ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00296

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 10 del 29/04/2013
Firmatari
Primo firmatario: GINEFRA DARIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 23/04/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CARIELLO FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 23/04/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 23/04/2013
Stato iter:
03/10/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 03/10/2013
BUBBICO FILIPPO VICE MINISTRO - (INTERNO)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 21/05/2013

RISPOSTA PUBBLICATA IL 03/10/2013

CONCLUSO IL 03/10/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00296
presentato da
GINEFRA Dario
testo di
Lunedì 29 aprile 2013, seduta n. 10

   GINEFRA e CARIELLO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   il commissariato di P.S. di Bitonto ha attualmente in organico 38 operatori in servizio di polizia;
   la pianta organica prevista nelle tabelle del decreto ministeriale 1989 è di 47 unità di personale che espleta servizio di polizia;
   questi uomini e donne operano su un territorio, urbano ed agricolo, fra i più vasti e popolati della provincia di Bari e con un indice di criminosità fra i più alti della regione intera;
   la popolazione residente in Bitonto e frazioni (Palombaio e Mariotto) è di circa 64.000 abitanti;
   a fronteggiare continui eventi delittuosi, che spaziano dagli «ordinari» furti di auto e furti in abitazione, ai più gravi delitti di sangue, vi sono, oltre agli uomini e donne del commissariato di pubblica sicurezza, circa 12 militari della locale stazione carabinieri, e circa 16 finanzieri della locale tenenza della Guardia di Finanza (che però operano anche su varie città viciniore);
   è evidente che pur essendo possibile e realizzabile garantire la presenza di una pattuglia addetta al controllo del territorio nell'arco delle 24 ore, è anche vero che un così esiguo dispiegamento di forze non è sufficiente ad assicurare un livello ottimale di presenza sul territorio ed un adeguato e duraturo contrasto degli eventi criminosi che soffocano l'economia ed il vivere civile della città di Bitonto;
   ciò nonostante, il solo commissariato ha condotto negli ultimi tre anni numerose operazioni di polizia giudiziaria che hanno indebolito in maniera significativa alcuni gruppi criminali organizzati per realizzare attività di spaccio per traffico di sostanze stupefacenti e che non disdegnavano il confronto armato fra loro allo scopo di controllare il territorio e le «piazze di spaccio»; ne sono testimonianza triste gli omicidi, compiuti e tentati, dal 2009 ad oggi in questo centro urbano;
   negli ultimi mesi, inoltre, si è acuita l'aggressione delinquenziale nei centri periferici di Mariotto e Palombaio, ove si sono registrati numerosi furti in appartamenti e case rurali ed anche alcune rapine a mano armata;
   si sarebbero verificate, nelle ultime settimane, lungo la vicina strada statale 96 nel tratto compreso tra Mellitto e la deviazione per le frazioni bitontine, rapine regolarmente denunciate ai danni di venditori ambulanti «spogliati» di ogni bene strumentale e funzionale alla loro attività commerciale;
   è tuttavia probabile che questa nuova incidenza criminale nelle frazioni sia dovuta ad un parallelo intensificarsi delle azioni di prevenzione e repressione condotte dalle forte di polizia nel centro urbano di Bitonto, per cui l'attività illecita dei pur noti malviventi locali si sia spostata in territori meno controllati e meno presidiati dalle forze dell'ordine;
   è altresì vero che i sistemi di videosorveglianza recentemente attivati hanno contribuito a portare a buon esito alcune indagini su reati contro il patrimonio e la persona, tanto che si è richiesto al Ministero dell'interno – dipartimento della pubblica sicurezza, un incremento del numero di apparati da installare in altre zone al momento non servite da tale utile sistema di sicurezza e vigilanza elettronica;
   è fuori di dubbio che un adeguamento di organico e mezzi, anche ai livelli di quanto previsto dalla non recente decretazione ministeriale del 1989, gioverebbe al miglioramento della tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica ed alla «copertura» ottimale di tutto il territorio di Bitonto e frazioni –:
   se il Ministro sia stato messo a conoscenza dell'intensificarsi di fenomeni criminosi nel comune del barese che hanno riguardato, nel recente passato, anche il tentativo di intimidazione di funzionari della pubblica amministrazione e di amministratori pubblici;
   quali provvedimenti intenda assumere a partire dal potenziamento dell'organico, dall'auspicabile insediamento di un avamposto di forze dell'ordine (almeno in una delle due frazioni) e per il potenziamento nelle stesse frazioni del servizio di videosorveglianza. (4-00296)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 3 ottobre 2013
nell'allegato B della seduta n. 90
4-00296
presentata da
GINEFRA Dario

  Risposta. — Il comune di Bitonto occupa un territorio molto esteso, formato da un centro urbano abitato da 56.000 persone e due frazioni, Mariotto e Palombaio, con circa 3.000 abitanti ciascuna, distanti rispettivamente 15 e 8 chilometri. Negli ultimi anni l'area è stata soggetta a un notevole sviluppo demografico. La cittadina è situata in un contesto servito da una fitta rete viaria di arterie stradali a grande scorrimento e di numerosi collegamenti minori con i centri urbani vicini che la rendono un crocevia strategico per la malavita, non solo locale ma anche delle zone limitrofe.
  La Puglia, la città di Bari e la sua provincia registrano da circa un trentennio una presenza costante di gruppi mafiosi nel panorama criminale. La criminalità organizzata della provincia, in questo periodo storico, sta subendo un delicato passaggio, sia per effetto dello stato di detenzione di una buona parte delle figure criminali apicali, sia in conseguenza degli omicidi di alcuni esponenti di spicco. I sodalizi malavitosi «storici» di Bitonto sono ora inquadrabili in tre clan: i Cassano, i Cipriano e i Conte, dediti in prevalenza allo spaccio di sostanze stupefacenti, alle estorsioni e alle rapine ai danni di autotrasportatori.
  Come suffragato dai risultati di recenti attività info-investigative, i maggiori esponenti della malavita locale, sebbene siano in stato di detenzione carceraria, continuano a far pervenire direttive organizzative e gestionali ai sodali di nuova generazione e ancora in libertà. Ne consegue che i gruppi criminali, verosimilmente, potrebbero transitare sotto il controllo delinquenziale delle «seconde file», di giovane età, che allo stato, pur non essendo nelle condizioni di concepire strategie criminali vere e proprie, sono spesso coinvolte in gravi fatti di sangue.
  Per contrastare efficacemente tale situazione, la questura di Bari mantiene alta l'attenzione nei confronti di questa specifica realtà territoriale favorendo ogni sinergia operativa tra la sezione criminalità organizzata della squadra mobile e il personale del commissariato di pubblica sicurezza di Bitonto.
  Nonostante l'intensificazione delle attività di controllo del territorio e la mirata azione investigativa di contrasto, concretatesi, in importanti operazioni di polizia eseguite su disposizione del tribunale e della Direzione distrettuale antimafia di Bari, che hanno contribuito all'azzeramento dei fatti di sangue più efferati nei primi mesi dell'anno in corso, per i reati cosiddetti predatori (rapine a mano armata e furti a danno di agricoltori e ambulanti) si è purtroppo registrato un incremento, con intenso interessamento delle zone periferiche e delle aree extraurbane del territorio di Bitonto. Ne è conseguito un fisiologico aumento dei reati connessi, quali la ricettazione e le lesioni dolose. Di contro, si è registrato un consistente decremento degli incendi dolosi, dei danneggiamenti e dei reati legati all'uso di stupefacenti.
  L'attività di contrasto delle Forze dell'ordine nel primo trimestre 2013 è stata particolarmente efficace e ha fatto registrare 108 delitti scoperti (104 nell'analogo periodo dell'anno precedente) e 188 persone denunciate o arrestate (159 nel primo trimestre 2012).
  Oltre all'azione di prevenzione e di repressione dei reati, le Forze di polizia sono impegnate quotidianamente in tutta la provincia di Bari per il sequestro dei beni e per la ricerca dei latitanti della criminalità organizzata, per lo svolgimento dei servizi connessi al fenomeno dell'immigrazione e, non ultimo, per il mantenimento dell'ordine pubblico, legato anche all'attuale crisi occupazionale. La lotta alla criminalità organizzata richiede, inoltre, sacrifici sempre maggiori agli operatori impegnati nella tutela e nella protezione dei collaboratori e dei testimoni di giustizia della provincia barese, le cui famiglie scelgono spesso di continuare a vivere nella zona di origine.
  La situazione della criminalità nel comune di Bitonto e nelle aree limitrofe ha formato oggetto nel tempo di numerosi comitati provinciali per l'ordine e la sicurezza pubblica, allargati anche a soggetti esterni all'amministrazione della pubblica sicurezza.
  Nello scorso mese di febbraio, a seguito dell'atto intimidatorio attuato contro un amministratore pubblico di Bitonto, destinatario di una missiva contenente un proiettile calibro 9, il prefetto della provincia ha tempestivamente riunito il comitato al fine di adottare le necessarie misure tutorie in favore dell'interessato e della moglie, a sua volta vittima dell'incendio doloso della sua autovettura.
  Nell'incontro del 24 maggio 2013 dello stesso comitato, allargato anche al procuratore aggiunto della Repubblica presso il tribunale di Bari e ai rappresentanti dei comuni di Bitonto, Giovinazzo, Palo del Colle, Ruvo di Puglia, Sannicandro, Terlizzi e Toritto, è stato fatto il punto sulla sicurezza pubblica nei territori dei comuni interessati ed è stata garantita la massima disponibilità a interventi mirati nello specifico alla repressione dei reati nelle campagne, con il coordinamento dell'azione sul territorio delle forze dell'ordine e il potenziamento dei servizi già effettuato dal comando dei Carabinieri di Bari per i comuni di Bitonto, di Palo del Colle e di Toritto.
  Il 5 settembre 2013 il comitato ha dedicato la riunione all'analisi dell'ordine e della sicurezza pubblica nel capoluogo e nella provincia, con particolare riferimento al comune di Bitonto, con un richiamo significativo alla sparatoria del 2 luglio 2013. I tre pregiudicati, autori del tentato omicidio, sono stati identificati e fermati dopo qualche giorno dal personale della squadra mobile di Bari e del locale commissariato di Polizia, su disposizione della Direzione distrettuale antimafia.
  Durante la riunione si è dato atto del notevole sforzo messo in campo, anche questa volta, sul fronte investigativo dalle forze di polizia locali i cui organici risentono di una carenza importante, seppur minoritaria rispetto alla media nazionale.
  Si evidenzia che presso il commissariato di pubblica sicurezza di Bitonto risultano effettive 42 unità mentre la stazione dei Carabinieri e la tenenza della Guardia di finanza presentano una forza effettiva rispettivamente di 22 e 28 militari.
  La vigente normativa sulla riduzione della spesa pubblica e i tagli relativi al settore della sicurezza, hanno gravato notevolmente sulle nuove assunzioni del personale concesse limitatamente al cinquanta per cento dei pensionamenti per ciascuno degli anni 2013 e 2014, fino al settanta per cento per l'anno 2015 e soltanto a decorrere dal 2016 le assunzioni potranno essere pari al cento per cento dei pensionamenti.
  Nonostante ciò, il dipartimento della pubblica sicurezza ha disposto che nel periodo settembre-ottobre 2013, la polizia di Stato della provincia di Bari sarà incrementata di 86 unità e che il commissariato di Bitonto beneficerà del potenziamento di 5 operatori.
  In atto e fino al 31 dicembre 2013, è operativo un contingente di 166 militari delle Forze armate, che concorrono nelle attività di controllo del territorio ai sensi dell'articolo 7-bis decreto-legge n. 92 del 2008.
  Per ciò che concerne, infine, il sistema integrato di videosorveglianza territoriale e di monitoraggio del traffico veicolare, finalizzato al potenziamento dell'efficacia e dell'efficienza del controllo del territorio da parte delle Forze di Polizia e dell'ottimizzazione della capacità d'intervento ed impiego delle risorse, nel quadro del «PON Sicurezza», per l'intera regione Puglia sono stati stanziati 46.668.902,73 euro.
  In particolare, nelle aree urbane sono acquisite e dislocate «telecamere di osservazione», «telecamere di contesto» e «lettori di rilevamento targhe e transiti» per un numero complessivo di 636 per l'intero territorio pugliese. Nello specifico, nella città di Bitonto sono stati installati 16 apparati, di cui 10 fissi e 6 rimovibili. I flussi video delle telecamere sono inviati di continuo per la visualizzazione e gestione operativa in loco, presso le questure e i comandi provinciali dell'Arma dei carabinieri. Inoltre, per le videosorveglianze a carattere locale, proposte con progetto dai comuni interessati, sono stati ammessi al finanziamento, per la Puglia, 29 progetti per un importo complessivo pari a 7.730.998,47 euro.
Il Viceministro dell'internoFilippo Bubbico.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

BITONTO,BARI - Prov,PUGLIA

EUROVOC :

traffico di stupefacenti

agglomerato urbano

sicurezza pubblica

videosorveglianza

polizia