ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00379

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 13 del 07/05/2013
Firmatari
Primo firmatario: BRUNO FRANCO
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 07/05/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE 07/05/2013
MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE 07/05/2013
MINISTERO DELL'INTERNO 24/06/2013
MINISTERO DELLA SALUTE 22/07/2013
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 06/09/2013
Stato iter:
28/11/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/11/2016
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 28/11/2016

CONCLUSO IL 28/11/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00379
presentato da
BRUNO Franco
testo di
Martedì 7 maggio 2013, seduta n. 13

   BRUNO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   da tempo moltissimi comuni dell'intera Calabria vivono una situazione di grave emergenza per quanto riguarda la gestione dei rifiuti;
   la mancata raccolta e l'impossibilità di conferimento negli impianti previsti rischia di trasformarsi in una vera e propria emergenza sanitaria che verrà significativamente acuita dall'aumento delle temperature, fattore in grado di far proliferare i vettori di malattie infettive;
   non meno grave è il rischio per l'ordine pubblico quotidianamente minacciato da forme di protesta messe in atto da cittadini particolarmente esasperati;
   secondo alcuni dati si ammassano ormai per le strade dei principali centri calabresi 15 mila tonnellate di rifiuti non raccolti a causa della mancanza di siti per il conferimento, alcuni chiusi per vertenze sindacali, altri perché saturi;
   situazioni particolarmente gravi si vivono nei comuni capoluogo come, ad esempio, a Cosenza e a Reggio Calabria;
   a Cosenza la situazione di emergenza sembra essere amplificata non solo dal mancato raggiungimento delle percentuali di raccolta differenziata ma anche dalla chiusura dell'impianto di smaltimento di San Giovanni in Fiore;
   a Reggio Calabria l'emergenza è stata portata alla ribalta nazionale anche da trasmissioni televisive che, esercitando un legittimo diritto di «denuncia», finiscono per aggiungere al danno del disservizio anche quello relativo allo scadimento dell'immagine turistica della città proprio alla vigilia del periodo estivo;
   varie associazioni, tra cui Save the Children e Civitas Soli, hanno lanciato un allarme per la tutela dei bambini della Locride data la permanenza dei rifiuti addirittura in prossimità delle scuole. Sembra che siano circa un milione i minori nelle regioni del Mezzogiorno (il 66,6 per cento del totale nazionale) che crescono in aree in cui suolo, falde idriche, aria, sono stati inquinati e continuano ad esserlo da una lista infinita di agenti inquinanti quali amianto, arsenico, cadmio, mercurio, nichel, piombo, diossina, DDT, benzene, fitofarmaci, e altri. Tutti siti che richiedono interventi urgenti per essere messi in sicurezza e bonificati;
   l'emergenza rifiuti finisce per aprire uno squarcio allarmante sul ruolo dell'eco-mafie –:
   quali iniziative di competenza il Ministro intenda assumere per porre un freno ad una situazione che rischia di diventare incontrollabile e che vede l'impotenza ormai conclamata delle istituzioni preposte, nonostante lunghi e infruttuosi periodi di commissariamento. (4-00379)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 28 novembre 2016
nell'allegato B della seduta n. 710
4-00379
presentata da
BRUNO Franco

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, relativa alla gestione dei rifiuti nella Regione Calabria, sulla base degli elementi acquisiti dalla competente direzione generale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, si rappresenta quanto segue.
  Si delinea di seguito il quadro della situazione attuale e le connesse criticità, partendo dalle problematiche che interessano la gestione dei rifiuti nella regione Calabria.
  Con l'ausilio degli ultimi dati resi pubblici da Ispra, si riferisce che nell'anno 2014 nella regione Calabria sono stati prodotti 809.974 tonnellate di rifiuti urbani, pari a 409,8 chilogrammi pro capite.
  Nel quinquennio 2010-2014 la produzione di rifiuti è diminuita del 13,40 per cento con un decremento medio annuo pari al 2,68 per cento.
  Tale andamento riflette quello della produzione a livello nazionale che è correlato al trend degli indicatori socio-economici ed al consumo delle famiglie.
  Nel 2014 la quantità di rifiuti raccolti in modo differenziato è stata pari a 150.541,64 tonnellate, con un incremento del 22,53 per cento rispetto all'anno precedente.
  La percentuale di raccolta differenziata si è attestata al 18,60 per cento, molto lontana dalla media italiana ed europea e dagli obblighi di legge del 65 per cento. Tuttavia, negli ultimi 5 anni, la percentuale di rifiuti urbani raccolti in modo differenziato nella regione Calabria è cresciuta del 28,76 per cento registrando un incremento considerevole.
  Relativamente alle quantità raccolte in maniera differenziata la quota principale è rappresentata dalla carta (52,344 tonnellate) pari al 34.77 per cento seguita dall'organico (48.460 tonnellate) con una percentuale del 32,19 per cento.
  L'analisi dei dati per singola provincia evidenzia il raggiungimento della percentuale di raccolta più elevata nella provincia di Cosenza (27 per cento) mentre le percentuali più basse si registrano a Crotone (10,7 per cento) e Reggio Calabria (11,7 per cento).
  Da informazioni fornite dalla regione Calabria si evidenzia, alla data odierna, un livello della raccolta differenziata pari a circa il 30 per cento in significativo aumento ma ancora insufficiente rispetto agli obblighi di legge.
  La gestione dei rifiuti nella regione Calabria presenta delle criticità riguardanti la carenza impiantistica e il livello molto modesto della raccolta differenziata. La valorizzazione energetica appare esigua (rappresenta il 7 per cento della quota di indifferenziato), mentre il ricorso alla discarica risulta predominante (nell'anno 2014 sono state conferite 554.600 tonnellate pari a 84,6 per cento).
  La regione Calabria presenta diversi impianti per la gestione dei rifiuti urbani.
  I dati ufficiali Ispra, riferiti all'anno 2014, rilevano;
   n. 7 impianti di compostaggio (con un quantitativo autorizzato di 138.500 tonnellate all'anno ed un quantitativo trattato pari a 56.904 tonnellate all'anno);
   n. 7 impianti di trattamento meccanico biologico (con un quantitativo autorizzato di 390.000 tonnellate all'anno ed un quantitativo trattato di 343.718 tonnellate all'anno;
   n. 1 impianto di incenerimento (con un quantitativo autorizzato di 120.000 tonnellate all'anno ed un quantitativo trattato di 72.850 tonnellate all'anno);
   n. 7 discariche in esercizio (per un quantitativo di rifiuti urbani conferiti di 383.284 tonnellate all'anno).

  Si evidenzia che l'offerta pubblica delle discariche di servizio nella regione Calabria è praticamente inesistente. Ad oggi lo smaltimento avviene essenzialmente in discariche private (regionali ed extraregionali).
  L'assetto impiantistico risulta evidentemente carente oltre che obsoleto e la Regione Calabria ha pubblicato le gare per il riefficientamento degli impianti TMB (Trattamento meccanico-biologico).
  La regione Calabria presenta delle criticità nel ciclo integrato dei rifiuti da ascriversi principalmente al mancato completamento/riefficientamento del sistema infrastrutturale ed impiantistico regionale e alla mancata attivazione/implementazione della raccolta differenziata da parte della maggior parte dei comuni calabresi.
  Con legge regionale n. 14 del 2014, la regione Calabria ha avviato il processo di riordino del servizio pubblico di gestione dei rifiuti urbani. Lo stato di attuazione nei cinque ambito territoriale ottimale (Ato) provinciali risulta essere il seguente:
   Ato Catanzaro: è stata sottoscritta la convenzione per la costituzione della comunità d'ambito e sono stati eletti il presidente e due vicepresidenti;
   Ato Vibo Valentia: è stata sottoscritta la convenzione per la costituzione della comunità d'ambito da circa il 60 per cento dei comuni interessati;
   per Ato Cosenza, Ato Reggio Calabria e Crotone, la regione ha sollecitato i comuni capofila ad esperire gli adempimenti di legge.

  Il Ministero dell'ambiente, vista la situazione in essere, da ultimo con nota del 13 luglio 2016, ha sollecitato la regione Calabria a voler procedere alla costituzione e all'effettivo funzionamento di tutti gli ambiti territoriali ottimali nel rispetto della normativa vigente, nonché di essere costantemente informato circa l'evoluzione del processo di implementazione del ciclo della gestione integrata dei rifiuti.
  La regione Calabria, con deliberazione n. 276 del 19 luglio 2016, ha adottato la proposta di «Piano regionale di gestione dei rifiuti». La fase di scoping è già stata esperita e avviata la consultazione a VAS. La data di conclusione della procedura è fissata alla fine di settembre 2016 e, da informazioni fornite dalla regione, il piano sarà adottato definitivamente entro dicembre del corrente anno.
  La gestione dei rifiuti nella Regione Calabria si contraddistingue per il ricorso, da parte di regione e comuni, alle ordinanze contingibili e urgenti articolo 191 del decreto legislativo n. 152 del 2006.
  Con riferimento alle ordinanze adottate dal presidente della regione, ad oggi, solo il provvedimento n. 100 del 16 maggio 2016 è in corso di validità.
  Con tale provvedimento si consente l'esercizio degli impianti pubblici di trattamento siti nei comuni di Crotone, Lamezia Terme e Catanzaro nelle more dell'acquisizione dell'autorizzazione integrata ambientale, nonché l'incremento della capacità nominale-autorizzata (quantitativi autorizzati) di trattamento in altri impianti.
  Con nota del 13 luglio 2016, indirizzata alla regione, il Ministero ha specificatamente fatto notare che – come confermato dallo stesso tenore testuale dell'articolo 191, comma 1, del decreto legislativo n. 152 del 2006 – le ordinanze contingibili e urgenti, con le quali si provvede a forme straordinarie di gestione dei rifiuti, non possono derogare a norme dell'Unione europea in tema di autorizzazioni.
  Con nota del 16 agosto 2016, la regione Calabria ha riscontrato la comunicazione ministeriale prendendo atto dei contenuti della stessa ed esponendo tutte le iniziative adottate nonché tutte le azioni future che intende intraprendere per superare le criticità che hanno reso necessario ed urgente l'utilizzo dello strumento extra ordinem dell'ordinanza n. 100, evidenziando, altresì, che l'ordinanza in questione era stata adottata al fine di tutelare la salute della persona umana, bene primario costituzionalmente garantito.
  Il Ministero sta valutando i contenuti della nota di riscontro.
  La Calabria ha inserito, alla data odierna, nella procedura di infrazione «discariche abusive» (Causa C196/13) n. 29 discariche, rispetto alle 39 originarie.
  Di queste, alla data del 31 maggio 2016, sono state inviate ai servizi tecnici della Commissione europea n. 5 certificazioni di chiusura del procedimento ambientale ai sensi dell'articolo 242 del decreto legislativo n. 152 del 2006, sulle quali dovranno pronunciarsi a breve.
  I comuni e la regione sono stati destinatari nel dicembre 2015, di un atto di diffida ad adempiere alle attività per la risoluzione della procedura di infrazione. Tuttavia, i termini sono trascorsi infruttuosamente ed è stata avanzata la proposta di commissariamento.
  In ogni caso, per quanto di competenza, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare continuerà a tenersi informato e a svolgere un'attività di sollecito nei confronti dei competenti enti territoriali.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

Calabria

inquinamento idrico

gestione dei rifiuti

rifiuti

sostanza pericolosa

sostanza tossica