAVIDE
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 15/05/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 15/05/2013
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00451
presentato da
CAPARINI Davide
testo di
Mercoledì 15 maggio 2013, seduta n. 16

   CAPARINI. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   dall'ottobre 2010 in Lombardia è terminato lo switch off della trasmissione del segnale televisivo analogico col contestuale avvio del digitale a seguito del quale i cittadini hanno dovuto impegnarsi nell'acquisto di un decoder o di una televisione con decoder incorporato;
   in svariate aree situate nella zona centrale della Valle Camonica, ed in particolare nel comune di Breno (provincia di Brescia), numerosi utenti lamentano di non usufruire del servizio delle reti Rai, perché i canali nazionali non danno alcun segnale, ed in altre zone, sempre della Valle Camonica i programmi sono visibili solo parzialmente. Nel vano tentativo di ricevere il segnale televisivo gli utenti sono stati costretti a dotarsi di parabole, apparati per il digitale terrestre particolarmente onerosi e sofisticati, filtri (uno per ogni canale), oltre a ricorrere a periodici servizi di tecnici ed antennisti con i relativi esborsi;
   oltre al danno derivante dal non poter fruire del servizio pubblico radiotelevisivo, i cittadini subiscono la beffa di essere tenuti a pagare la tassa di possesso sull'apparecchio televisivo (il cosiddetto canone RAI) che ha la sua ratio nella presunta fruizione del servizio pubblico;
   della riscossione di tale prelievo (peraltro tra i più «odiati» dai cittadini, con un tasso di evasione che raggiunge il 30 per cento circa a livello nazionale) si occupa l'amministrazione finanziaria, in particolare l'ufficio S.A.T. (sportello abbonamenti TV, già storico ufficio URAR del Ministero dell'economia e delle finanze), con il quale collabora la RAI come previsto da un'apposita «Convenzione per la regolamentazione dei rapporti relativi alla gestione dei canoni di abbonamento alle diffusioni», sottoscritta il 2 gennaio 2001;
   di fatto si è in presenza di un'imposta che poi lo Stato utilizza pressoché integralmente per finanziare l'attività di servizio pubblico svolta dalla RAI;
   insomma, chi paga la RAI sono i cittadini, attraverso lo Stato, che peraltro ne è anche il «proprietario», sia in quanto azionista, sia in quanto soggetto concedente la concessione affidata alla Rai. In tal senso, è lo Stato attraverso i suoi organi e le istituzioni (Governo, Ministero dello sviluppo economico – dipartimento delle comunicazioni, Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) a dover verificare il corretto e regolare svolgimento del servizio pubblico da parte della Rai, intervenendo se del caso ad irrogare le previste sanzioni, a tutela e garanzia del cittadino consumatore e contribuente;
   va ricordato peraltro che lo stesso contratto di servizio (2010-2012) tra RAI e il Ministero dello sviluppo economico (che oggi incorpora quello delle telecomunicazioni), all'articolo 23 (qualità del servizio), prevede che: «la Rai individua nella qualità audiovisiva un tratto distintivo e irrinunciabile dell'offerta del servizio pubblico;
   la Rai riconosce la qualità tecnica del servizio di radiodiffusione quale obiettivo strategico del servizio pubblico [...] monitora costantemente la qualità tecnica del servizio ed esercita ogni azione preventiva e correttiva al fine di garantire il permanere di alti standard qualitativi; assicura un costante rapporto con l'utenza, per raccogliere segnalazioni di problematiche di qualità tecnica; [...]; assicura una idonea informazione ai cittadini per la migliore fruizione dei servizi;
   nell'ambito della disponibilità delle frequenze e tenendo conto della specificità della missione del servizio pubblico generale radiotelevisivo, il Ministero assicura alla Rai tutte quelle necessarie per risolvere situazioni interferenziali, migliorare la qualità del servizio e sperimentare nuove tecnologie diffusive [...]»;
   proprio nel contratto di servizio è stabilito che la qualità del segnale costituisce un elemento essenziale del servizio pubblico radiotelevisivo, elemento di cui il Ministero deve garantire il rispetto; nel caso di specie – come rilevato – l'inadeguata qualità del segnale pregiudica la possibilità di gran parte della popolazione di vedere i programmi Rai;
   a ciò si aggiunga il fatto che il Ministero ha messo a disposizione della RAI ingenti risorse per il passaggio al digitale (per un totale di oltre 60 milioni di euro) –:
   quali iniziative urgenti di competenza intenda adottare per garantire il diritto all'informazione degli utenti e per ovviare immediatamente ai problemi segnalati evitando di far ricadere sui cittadini utenti ulteriori oneri per la fruizione di un servizio per il quale hanno dovuto acquistare il decoder (o nuovo apparecchio ricettivo) e per il quale già pagano il canone. (4-00451)

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

RAI RADIOTELEVISIONE ITALIANA SPA

EUROVOC :

protezione del consumatore

servizio pubblico

televisione

contratto di prestazione di servizi

parafiscalita'

diritto all'informazione