ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00144

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 7 del 03/04/2013
Firmatari
Primo firmatario: BRUNO BOSSIO VINCENZA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 03/04/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
AIELLO FERDINANDO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 03/04/2013
BATTAGLIA DEMETRIO PARTITO DEMOCRATICO 03/04/2013
CENSORE BRUNO PARTITO DEMOCRATICO 03/04/2013
COVELLO STEFANIA PARTITO DEMOCRATICO 03/04/2013
D'ATTORRE ALFREDO PARTITO DEMOCRATICO 03/04/2013
MAGORNO ERNESTO PARTITO DEMOCRATICO 03/04/2013
OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO PARTITO DEMOCRATICO 03/04/2013
STUMPO NICOLA PARTITO DEMOCRATICO 03/04/2013
BINDI ROSY PARTITO DEMOCRATICO 03/04/2013
BRUNO FRANCO MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 09/04/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 03/04/2013
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 09/04/2013
Stato iter:
22/06/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/06/2016
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 09/04/2013

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 09/04/2013

SOLLECITO IL 26/02/2015

RISPOSTA PUBBLICATA IL 22/06/2016

CONCLUSO IL 22/06/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00144
presentato da
BRUNO BOSSIO Vincenza
testo presentato
Mercoledì 3 aprile 2013
modificato
Martedì 9 aprile 2013, seduta n. 8

   BRUNO BOSSIO, AIELLO, BATTAGLIA, CENSORE, COVELLO, D'ATTORRE, MAGORNO, OLIVERIO, STUMPO, BINDI, BRUNO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
nel novembre del 2010 è stato sottoscritto tra la regione Calabria ed il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare un accordo di programma quadro (APQ) finalizzato a fronteggiare il rischio idrogeologico presente sul territorio calabrese, mediante la realizzazione di interventi urgenti, per un importo complessivo pari a 220 milioni di euro;
l'accordo di programma quadro è cofinanziato al 50 per cento dalla regione Calabria attraverso l'utilizzo dei fondi FAS (programma 2007-2013) e dal ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare attraverso le risorse previste dall'articolo 2, comma 240 della legge 23 dicembre 2009, n. 191;
nello stesso accordo di programma quadro, considerata l'urgenza degli interventi, è stata prevista l'istituzione di una struttura commissariale autonoma;
con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 2171 del 2011 è stato nominato commissario straordinario delegato il dottor Domenico Percolla;
a distanza di oltre due anni dalla sottoscrizione dell'accordo di programma quadro in Calabria pare siano state espletate le procedure di gara di soli tre interventi su un totale di 185 previsti;
a seguito delle recenti precipitazioni atmosferiche si sono nuovamente registrati sul territorio calabrese smottamenti ed esondazioni di decine di corsi d'acqua, aggravando una situazione idrogeologica già di per sé fragile ed estremamente compromessa;
l'area archeologica di Sibari è stata fortemente danneggiata dalla esondazione del fiume Crati;
nella zona del fiume Crati erano stati previsti interventi di sistemazione e consolidamento delle arginature prospicienti l'area archeologica per un impegno economico complessivo di 4 milioni di euro;
la realizzazione dell'intervento previsto nell'accordo di programma quadro sugli argini del fiume avrebbe certamente evitato l'esondazione;
tutti gli interventi previsti nell'accordo di programma quadro sono stati programmati per rimuovere e/o ridurre le condizioni di rischio presenti sul territorio;
di fatto gli stessi interventi rappresentano un ulteriore aiuto al ripristino delle condizioni di sicurezza di quelle aree interessate dagli eventi meteorici del novembre 2009 nonché oggetto di specifica ordinanza della protezione civile;
si rende necessario ed improcrastinabile provvedere alla messa in sicurezza di tutte le aree individuate in accordo di programma quadro –:
se il Governo sia a conoscenza della situazione relativa alla gestione commissariale e dei ritardi accumulati nell'attuazione degli interventi previsti dell'accordo di programma quadro;
quale sia l'effettiva spesa finora erogata e per quali interventi;
quali iniziative il Governo intenda adottare per rimuovere le evidenti criticità emerse nella gestione commissariale del suddetto accordo di programma quadro, al fine di garantire il carattere di urgenza e l'efficacia degli interventi previsti.
(4-00144)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 22 giugno 2016
nell'allegato B della seduta n. 640
4-00144
presentata da
BRUNO BOSSIO Vincenza

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, relativa allo stato di attuazione degli interventi di cui all'accordo di programma quadro tra il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e la regione Calabria, sottoscritto il 25 novembre 2010, sulla base degli elementi acquisiti dalla competente direzione generale di questo Ministero, nonché dagli enti territoriali e dagli altri soggetti preposti, si rappresenta quanto segue.
  Da uno studio di omogeneizzazione dei piani stralcio per l'assetto idrogeologico (PAI) e delle mappe di pericolosità e del rischio alluvioni, in corso di elaborazione dagli uffici della direzione e non ancora pubblicati, emerge che la superficie del territorio del Mezzogiorno d'Italia ad «alta criticità idrogeologica» è pari a 10.579 km2, di cui 6.383 km2 per frane e 4.196 km2 per alluvioni. Si tratta del 9,4 per cento della superficie complessiva delle regioni.
  Sono 2.141 i comuni interessati, pari al 95 per cento dei comuni del Mezzogiorno.
  Nell'ambito della nuova classificazione, per «aree ad alta criticità idrogeologica» si intendono quelle derivanti dalla fusione delle aree ad alta pericolosità con quelle ad alto rischio, sia per frana che per alluvione, individuate e perimetrate nei piani stralcio per l'assetto idrogeologico e loro aggiornamenti e varianti, redatti dalle autorità di bacino, e nelle mappe di pericolosità e del rischio predisposte nell'ambito delle attività di redazione dei piani di gestione delle alluvioni di cui alla direttiva europea 2007/60.
  Viceversa, la superficie del territorio del Mezzogiorno d'Italia ad «alto rischio idrogeologico» è pari a 3.460 km2, di cui 1.224 km2 per frane e 2.236 km2 per alluvioni. Si tratta del 3,1 per cento della superficie complessiva delle Regioni. Sono 2.100 i comuni interessati, pari al 93 per cento dei comuni del Mezzogiorno.
  I territori con aree ad alto rischio più estese risultano la Campania (1.222 chilometri quadrati), la Calabria (623 chilometri quadrati), la Sardegna (541 chilometri quadrati), la Puglia (435 chilometri quadrati) e la Basilicata (432 chilometri quadrati).
  In Basilicata, Molise e Calabria il 100 per cento dei comuni della regione sono interessati da aree ad alta criticità idrogeologica.
  Come è noto, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e la regione Calabria hanno stipulato, in data 25 novembre 2010, un accordo di programma finalizzato alla programmazione e al finanziamento di interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico da effettuare nel territorio della regione Calabria nell'ambito del piano straordinario previsto dal comma 240 dell'articolo 2 della legge n. 191 del 2009.
  Gli interventi, da realizzare nell'ambito del suddetto accordo di programma, rientrano nella proposta di programmazione regionale per gli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico che tiene conto delle numerose richieste pervenute agli uffici della regione Calabria oltre che di quelle trasmesse, dagli enti territoriali interessati, direttamente al Ministero dell'ambiente o alla protezione civile nazionale o regionale.
  L'accordo prevedeva la realizzazione di n. 185 interventi per un importo complessivo pari ad euro 220.000.000,00 dei quali oltre 39.000.000,00 euro, di competenza di questo Ministero, sono stati già trasferiti sulla contabilità speciale.
  Con la legge 11 agosto 2014, n. 116 i presidenti delle regioni sono subentrati ai Commissari straordinari delegati e nella titolarità delle relative contabilità speciali con la funzione di assicurare la celere attuazione degli interventi in qualità di commissari di Governo contro il dissesto idrogeologico.
  Lo stato di attuazione degli interventi, in seguito a tale provvedimento, ha subito una accelerazione ancorché ciò derivi dalla proficua attività di progettazione eseguita dal commissario straordinario dottor Domenico Percolla.
  A gennaio 2015 sulla contabilità speciale risultavano impegnati euro 72.300.000,00, incrementati rispetto a euro 5.700.000,00 impegnati a luglio 2014, come riportato nella relazione del Commissario ad acta che per un periodo di alcuni mesi, da luglio 2014 a febbraio 2015, ha proseguito la gestione commissariale in assenza del presidente della regione che è subentrato nella titolarità della contabilità speciale a fine febbraio 2015.
  Relativamente, alla nuova programmazione si rappresenta altresì che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare insieme alla struttura di missione contro il dissesto idrogeologico, ha avviato il piano operativo nazionale degli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico per il periodo 2014-2020.
  Il piano è stato definito, nel corso del 2014-2015, dalle proposte presentate dalle regioni attraverso l'utilizzo del sistema web ReNDiS (Repertorio nazionale degli interventi per la difesa del suolo) del Ministero dell'ambiente in collaborazione con Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale). L'insieme degli interventi localizzati sull'intero territorio nazionale raggiungono un importo pari a circa 20,3 miliardi di euro che rappresenta, pertanto, il fabbisogno complessivo del periodo 2014-2020. Si evidenzia che, rispetto a tale importo, quello relativo alle richieste validate dalle regioni nel sistema Rendis, ammonta a circa a 17,5 miliardi di euro.
  Tuttavia, al fine di assicurare l'avvio degli interventi più urgenti di contrasto al rischio idrogeologico, con decreto del Presudente del Consiglio dei ministri 15 settembre 2015 è stato individuato, nell'ambito del piano operativo nazionale, un piano stralcio costituito da un insieme di interventi di mitigazione del rischio riguardanti le aree metropolitane e le aree urbane con alto livello di popolazione esposta a rischio idrogeologico, con un costo di circa 1.389 milioni di euro.
  Al fine di assicurare il rapido avvio degli interventi più urgenti di contrasto al rischio idrogeologico e tempestivamente cantierabili per livello di progettazione, ricompresi nel suddetto piano stralcio, la delibera Cipe n. 32/2015 ha assegnato al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare l'importo di 450 milioni di euro a valere sulle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione afferenti alla programmazione 2014-2020.
  Per la medesima finalità sono inoltre state individuate risorse disponibili a legislazione vigente pari a 150 milioni di euro, di cui 40 milioni di euro costituite da risorse del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare a valere sulle disponibilità recate dall'articolo 1, comma 111, della legge n. 147 del 27 dicembre 2013 (legge di stabilità 2014) e la restante quota di 110 milioni di euro a carico delle risorse del fondo di sviluppo e coesione 2007-2013 di cui all'articolo 7, comma 8, del decreto-legge n. 133 del 12 settembre 2014 (c.d. sblocca Italia).
  A questi si devono aggiungere, nel biennio 2015-1016, ulteriori 56 milioni di euro circa che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha disposto di destinare al fine di incrementare la copertura del piano stralcio citato, in considerazione della rilevanza e dell'urgenza degli interventi in esso previsti.
  Il piano stralcio risulta composto di una sezione attuativa di complessivi 33 interventi, nella quale sono riportati gli interventi da realizzare nell'immediato per un importo finanziato dallo Stato di oltre 656 milioni di euro, e di una sezione programmatica di complessivi 99 interventi, che potrà essere successivamente finanziata con risorse che si renderanno disponibili a tal fine.
  Nella suddetta sezione programmatica sono inseriti alcuni studi di fattibilità o progettazioni preliminari per i quali si prevede un rapido sviluppo del livello progettuale e che coinvolgono un'alta percentuale di popolazione esposta al rischio idrogeologico.
  Tutti gli interventi sono stati validati dalle regioni secondo il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 28 maggio 2015 proposto dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, che individua i criteri e le modalità per stabilire le priorità di attribuzione delle risorse agli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, in modo da garantire, ai sensi della normativa vigente in materia, la necessaria trasparenza nella programmazione delle risorse finanziarie rese disponibili e la migliore efficacia del loro utilizzo rispetto agli obiettivi di protezione dell'incolumità di persone e beni esposti a rischio idrogeologico.
  Non appena rinvenute le ulteriori risorse finanziarie necessarie per l'attuazione del suddetto piano nazionale, saranno individuati gli interventi che potranno essere ammessi a finanziamento secondo le modalità e in base ai criteri previsti dal citato decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 28 maggio 2015, tenendo conto in particolare delle priorità espresse dalle regioni.
  La regione Calabria, relativamente al piano stralcio per le aree metropolitane citato, ha avanzato richiesta di finanziamento per sette interventi, localizzati nel comune di Reggio Calabria, per un importo complessivo di euro 9,8 milioni di risorse statali.
  In relazione al piano nazionale 2014-2020, invece, si segnala che le richieste avanzate dalla regione Calabria ammontano a euro 829.899.924,21 per un totale di 533 interventi.
  Si evidenzia, infine, che dalle informazioni comunicate dal commissario straordinario, risultano in corso di collaudo i lavori relativi agli «interventi di sistemazione idraulica del fiume Cratì in territorio comunale di Corigliano e Cassano».
  Si segnalano, infine, alcune novità previste dalla legge di stabilità 2016 (articolo 1, comma 707 della legge n. 208 del 2015).
  In particolare, si ricorda che a decorrere dall'anno 2016 cessano di avere applicazione le disposizioni concernenti la disciplina del patto di stabilità interno degli enti locali. Viene tuttavia imposto agli enti il pareggio di bilancio nel solo saldo finale di competenza: pertanto, dal 2016, gli enti locali devono conseguire un saldo non negativo, in termini di competenza, tra le entrate finali e le spese finali. Inoltre, per l'anno 2016, ai fini del pareggio del bilancio, non sono considerate le spese sostenute dagli enti locali per interventi di edilizia scolastica (comma 713) e per interventi di bonifica ambientale (comma 716), conseguenti ad attività minerarie, effettuati mediante utilizzo di avanzo di amministrazione e con assunzione di mutui. Riguardo agli interventi di bonifica ambientale, secondo quanto previsto dal citato comma 716, l'esclusione opera nel limite massimo di 20 milioni di euro.
  Alla luce delle informazioni esposte, questo dicastero continuerà a tenersi informato attraverso gli enti territoriali e i soggetti istituzionali competenti.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

L 2009 0191

GEO-POLITICO:

CALABRIA

EUROVOC :

utilizzazione degli aiuti

inondazione

sito storico

idrogeologia