ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00138

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 7 del 03/04/2013
Firmatari
Primo firmatario: CENSORE BRUNO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 03/04/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
AIELLO FERDINANDO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 03/04/2013
BATTAGLIA DEMETRIO PARTITO DEMOCRATICO 03/04/2013
BRUNO BOSSIO VINCENZA PARTITO DEMOCRATICO 03/04/2013
COVELLO STEFANIA PARTITO DEMOCRATICO 03/04/2013
MAGORNO ERNESTO PARTITO DEMOCRATICO 03/04/2013
OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO PARTITO DEMOCRATICO 03/04/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 03/04/2013
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E LA SEMPLIFICAZIONE delegato in data 17/05/2013
Stato iter:
07/11/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 07/11/2013
D'ALIA GIANPIERO MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E SEMPLIFICAZIONE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 07/11/2013

CONCLUSO IL 07/11/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00138
presentato da
CENSORE Bruno
testo di
Mercoledì 3 aprile 2013, seduta n. 7

   CENSORE, AIELLO, BATTAGLIA, BRUNO BOSSIO, COVELLO, MAGORNO e OLIVERIO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   in Calabria la condizione dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità è divenuta ormai insopportabile;
   sebbene gli oltre 5000 Lsu-Lpu svolgano da molti anni un lavoro insostituibile negli enti locali, la loro condizione di precarietà risulta sempre più grave, tanto che in seguito alla recente sentenza della Corte costituzionale che ha «bocciato» l'articolo 55 del collegato alla manovra finanziaria 2012 della regione Calabria, i rischi per il loro futuro sono improvvisamente divenuti elevatissimi;
   in seguito a ciò, in Calabria potrebbe esplodere una vera e propria «bomba sociale», anche per i gravissimi ritardi dell'amministrazione regionale che non ha mai inteso avviare un percorso virtuoso di regolarizzazione dei lavoratori precari, lasciati addirittura senza stipendi per numerosi mesi;
   i lavoratori Lsu-Lpu, ad avviso degli interroganti sono di fatto trattati come «schiavi», senza stipendi e senza futuro. È stata tolta loro anche la dignità;
   i lavoratori rivendicano oltre al pagamento degli arretrati, anche un piano di stabilizzazione, al fine di porre fine a questa lunga condizione di incivile precariato. Occorre ricordare che senza l'apporto degli Lsu/Lpu, viene messa in ginocchio la normale gestione dei servizi essenziali in molti enti locali. Già alcuni comuni stanno dichiarando l'impossibilità di garantire i servizi fondamentali;
   da ricordare come nella scorsa legislatura, il Governo Berlusconi ha destinato 110 milioni di euro per la stabilizzazione degli Lsu di Napoli e di Palermo, lasciando del tutto dimenticati i precari calabresi, nonostante le vibrate proteste delle opposizioni parlamentari e delle forze sindacali –:
   se il Governo sia a conoscenza di quanto esposto in premessa e se conosca la sua gravità;
   cosa si intenda fare per quanto di competenza, al fine di trovare una soluzione normativa che avvii il percorso della stabilizzazione dei suddetti precari;
   cosa si intenda fare per garantire una copertura assicurativa ai precari impiegati nella pubblica amministrazione, i quali, benché in servizio da molti anni, risultano del tutto scoperti dal punto di vista previdenziale;
   se non si intenda avviare un tavolo di concertazione con la regione Calabria, al fine di studiare un percorso che, per quanto di competenza, porti all'individuazione delle risorse finanziare che garantiscano la stabilizzazione degli Lsu-Lpu della Calabria. (4-00138)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 7 novembre 2013
nell'allegato B della seduta n. 113
4-00138
presentata da
CENSORE Bruno

  Risposta. — In riferimento all'interrogazione in esame, con la quale sono stati chiesti chiarimenti in merito alla condizione di precarietà nella quale versano i lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità (lsu-lpu), con particolare riguardo a quelli che svolgono la propria attività nella regione Calabria.
  A seguito dell'istruttoria avviata presso l'Istituto nazionale della previdenza sociale, si rappresenta quanto segue.
  In via preliminare, va rilevato che l'Inps provvede ad erogare ai lavoratori in esame un importo mensile denominato assegno di utilizzo per prestazioni in attività socialmente utili, secondo quanto espressamente previsto dall'articolo 8, comma 3 del decreto legislativo 1o dicembre 1997, n. 468, modificato ed integrato dal decreto legislativo 28 febbraio 2000, n. 81.
  Inoltre, l'articolo 78 della legge 23 dicembre 2000, n. 388 prevede la possibilità, per il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, di stipulare apposite convenzioni con le regioni, finalizzate, tra l'altro, a realizzare programmi di stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili a carico del Fondo sociale per l'occupazione e la formazione.
  In merito alla situazione di tali lavoratori nella regione Calabria, risulta che l'INPS attualmente eroga l'assegno previsto dal citato articolo 8 ai lavoratori che risultano inseriti nell'apposito monitoraggio nazionale eseguito dall'Agenzia tecnica del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (Italia lavoro Spa).
  L'Istituto ha inoltre comunicato che, allo stato, non risultano ritardi nel pagamento delle prestazioni dovute; eventuali ritardi sono, invero, imputabili esclusivamente alla tempistica con la quale le variazioni concernenti i lavoratori in esame sono inserite, da parte degli enti utilizzatori, nell'apposito sito web messo loro a disposizione da Italia lavoro.
  Infine, l'Inps ha precisato che ha provveduto ad erogare il prescritto assegno per il termine massimo di dodici mesi stabilito dall'articolo 3 del medesimo decreto a coloro che hanno svolto lavori socialmente utili ai sensi del decreto legislativo n. 280 del 1997.
  Pertanto, nel caso di impiego di lavoratori socialmente utili da parte degli enti locali oltre il termine indicato, gli oneri previdenziali devono considerarsi a carico del bilancio regionale e non più dell'apposito Fondo per l'occupazione con la conseguenza che il relativo sussidio dovrà essere corrisposto direttamente dagli enti locali o, nel caso in esame, dalla regione Calabria.
Il Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazioneGianpiero D'Alia.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

CALABRIA

EUROVOC :

attivita' non salariata

sicurezza del posto di lavoro

prestazione di servizi

amministrazione regionale

retribuzione del lavoro