ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00215

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 9 del 16/04/2013
Firmatari
Primo firmatario: NARDUOLO GIULIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 12/04/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
NACCARATO ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 12/04/2013
MIOTTO ANNA MARGHERITA PARTITO DEMOCRATICO 12/04/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 12/04/2013
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 22/06/2016
Stato iter:
22/06/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/06/2016
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 22/06/2016

RISPOSTA PUBBLICATA IL 22/06/2016

CONCLUSO IL 22/06/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00215
presentato da
NARDUOLO Giulia
testo di
Martedì 16 aprile 2013, seduta n. 9

   NARDUOLO, NACCARATO e MIOTTO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per i beni e le attività culturali, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   nelle ultime settimane i Colli Euganei, sede di un importante parco regionale, hanno subito numerose frane interessando molti comuni di Torreglia, Teolo, Cinto Euganeo e Monselice;
   a Monselice è situato un maestoso complesso architettonico, denominato Rocca, edificato a partire dal XI secolo che si compone di una dimora signorile, una torre difensiva, una imponente cinta muraria e un mastio sulla sommità del colle;
   in particolare questo colle è stato colpito da ripetuti fenomeni di dissesto idro-geologico, con diversi episodi franosi tra domenica 24 marzo e martedì 2 aprile tanto da sollecitare l'intervento della protezione civile che in queste ore sta sorvegliando le pendici in elicottero;
   la sera del 24 marzo, massi di considerevoli dimensioni staccatisi dalla parete del rilievo sono precipitati sul cortile terrazzato di un'abitazione, rompendo le reti di protezione ivi posizionate in occasione di precedenti crolli;
   giunti in sopralluogo, i locali vigili del fuoco hanno dichiarato l'area dell'abitazione e la zona limitrofa non sicure, per cui il sindaco ha ordinato l'evacuazione delle 6 famiglie che vi risiedono. Si tratta di 17 persone (tra cui bambini ed anziani), 11 delle quali alloggiano ora presso un locale hotel, a spese dell'amministrazione comunale;
   nel primo pomeriggio di lunedì 25 marzo 2013, si sono verificate altre 3 frane lungo diversi versanti della collina;
   gli episodi sono continuati nei giorni successivi investendo spesso le strade provinciali che attraversano il territorio del parco e congiungono le frazioni dei comuni citati;
   nella notte tra sabato e domenica di Pasqua a Torreglia la Protezione civile è intervenuta per chiudere via Rina interessata in più punti da uno smottamento. Nella giornata di Pasqua sulla via che collega le abitazioni sui colli Pirio e Rina sono intervenute le ruspe e nel pomeriggio la strada è stata riaperta a senso unico alternato;
   tra sabato e lunedì il Comune di Teolo è intervenuto per chiudere alcune strade e per mettere in sicurezza diversi tratti delle vie comunali sulle quali si erano aperte grandi crepe che mettevano in pericolo la circolazione;
   il colle che si erge su Monselice è soggetto da anni ad episodi franosi di varia entità; fortunatamente non vi sono mai state vittime ma si sono sfiorate tragedie; i cittadini vivono in un persistente stato di allerta, mentre impotenti assistono a frane, smottamenti, e anche crolli delle mura di cinta, che oltre a metterne a repentaglio l'incolumità, stanno inesorabilmente distruggendo il patrimonio storico-artistico della città;
   dalla scorsa settimana i tecnici regionali del genio civile hanno effettuato dei sopralluoghi nei siti in cui si sono verificati gli ultimi episodi franosi; il comune di Monselice ha proclamato lo stato di emergenza ed ha chiesto alla regione di riconoscere lo stato di crisi; il sindaco ha dichiarato alla stampa di aver «raggiunto un accordo con il dirigente della protezione civile regionale; fino a che non verrà redatto un nuovo studio idrogeologico rimane lo stato di emergenza. Spero che Zaia riconosca lo stato di crisi. Vogliamo una risposta che assicuri che su tutto il colle non si corrono rischi e che è garantita la sicurezza dei residenti. Abbiamo ragione di credere che lo studio sarà predisposto nei prossimi giorni: serve capire quali lavori è necessario eseguire» –:
   quali azioni intenda intraprendere per garantire la sicurezza alle popolazioni di fronte alla situazione di grave dissesto idrogeologico;
   se il Governo intenda assumere iniziative urgenti che, tengano conto del pericolo per le persone e per le cose in particolare nel territorio di Monselice, considerato l'enorme valore storico e artistico dei beni messi a repentaglio dal grave dissesto idrogeologico dell'area.
(4-00215)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 22 giugno 2016
nell'allegato B della seduta n. 640
4-00215
presentata da
NARDUOLO Giulia

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, relativa a fenomeni franosi che hanno interessato diversi comuni dei Colli Euganei, sulla base degli elementi acquisiti dalla competente direzione generale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, nonché dagli enti territoriali e dagli altri soggetti preposti, si rappresenta quanto segue.
  Il Ministero dell'ambiente, insieme alla struttura di missione contro il dissesto idrogeologico presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, ha avviato il piano operativo nazionale degli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico per il periodo 2014- 2020.
  Il piano è stato definito, nel corso del 2014-2015, dalle proposte presentate dalle regioni attraverso l'utilizzo del sistema web ReNDiS (Repertorio nazionale degli interventi per la difesa del suolo) del Ministero dell'ambiente in collaborazione con ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale). L'insieme degli interventi localizzati sull'intero territorio nazionale raggiungono un importo pari a circa 20,3 miliardi di euro che rappresenta, pertanto, il fabbisogno complessivo del periodo 2014-2020. Si evidenzia che, rispetto a tale importo, quello relativo alle richieste validate dalle regioni nel sistema ReNDiS, ammonta a circa a 17,5 miliardi di euro.
  Tuttavia, al fine di assicurare l'avvio degli interventi più urgenti di contrasto al rischio idrogeologico, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 15 settembre 2015 è stato individuato, nell'ambito del piano operativo nazionale, un piano stralcio costituito da un insieme di interventi di mitigazione del rischio riguardanti le aree metropolitane e le aree urbane con alto livello di popolazione esposta a rischio idrogeologico, con un costo di circa 1.389 milioni di euro.
  Al fine di assicurare il rapido avvio degli interventi più urgenti di contrasto al rischio idrogeologico e tempestivamente cantierabili per livello di progettazione, ricompresi nel suddetto piano stralcio, la delibera Cipe n. 32/2015 ha assegnato al Ministero dell'ambiente l'importo di 450 milioni di euro a valere sulle risorse del fondo per lo sviluppo e la coesione afferenti alla programmazione 2014-2020.
  Per la medesima finalità sono inoltre state individuate risorse disponibili a legislazione vigente pari a 150 milioni di euro, di cui 40 milioni di euro costituite da risorse del Ministero dell'ambiente a valere sulle disponibilità recate dall'articolo 1, comma 111, della legge n. 147 del 27 dicembre 2013 (legge di stabilità 2014) c la restante quota di 110 milioni di euro a carico delle risorse del fondo di sviluppo e coesione 2007-2013 di cui all'articolo 7, comma 8, del decreto legge n.133 del 12 settembre 2014 così detto «sblocca Italia».
  A questi si devono aggiungere, nel biennio 2015-2016, ulteriori 56 milioni di euro circa che il Ministero dell'ambiente ha disposto di destinare al fine di incrementare la copertura del piano stralcio citato, in considerazione della rilevanza e dell'urgenza degli interventi in esso previsti.
  Il piano stralcio risulta composto di una sezione attuativa di complessivi 33 interventi, nella quale sono riportati gli interventi da realizzare nell'immediato per un importo finanziato dallo Stato di oltre 656 milioni di euro, e di una sezione programmatica di complessivi 99 interventi, che potrà essere successivamente finanziata con risorse che si renderanno disponibili a tal fine.
  Nella suddetta sezione programmatica sono inseriti alcuni studi di fattibilità o progettazioni preliminari per i quali si prevede un rapido sviluppo del livello progettuale e che coinvolgono un'alta percentuale di popolazione esposta al rischio idrogeologico.
  Tutti gli interventi sono stati validati dalle regioni secondo il decreto del Presidente del Consiglio del 28 maggio 2015 proposto dal Ministero dell'ambiente, che individua i criteri e le modalità per stabilire le priorità di attribuzione delle risorse agli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, in modo da garantire, ai sensi della normativa vigente in materia, la necessaria trasparenza nella programmazione delle risorse finanziarie rese disponibili e la migliore efficacia del loro utilizzo rispetto agli obiettivi di protezione dell'incolumità di persone e beni esposti a rischia idrogeologico.
  Non appena rinvenute le ulteriori risorse finanziarie necessarie per l'attuazione del suddetto piano nazionale, saranno individuati gli interventi che potranno essere ammessi a finanziamento secondo le modalità c in base ai criteri previsti dal citato 28 maggio 2015, tenendo conto in particolare delle priorità espresse dalle Regioni.
  La regione Veneto, relativamente al piano stralcio per le aree metropolitane, ha avanzato richiesta di finanziamento per quattro interventi caratterizzati da progettazione definitiva o esecutiva, localizzati nei Comuni di Venezia e Padova, per un importo complessivo di euro 55.133.573,19.
  Inoltre, in relazione al piano nazionale 2014-2020, si segnala che le richieste avanzate dalla regione Veneto ammontano, per la provincia di Padova, a euro 70.689.000,01 per un totale di ventisei interventi, e che la richiesta di finanziamento attinente al comune di Monselice, già avanzata dalla stessa regione, sarà valutata secondo la procedura prevista dal decreto del Presidente del Consiglio del 28 maggio 2015 qualora risulteranno disponibili le necessarie risorse finanziarie.
  Con riferimento alla sicurezza del patrimonio paesaggistico e culturale a fronte della grave situazione di dissesto idrogeologico dei Colli Euganei, si evidenzia che un primo crollo, avvenuto nella zona a nord del colle in prossimità della cava abbandonata, ha interessato un tratto di muro recente fatto in mattoni di cemento, posto in continuità alla recinzione storica di un convento che non risulta, però, danneggiata.
  I sopralluoghi effettuati dalla protezione civile, dai tecnici comunali e dai vigili del fuoco, non hanno riscontrato danni evidenti ai beni culturali che insistono sul Colle di Monselice, in particolare a Villa Duodo, alle Chiesette processionali, al Mastio ed ai resti della Cinta Muraria medievale.
  Per gli altri smottamenti nei comuni di Torreglia, Teolo e Cinto Euganeo, non sono stati segnalati danni ai beni culturali.
  Alla luce delle informazioni esposte, questo dicastero continuerà a tenersi informato attraverso gli Enti territoriali e i soggetti istituzionali competenti.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

MONSELICE,PADOVA - Prov,VENETO

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