ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00297

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 10 del 29/04/2013
Firmatari
Primo firmatario: PORTA FABIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 23/04/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GNECCHI MARIALUISA PARTITO DEMOCRATICO 23/04/2013
OTTOBRE MAURO MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE 23/04/2013
FARINA GIANNI PARTITO DEMOCRATICO 23/04/2013
FEDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 23/04/2013
GARAVINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO 23/04/2013
LA MARCA FRANCESCA PARTITO DEMOCRATICO 23/04/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI 23/04/2013
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 17/05/2013
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00297
presentato da
PORTA Fabio
testo di
Lunedì 29 aprile 2013, seduta n. 10

   PORTA, GNECCHI, OTTOBRE, GIANNI FARINA, FEDI, GARAVINI e LA MARCA. — Al Ministro degli affari esteri, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   la legge 14 dicembre 2000, n. 379, recante «Disposizioni per il riconoscimento della cittadinanza italiana alle persone nate e già residenti nei territori appartenuti all'impero austro-ungarico e ai loro discendenti» (i cui effetti, prorogati al 2010 con il decreto 30 dicembre 2005, n. 273, sono scaduti), consente ai nati nei territori dell'ex impero austroungarico di ottenere jure sanguinis il riconoscimento della cittadinanza anche agli emigrati e ai loro discendenti;
   sono circa 49.000, secondo indicazioni fornite dal Ministero dell'interno in occasione di precedenti atti parlamentari del primo firmatario della presente interrogazione, le domande presentate dagli interessati soprattutto presso i consolati italiani operanti in Brasile e Argentina, ove risiede il maggior numero di emigrati discendenti dalle suddette popolazioni;
   non sono comprese in questo dato le richieste per le quali, soprattutto nei consolati italiani in Brasile dove esiste la maggiore concentrazione di aventi diritto, gli interessati hanno potuto fare la sola prenotazione dell'appuntamento con gli uffici addetti, spesso a distanza di 4-5 anni dal primo contatto, a causa della drammatica inadeguatezza della struttura amministrativa rispetto alla domanda di servizio avanzata da nostri concittadini, attuali e potenziali;
   a dicembre del 2012 nemmeno la metà di dette richieste (circa 22.000) risultava esaminata dalla commissione interministeriale operante presso il Ministero dell'interno, alla quale è demandato l'esame della documentazione presentata a supporto delle istanze, nonostante il fatto che le operazioni siano iniziate oltre dieci anni fa e che nel 2009, con un decreto del Ministero dell'interno del gennaio di quell'anno, si sia deciso di accogliere direttamente le richieste per quali gli uffici consolari avessero espresso parere favorevole e di demandare alla commissione solo i casi controversi;
   il ritardo di anni nel semplice svolgimento di una procedura amministrativa fissata da una legge dello Stato non solo collide con un fondamentale diritto di cittadinanza e, in particolare, con il diritto del cittadino ad avere per ogni atto amministrativo una risposta certa in tempi definiti, ma rischia di vanificare lo spirito di una legge volta a reintegrare le prerogative di cittadini sottoposti a dolorose prove storiche e umane –:
   quali siano i dati aggiornati delle pratiche esaminate, per le quali si sia avuta una compiuta valutazione e una conseguente risposta ai soggetti interessati, e quale sia il ritmo di smaltimento della documentazione giacente anche alla luce delle soluzioni di semplificazione adottate;
   quale previsione di ordine temporale i Ministri interrogati intendano avanzare in ordine al completo trattamento delle pratiche di richiesta di cittadinanza giacenti, alla luce dell'andamento amministrativo consolidato nel tempo;
   se il Ministro degli affari esteri non ritenga di richiamare l'attenzione degli uffici consolari sulla necessità di applicare, con ogni possibile solerzia ed in modo uniforme, il criterio di semplificazione riguardante le pratiche inerenti ad uno stesso nucleo familiare, dal momento che finora si è registrata un'applicazione non sempre coerente da parte dei responsabili amministrativi competenti;
   se non ritengano urgente assicurare la reintegrazione della commissione interministeriale in relazione alle eventuali unità mancanti o impegnate anche in altri incarichi e, soprattutto, disporre o la duplicazione della commissione esaminatrice o l'intensificazione delle riunioni, che oggi hanno cadenza mensile, evidentemente inadeguata alla soluzione del problema.
(4-00297)

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

L 2000 0379

EUROVOC :

Argentina

Brasile

diritto dell'individuo

migrante

consolato

documentazione