ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00292

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 10 del 29/04/2013
Firmatari
Primo firmatario: COVA PAOLO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 22/04/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
RAMPI ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO 22/04/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 22/04/2013
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00292
presentato da
COVA Paolo
testo di
Lunedì 29 aprile 2013, seduta n. 10

   COVA e RAMPI. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   ST Microelectronics è un'azienda multinazionale leader nello sviluppo e nella produzione di semiconduttori su scala mondiale con 50.000 dipendenti nel mondo e 20.000 in Europa di cui 8000 in Italia, e un fatturato di circa 10 miliardi di dollari nel 2011;
   nel settore della ricerca e sviluppo STM occupa 12.000 persone e investe in R&D circa il 18 per cento del fatturato; l'azienda, quotata alla borsa di New York, Parigi e Milano è controllata dallo stato italiano e dallo stato francese attraverso una partecipazione azionaria del 27,6 per cento, ripartita pariteticamente al 50 per cento. La quota italiana è posseduta interamente dal Ministero dell'economia e delle finanze;
   nell'ambito delle memorie non volatili (MNV), STM è stata tra le più importanti aziende al mondo;
   nel 2007 STM ha deciso di effettuare uno scorporo del suddetto ramo d'azienda per fonderlo con un equivalente della multinazionale americana Intel; da tale operazione è nata Numonyx;
   in concomitanza con tale operazione le organizzazioni sindacali hanno siglato un protocollo d'intesa presso il Ministero dello sviluppo economico con cui le aziende si vincolavano al rispetto di piani industriali in cui veniva riservato al sito di Agrate il ruolo di unico centro di ricerca tecnologica della nuova società;
   con la sottoscrizione del succitato protocollo il Governo si è fatto garante dell'intera operazione, garantendo in tal modo la conservazione dei livelli occupazionali e il mantenimento delle attività produttive e di ricerca nel territorio italiano;
   inoltre, sempre in occasione dello scorporo del ramo d'azienda, le organizzazioni sindacali hanno ottenuto che tutti gli accordi pregressi venissero trasferiti da STM a Numonyx e che STM si impegnasse, per i quattro anni successivi, a confrontarsi con le organizzazioni sindacali per individuare adeguate soluzioni nel caso in cui mutate condizioni economico-finanziarie di Numonyx avessero avuto ricadute occupazionali;
   solo due anni dopo la Numonyx è stata ceduta per intero all'azienda americana Micron; ciò ha significato di fatto l'uscita definitiva del colosso italo-francese ST dal settore delle memorie;
   la cessione di Numonyx ad una multinazionale americana e l'atteggiamento passivo dell'azionista pubblico determina un effetto negativo sul Sistema Paese che in tal modo viene a perdere, in un momento così delicato per la sua economia, uno tra i più innovativi ambiti industriali;
   la dirigenza Micron del sito di Agrate ha avuto negli ultimi due anni un atteggiamento passivo, appiattito sulle decisioni adottate dalla componente azionista americana, e non si è attivata sufficientemente per concretizzare gli investimenti necessari a preservare e a dare un futuro alla ricerca tecnologica del sito di Agrate;
   le dirigenze di STM e di Numonyx prima e di Micron adesso dichiarano di essersi operati per garantire la sopravvivenza dei siti di ricerca anche attraverso la sottoscrizione di un Accordo di programma – in corso di approvazione al CIPE – con il Ministero dello sviluppo economico (MSE), il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca (MIUR), le regioni Lombardia e Sicilia, che prevede a favore della Numonyx-Micron un finanziamento di ben 180 milioni di euro su generici progetti di ricerca;
   ad oggi l'accordo di programma predisposto dalle aziende e dalle istituzioni è rimasto lettera morta, ciò anche dopo che Micron ha manifestato nella sede istituzionale del Ministero dello sviluppo economico il suo disinteresse ad ricevere il suddetto finanziamento in quanto questo l'avrebbe vincolata a rimanere in Italia a lungo; la stessa multinazionale, invece, ha provveduto ad investire negli Stati Uniti dove, anche grazie agli incentivi del governo americano, sono stati allargati i siti di produzione e ricerca e sviluppo del silicio a 12 pollici; recente è inoltre l'acquisto da parte di Micron di Elpida, un colosso giapponese che possiede un centro avanzatissimo di ricerca e sviluppo e di produzione a Singapore;
   il 7 maggio 2013 scade l'accordo di «consorzio R2» attraverso il quale STM e Micron operano nel sito di Agrate condividendo all'interno dell'area bianca le competenze professionali, i macchinari e i costi relativi;
   l'eventuale mancato rinnovo del suddetto accordo avrebbe pesanti e gravi ricadute occupazionali dai primi mesi del 2013; non lascia bene sperare per la sorte del sito di Agrate rilevare che Micron abbia già avviato al suo interno un processo di riorganizzazione aziendale, delocalizzando presso i siti statunitensi le attività di ricerca sulle tecnologie italiane delle memorie a cambiamento di fase (PCM) e altre competenze; a ciò si aggiunge il fatto che proprio in questi giorni Micron ha annunciato i primi 21 esuberi ad Agrate e Catania, forse preludio ad ulteriori tagli occupazionali;
   profonda è la preoccupazione degli interroganti per il cambiamento della politica aziendale a partire dalla vicenda delle memorie che, seppur con un progetto industriale iniziale, ha portato al disimpegno di ST da tale settore; gli obiettivi iniziali dichiarati dall'azienda e nel protocollo d'intesa del luglio 2007 siglato al Ministero dello sviluppo economico, rispetto al mantenimento del ruolo del sito di Agrate come centro unico di ricerca e sviluppo mediante la trasformazione delle attività a 12 pollici non sono stati conseguiti;
   l'acquisizione di NXP e la nascita della joint-venture ST-Ericsson hanno determinato uno squilibrio occupazionale a favore della Francia che vede crescere i propri addetti a più di 11000 a discapito degli addetti italiani che scendono a 8000 (pur nell'ambito di una pariteticità nella golden share tra i due azionisti pubblici); l'attività del settore wireless sopra citata nel giro di 5 anni ha drenato risorse alla ST per 2 miliardi di euro per cui lo stato italiano sta finanziando direttamente lo stato francese e la riassunzione di 2.000 dipendenti francesi di ST-Ericsson in STM invece di finanziare la politica industriale e l'occupazione in Italia;
   Micron che occupa 1.200 persone ad Agrate ha dichiarato la volontà di trasferire circa 400 persone non facenti parte del consorzio presso altra sede. Tale iniziativa si colloca in un contesto di riorganizzazione in atto nelle divisioni di Micron che determina incertezza e non esistono progetti ad oggi in grado di occupare nei prossimi anni i lavoratori e le lavoratrici coinvolti. Ciò evidenzia anche la volontà di disimpegno di ST che tramite il suo amministratore delegato, presso la sede del Ministero dello sviluppo economico, aveva dichiarato fermamente che non avrebbe lasciato nessuno senza lavoro. Questi impegni devono essere rinnovati in un contesto istituzionale a fronte della situazione che si sta determinando;
   la Francia, diversamente dall'Italia, ha adottato in questi anni una politica mirata di incentivi al settore della microelettronica riuscendo in tale modo a preservare e a rafforzare i progetti nazionali anche se, come espletato, le produzione per le telecomunicazioni ST-Ericsson è già terminata;
   le attività del sito di Agrate, se non si concretizza a breve l'investimento per la conversione a 12 pollici delle attività di ricerca e pre-produzione, saranno impoverite e limitate a breve alla sola produzione. In un paese ad alto costo del lavoro fare produzione senza innovazione espone di fatto la fabbrica alla concorrenza sui costi interni ed esterni all'azienda, vedi il sud-est asiatico. Le dichiarazioni aziendali, rispetto alle motivazioni della mancata decisione dell'investimento sulla linea pilota a 12 pollici di Agrate, riferiscono un'incertezza preoccupante economico-finanziaria determinata dalla criticità della situazione della parte francese dell'azienda –:
   quali urgenti concrete iniziative intenda adottare per garantire la salvaguardia degli attuali livelli occupazionali nel nostro Paese, in particolare nel sito di Agrate, anche in considerazione dell'alta professionalità e qualificazione dei tanti addetti che ivi operano;
   se non ritenga di doversi attivare per verificare dall'azienda quanto avvenuto nell'ambito della vicenda sopra illustrata;
   se, in qualità di azionista pubblico, non si ritenga opportuno intervenire presso la Micron affinché anche nel rispetto degli impegni assunti in precedenza, predisponga un piano di investimenti capace di dare una prospettiva certa al futuro del sito di Agrate;
   se non ritenga necessario confermare attraverso azioni concrete il carattere strategico che la ST Microelectronics ha per il nostro Paese, attivandosi per mantenere in parità l'assetto azionario con la parte francese;
   se, a fronte di tale grave situazione, non si ravvisi la necessità di attivare urgentemente un tavolo istituzionale tra Governo, regioni e i vari soggetti interessati al fine di individuare le misure strutturali idonee a mantenere l'occupazione in quantità e qualità implementando linee di indirizzo di politica industriale mirate per il settore della microelettronica che è ancora eccellenza in Italia e vede in ST la più grande azienda, tra l'altro controllata dal Ministero dell'economia e delle finanze. (4-00292)

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE

GEO-POLITICO:

AGRATE BRIANZA,MILANO - Prov,LOMBARDIA

EUROVOC :

ricerca applicata

soppressione di posti di lavoro

politica industriale

impresa multinazionale

finanziamento dell'industria

rinnovo di un accordo