ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00119

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 6 del 02/04/2013
Firmatari
Primo firmatario: BIONDELLI FRANCA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 29/03/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 29/03/2013
Stato iter:
15/11/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 15/11/2013
LUPI MAURIZIO MINISTRO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 15/11/2013

CONCLUSO IL 15/11/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00119
presentato da
BIONDELLI Franca
testo di
Martedì 2 aprile 2013, seduta n. 6

   BIONDELLI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
   l'articolo 16-bis del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, così come sostituito dall'articolo 1, comma 301, della legge 24 dicembre 2012, n. 228 («Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato – Legge di stabilità 2013), ha previsto – al comma 1 – l'istituzione dall'anno 2013 del fondo nazionale per il concorso finanziario dello Stato agli oneri del trasporto pubblico locale, anche ferroviario, nelle regioni a statuto ordinario;
   il comma 6 del predetto articolo 16-bis prevede che per l'anno 2013 è ripartito a titolo di anticipazione il 60 per cento dello stanziamento del fondo di cui al comma 1;
   diversi organi di stampa (tra gli altri: La Stampa.it – Torino del 27 marzo 2013) riporta la notizia che da giugno ci saranno «...un autobus in meno su due, un treno in meno ogni tre. Salvo miracoli, ovvero un'integrazione delle risorse da parte del Governo...»;
   la regione Piemonte ha dichiarato che mancano 120 milioni di euro per garantire la copertura del fabbisogno del trasporto pubblico locale, anche ferroviario, per l'anno 2013 a cui si aggiungono i 340 milioni di euro di debiti pregressi della regione nei confronti delle aziende del settore;
   pertanto, risultano a rischio sia il mantenimento di alcune tratte ferroviarie che oggi garantiscono i collegamenti soprattutto dalle valli verso i capoluoghi (ad esempio: Varallo-Novara, Biella-Milano, Cuneo-Ventimiglia e altro) sia la garanzia del trasporto su gomma oggi utilizzato da migliaia di studenti che si recano a scuola;
   la gravità della situazione è stata, ed è, oggetto di interventi da parte dei consiglieri regionali del Piemonte, sia di minoranza sia di maggioranza, senza che la giunta Cota intervenga in maniera chiara, puntuale e precisa per risolvere il problema ma solo addossando le colpe a soggetti esterni all'amministrazione regionale –:
   a che punto sia l’iter per il riparto dell'anticipazione dello stanziamento del fondo per il trasporto pubblico locale e quali siano le iniziative di propria competenza che il Ministero intende adottare per promuovere il trasporto pubblico locale, compreso quello ferroviario.
(4-00119)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 15 novembre 2013
nell'allegato B della seduta n. 119
4-00119
presentata da
BIONDELLI Franca

  Risposta. — L'Interrogante in esame pone all'attenzione del Governo le problematiche connesse al trasporto pubblico locale con particolare riferimento alla regione Piemonte.
  Occorre preliminarmente far presente che il trasporto pubblico locale costituisce una delle priorità del Governo considerato che la collettività, soprattutto in momenti di crisi come questo, avverte sempre più la necessità di poter usufruire di mezzi pubblici di trasporto.
  In Italia, il comparto del trasporto pubblico locale conta approssimativamente 1.150 aziende pubbliche e private (delle quali circa il 26 per cento svolge servizio urbano, circa il 55 per cento solo servizio extraurbano e circa il 19 per cento entrambi i tipi di servizio); la media annuale dei passeggeri trasportati é stimata in circa 7 miliardi.
  I compiti istituzionali (di amministrazione e programmazione) in materia di trasporto pubblico locale e di servizi ferroviari regionali sono stati attribuiti, come è noto, alle regioni dal decreto legislativo n. 422 del 1997, ancor prima, quindi, della riforma del Titolo V della Costituzione, in base alla quale la materia del trasporto pubblico locale rientra nell'ambito delle competenze residuali delle regioni, di cui al quarto comma dell'articolo della 117 Costituzione.
  Storicamente il settore ha un costo annuale per la finanza pubblica di circa 7,2 miliardi di euro di cui circa 6,4 miliardi di euro relativi ai servizi di trasporto pubblico locale e ferroviari eserciti nelle regioni a Statuto ordinario.
  In merito alla programmazione dei servizi da parte delle regioni, si ricorda che con l'emanazione del citato decreto legislativo n. 422 del 1997 il settore è stato oggetto di una riforma che, ad oggi, purtroppo, non ha ancora prodotto gli effetti previsti, in quanto, le regioni, che avrebbero dovuto individuare, secondo criteri di efficienza e razionalità, i cosiddetti «servizi minimi» da garantire alla stregua di quelli essenziali, si sono limitati, per lo più, alla conservazione dei servizi storici e conseguentemente della spesa storica indicizzata, senza procedere all'adeguamento dinamico, sia quantitativo che modale, dell'offerta di servizi al mutare della domanda conseguente all'evolversi socio economico del Paese. Si fa riferimento, ad esempio alle numerose linee ferroviarie nate agli inizi del secolo scorso, in assenza di una rete viaria e di trasporto automobilistico, che continuano ad essere in esercizio a fronte di una domanda ormai limitata, che non giustifica più il costo pubblico di una modalità ferroviaria. Tale mancato adeguamento ha distratto le poche risorse finanziarie disponibili, dai servizi che, proprio in funzione dell'evoluzione economico sociale del paese, andavano incrementati qualitativamente e quantitativamente (ad esempio i servizi per pendolari in prossimità dei medi e grandi centri urbani).
  Per ovviare a tale anomalia, nell'ambito del più complessivo processo di liberalizzazione dei servizi pubblici locali, è stato avviato un percorso normativo finalizzato all'efficientamento e alla razionalizzazione dei servizi di trasporto pubblico locale che ha portato al varo della disciplina volta al riordino del settore inserita all'interno della legge di stabilità per l'anno 2013.
  L'articolo 1, comma 301, della legge 28 dicembre 2012 n. 228, che sostituisce l'articolo 16-bis del decreto legge n. 95 del 2012, ha previsto, a decorrere dal 2013, l'istituzione del Fondo nazionale per il concorso finanziario dello Stato agli oneri del trasporto pubblico locale, anche ferroviario, nelle regioni a statuto ordinario.
  Lo stanziamento di tale Fondo, per l'anno 2013, ammonta a 4.929 milioni di euro, corrispondente a circa il 75 per cento delle risorse pubbliche di parte corrente destinate al settore.
  La norma in argomento ha lo scopo di incentivare le regioni a riprogrammare i servizi secondo criteri oggettivi ed uniformi a livello nazionale, di efficientamento e razionalizzazione, criteri questi definiti con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri dell'11 marzo 2013, emanato ai sensi del comma 3 del citato articolo 16-bis, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 26 giugno 2013.
  Entro quattro mesi dalla data di emanazione di tale decreto le regioni procedono alla corretta riprogrammazione dei servizi di trasporto pubblico locale e ferroviari regionali, mentre, entro 180 giorni dalla predetta data, rendono operativa la riprogrammazione in parola.
  Nelle more dell'attuazione delle procedure descritte è stato comunque previsto il riparto tra le regioni dell'acconto pari al 60 per cento del predetto Fondo di cui al già citato articolo 16-bis.
  Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, dal canto suo, avrà cura di verificare gli effetti prodotti dalla corretta programmazione, avvalendosi anche dell'Osservatorio sulle politiche del trasporto pubblico locale di cui alla legge n. 244 del 2007, attivato solo nel 2011 a causa della carenza di risorse necessarie per il suo funzionamento.
  In particolare l'Osservatorio si doterà di una banca dati informatica che acquisirà per via telematica direttamente dalle aziende, dalle regioni e dagli enti locali dati certificati, economici e trasportistici del settore.
  In definitiva, le regioni in attuazione della normativa vigente, sono incentivate a riprogrammare i propri servizi secondo criteri di efficienza e razionalità.
  La corretta riprogrammazione risolverà, almeno parzialmente, la lamentata carenza, di risorse di parte corrente, in quanto le «sacche» di inefficienza dovrebbero essere eliminate o quanto meno ridotte, consentendo l'ottimale utilizzo delle risorse finanziarie disponibili.
  Inoltre, la riprogrammazione in argomento consentirà finalmente di procedere in modo corretto alla liberalizzazione del settore, mediante procedure ad evidenza pubblica, evitando l'affidamento di servizi ormai non più adeguati all'attuale domanda di trasporto.
  Nell'ambito del processo di razionalizzazione e di efficientamento del settore potrebbe ravvisarsi la necessità di consentire alle regioni, ove necessario, di ripianare i disavanzi sino ad oggi prodotti da una programmazione statica e non più rispondente alle moderne esigenze di mobilità e di garantire un flusso di finanziamenti diretto ad investimenti nel settore coerenti con i criteri, uniformi a livello nazionale, di efficientamento e razionalizzazione che le regioni adotteranno dal 2013 per la programmazione dei servizi.
  Tali necessità sono già state in parte risolte ricorrendo alle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione di cui al decreto legislativo n. 88 del 2011.
  È opportuno ricordare che per quanto riguarda la regione Piemonte, l'articolo 11, commi 6 e 7, del decreto-legge n. 35 del 2012, e relativa legge di conversione, relativo ai servizi di trasporto pubblico locale e ferroviari regionali ha previsto che la regione stessa possa utilizzare le risorse di detto Fondo per regolare i debiti nei confronti di alcune aziende del settore.
  E in effetti, ai sensi della citata normativa, la regione Piemonte, su sua richiesta, ha potuto rimodulare il proprio programma attuativo regionale fondo sviluppo e coesione – par fsc 2007/2013 – per 150 milioni di euro, al fine di far fronte a debiti pregressi a carico del bilancio regionale inerenti ai servizi di trasporto pubblico locale su gomma e di trasporto ferroviario regionale.
Il Ministro delle infrastrutture e dei trasportiMaurizio Lupi.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

Piemonte

trasporto pubblico

bilancio dello Stato

rete ferroviaria

trasporto stradale

debito