ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00279

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 10 del 29/04/2013
Firmatari
Primo firmatario: VENTRICELLI LILIANA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 18/04/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CASSANO FRANCO PARTITO DEMOCRATICO 18/04/2013
DECARO ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 18/04/2013
GINEFRA DARIO PARTITO DEMOCRATICO 18/04/2013
GRASSI GERO PARTITO DEMOCRATICO 18/04/2013
ORFINI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 18/04/2013
PISICCHIO PINO MISTO-CENTRO DEMOCRATICO 18/04/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI E LE AUTONOMIE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI 29/04/2013
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 21/12/2013
Stato iter:
21/12/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 21/12/2013
BRAY MASSIMO MINISTRO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IL 06/05/2013

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 21/12/2013

RISPOSTA PUBBLICATA IL 21/12/2013

CONCLUSO IL 21/12/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00279
presentato da
VENTRICELLI Liliana
testo presentato
Lunedì 29 aprile 2013
modificato
Lunedì 6 maggio 2013, seduta n. 12

   VENTRICELLI, CASSANO, DECARO, GINEFRA, GRASSI, ORFINI e PISICCHIO. — Al Ministro per i beni e le attività culturali, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro per gli affari regionali e le autonomie. — Per sapere – premesso che:
   nel 1999 nella città di Altamura, in provincia di Bari, durante alcuni scavi in una cava abbandonata in località Pontrelli, sono state rinvenute oltre ventimila impronte di dinosauro. La cava insiste su una roccia calcarea, indicata nel linguaggio geologico «Calcare di Altamura», su circa 12.000 metri quadrati sono impresse su un'unica superficie di strato, migliaia di impronte. Le numerose forme presenti suggeriscono un indice di diversità biologica piuttosto elevato e, inoltre, le dimensioni più piccole rispetto a quelle finora conosciute, rendono il sito di Altamura unico nel suo genere;
   l'unicità di questo ritrovamento ha reso la zona il sito paleontologico più ricco e importante d'Europa – che probabilmente non ha altri eguali nel resto del Pianeta –, vista anche l'elevatissima biodiversità rilevata che caratterizzava gli individui presenti contemporaneamente nello stesso luogo;
   le impronte repertate risalgono al cretacico superiore, tra i 70 e gli 80 milioni di anni fa, quando il clima in Puglia era di tipo tropicale (caldo umido), e testimoniano la presenza di oltre duecento animali appartenenti almeno a cinque gruppi diversi di dinosauri, erbivori e anche carnivori;
   a proposito di tali ritrovamenti, gli studiosi parlano di una scoperta di importanza mondiale: le orme sono organizzate in vere e proprie piste, e sono così ben conservate da fornire informazioni sull'apparato motorio-scheletrico, la postura e l'andatura degli animali. Sono arrivate fino ai giorni nostri, probabilmente, per la presenza, nel terreno paludoso, di tappeti di alghe che ne hanno permesso la cementazione. Dalla lettura delle impronte, e soprattutto dall'analisi delle piste, si evincerebbe che si trattava di una tranquilla zona di pascolo per grandi erbivori;
   una volta fatta tale scoperta, c’è stato un grande interesse per l'intera zona: nei primi 2 anni sono arrivati ad Altamura migliaia di visitatori ma poi, lentamente, i proprietari della cava hanno deciso di chiudere l'ingresso al pubblico per mancanza di servizi e dotazioni di sicurezza. Tale decisione ha comportato una grave perdita: sia per tutti coloro che avrebbero voluto visitare il sito e non hanno potuto farlo, sia per lo stato di conservazione delle impronte, che continuano a degradarsi a causa degli agenti atmosferici ostili;
   la situazione, però, è resa ancora più complicata da ulteriori circostanze: il terreno della cava è di proprietà privata e non si è ancora riuscito a trovare un accordo definitivo e soddisfacente con le istituzioni pubbliche. L'intera area copre 175 mila metri quadri, e la superficie in cui le impronte sono state rilevate è di 17 mila metri quadri;
   uno degli ostacoli maggiori è dettato dalla difficoltà di riuscire a quantificare il valore del sito; la stessa società che ne detiene la proprietà, alcuni anni fa ha proposto una perequazione urbanistica con il comune di Altamura di 8 milioni di euro, per trasformare un terreno della società da agricolo a edificabile con fabbricati che abbiano una cubatura equivalente a un valore di 8 milioni di euro. Il comune non ha accettato, ma non è ancora stata trovata la giusta formula per salvaguardare il sito di Cava Pontrelli;
   dal 1999 ad oggi, l'interesse di molti cittadini verso il sito è confluito verso l'imprescindibile esigenza di dare un apporto diretto per difendere l'importante area paleontologica, il «Movimento Culturale Spiragli» che nella loro continua battaglia per la tutela di Cava Pontrelli, sono promotori dell'importanza di effettuare prima possibile un'ulteriore e accurata ricognizione dello stato dei luoghi, e dell'assoluta urgenza di tutelare e salvaguardare la paleo-superficie. In tal senso, per tramite del paleontologo Marco Petruzzelli, sono recentemente riusciti ad ottenere la disponibilità di scienziati di Manchester, Barcellona, Kracovia, Varsavia, e americani del Roky Mountain Museum e Black Hills Museum, interessati ad occuparsi;
   anche le istituzioni hanno inoltre sempre confermato il loro interesse alla risoluzione del problema, che ha avuto, in primis, come ostacolo principale la questione relativa alla proprietà nelle mani di una società privata;
   nel novembre del 2000, la paleo-superficie su cui insistono le migliaia di orme fossili di dinosauro è stata sottoposta a vincolo diretto (paleontologico) ed è stata acquisita, da tempo, al patrimonio pubblico in quanto il direttore del Ministero per i beni culturali, il 7 dicembre 2000, ha dichiarato che: «le impronte di dinosauro... appartenenti allo Stato» disponendo, in questo modo, l'inserimento di tali beni nell'elenco dei beni demaniali;
   dopo tale intervento rimane di proprietà privata la sola cava, ossia la pietraia circostante. Fino a questo momento, però, nessun ente preposto (Ministero, soprintendenza, amministrazione comunale e tutti gli altri enti locali) ha pensato di far valere una normale servitù di passaggio per l'accesso alla paleo-superficie, ossia a quello che è già patrimonio pubblico, un bene demaniale;
   dopo numerosi tentativi di accordo tra le istituzioni pubbliche e la proprietà, falliti negli scorsi anni, nel 2011 è stata avviata la pratica del Ministero per i beni e le attività culturali per l'esproprio. La soprintendenza per i beni archeologici della Puglia ha terminato la fase istruttoria per la stima del bene, e attualmente si attende che il Ministero decida, anche in base ai fondi disponibili, se procedere all'esproprio;
   gli ostacoli maggiori, tra i tanti, che hanno fino a questo momento impedito che Cava Pontrelli passasse da una proprietà privata a quella pubblica, sono stati determinati dalla difficoltà di ottenere la valutazione del bene, che non può essere fatta da un privato, ma deve essere determinata da un soggetto pubblico, come per l'appunto il Ministero per i beni e le attività culturali;
   ottenuto l'esproprio da parte dello Stato, poi, sarà necessario decidere se Cava Pontrelli sarà gestita da un ente statale o se verrà concessa una delega al comune di Altamura perché l'area possa essere amministrata e gestita direttamente dalla città murgiana; nel momento in cui sarà determinato il trasferimento di proprietà allo Stato e il bene diverrà pubblico, sarà possibile presentare progetti e valorizzare al meglio l'area archeologica, anche accedendo ai finanziamenti europei per la cultura –:
   se i Ministri interrogati non ritengano necessario intervenire, per quanto di competenza, affinché venga finalmente chiarita l'annosa vicenda che riguarda Cava Pontrelli in merito alle urgenti questioni:
    a) che attualmente impediscono la giusta valorizzazione della preziosa area archeologica;
    b) che mettono a rischio l'intera area, poiché in questi 14 anni di attesa e incertezze le 500 orme di dinosauro rimaste a cielo aperto sono state inesorabilmente rovinate dalla pioggia e dal vento, portando ad una perdita di un patrimonio di inestimabile valore;
    c) che hanno impedito la giusta valorizzazione di un'area che potrebbe portare alla città di Altamura e a tutti i paesi limitrofi importanti introiti legati ad un imponente flusso turistico;
    d) che necessitano di un'accurata e ulteriore ricognizione dello stato dei luoghi per mettere a punto un imprescindibile piano di conservazione degli stessi;
    e) che abbiano tra gli obiettivi principali la tutela e la salvaguardia della paleo-superficie, stanziando fondi per il recupero e la protezione delle orme danneggiate e, parallelamente, per uno studio specifico delle orme stesse, coinvolgendo a questo proposito il mondo scientifico. (4-00279)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Sabato 21 dicembre 2013
nell'allegato B della seduta n. 143
4-00279
presentata da
VENTRICELLI Liliana

  Risposta. — Si fa riferimento all'interrogazione in esame con la quale l'interrogante chiede quali provvedimenti il Governo intenda assumere al fine di garantire il tempestivo recupero del giacimento paleontologico sito nei pressi di Altamura in provincia di Bari.
  Al riguardo si comunica quanto segue.
  In primo luogo, lo scrivente Ministero concorda pienamente con quanto riferito dagli interroganti in merito all'altissima rilevanza scientifica del sito e alla possibilità che esso, una volta acquisito al patrimonio dello Stato, possa essere oggetto di interventi di valorizzazione con importanti ricadute, anche di carattere economico, sullo sviluppo del territorio.
  L'area in questione, infatti, è soggetta a provvedimento di vincolo diretto e indiretto con prescrizioni in base al decreto di vincolo del 24 novembre 2000 e il giacimento è stato immesso tra i beni del demanio con declaratoria del 7 dicembre 2000.
  Va, altresì, rilevato che, sulla base di quanto consentito dalla legge e previsto dal predetto decreto di vincolo del 24 novembre 2000, sono già stati messi in atto, a spese dell'amministrazione, interventi conservativi tesi, soprattutto, alla deviazione delle acque piovane di superficie e ad evitare il dilavamento dei terreni delle scarpate circostanti alla paleosuperficie e quindi la possibile erosione delle impronte. Il costante monitoraggio del sito, effettuato a cura di tecnici della competente Soprintendenza, e recenti riscontri eseguiti congiuntamente a tecnici dell'Istituto superiore per la conservazione e il restauro di questo Ministero non hanno evidenziato danni rilevanti alla paleosuperficie, se non interventi illegali di asporto delle aree concrezionate che sigillano le impronte, più volte denunciati alle autorità competenti.
  Al fine di mettere in atto più organici progetti di tutela e valorizzazione, si è ritenuto indispensabile acquisire la piena disponibilità dell'area attraverso il ricorso all'istituto della espropriazione per pubblica utilità, prevista dagli articoli 95 e seguenti del decreto legislativo 42 del 2004.
  A tal fine, con nota prot. n. 2116 del 14 febbraio 2013, la soprintendenza ha notificato alla società Ecospi srl, proprietaria della cava, l'avvio del procedimento di dichiarazione di pubblica utilità.
  La Ecospi srl, dopo formale accesso agli atti ai sensi dell'articolo 22 della legge n. 241 del 1990, ha trasmesso, in data 19 marzo 2013, le proprie obiezioni in merito alla stima della cava, valutata dalla stessa in 8.690.650,00 di euro, stima estremamente distante rispetto a quanto reputato dall'amministrazione che ritiene congrua la somma di 353.672,00 euro).
  In considerazione della circostanza che le aspettative economiche della società proprietaria sono così distanti dalla valutazione determinata dalla Soprintendenza e che perseguire un'acquisizione con simili sfavorevoli premesse può espone l'amministrazione al pericolo di lunghi contenziosi, prima di decidere sul prosieguo della procedura espropriativa la direzione generale per le antichità ha proposto la verifica di una possibilità di accordo, da elaborare sulla base dei parametri di valutazione adottati dalla Soprintendenza o, in alternativa, la valutazione di una valorizzazione dell'area con il coinvolgimento degli enti locali.
  Nel merito delle altre questioni poste dagli interroganti, va evidenziato che, contrariamente a quanto sostenuto nell'interrogazione, non è prevista da alcuna legge dello Stato la possibilità che, a seguito della notifica dell'avvio di un procedimento espropriativo, l'amministrazione acquisisca il diritto ad occupare per due anni un'area di proprietà privata.
  Vale, inoltre, la pena sottolineare che la Soprintendenza per i beni archeologici di concerto con la direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Puglia, in collaborazione con studiosi di chiara fama a livello internazionale, conduce da anni attività di studio e analisi scientifica, oltre che di tutela e conservazione, dell'intero palinsesto paleontologico e preistorico del territorio di Altamura che comprende, oltre al sito paleontologico di cava Pontrielli, evidenze di non minore interesse quali le grotte di Lamalunga e della Pecora, e il Pulo. Al tempo stesso è già in via di definizione, con la regione Puglia, l'ente parco della Alta Murgia e, con il comune di Altamura, l'elaborazione di un progetto di valorizzazione dell'area archeologica e del conseguente possibile modello di gestione la cui realizzazione sarà naturalmente possibile solo nel caso si concluda positivamente la vicenda dell'acquisizione dell'area.
  Da ultimo, la Soprintendenza ha comunicato che è in fase avanzata di negoziazione una convenzione con il dipartimento di scienza della terra dell'università di Bari per un progetto di intervento di documentazione e messa in sicurezza del sito e che il sindaco del comune di Altamura avrebbe dato la propria disponibilità a reperire fondi per l'acquisizione della cava.

Il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismoMassimo Bray.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

ALTAMURA,BARI - Prov,PUGLIA

EUROVOC :

ricerca scientifica

riserva naturale

espropriazione

finanziamento comunitario

sito storico