ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00065

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 2 del 21/03/2013
Firmatari
Primo firmatario: DI GIOIA LELLO
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 19/03/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 19/03/2013
Stato iter:
25/06/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 25/06/2013
CATRICALA' ANTONIO VICE MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 25/06/2013

CONCLUSO IL 25/06/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00065
presentato da
DI GIOIA Lello
testo di
Giovedì 21 marzo 2013, seduta n. 2

   DI GIOIA. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   la scelta di «Poste Italiane» di sopprimere numerosi uffici postali in Sardegna rischia di creare un forte disagio, soprattutto nelle aree più periferiche, in una realtà già fortemente penalizzata in quanto a servizi;
   tale decisione, presa in assenza di un qualsiasi confronto con la comunità e le istituzioni locali, si è basata esclusivamente su un piano di razionalizzazione dei costi senza tenere, in alcuna considerazione, il ruolo di servizio che «Poste Italiane» dovrebbero svolgere;
   tra la popolazione, chi sarà fortemente colpito saranno gli anziani che, spesso, ritirano la pensione presso il proprio paese di residenza e che, adesso, si troveranno costretti a lunghi spostamenti, in una realtà caratterizzata da una scarsa presenza di collegamenti;
   tale operazione, che fa il paio con quella che ha portato alla chiusura di molte scuole in centri periferici, non farà altro che determinare un ulteriore allontanamento dai piccoli centri, con gravi conseguenze per quanto riguarda la possibilità di uno sviluppo equilibrato dell'intera isola –:
   se non si ritenga urgente e necessario, per quanto di competenza, intervenire, anche attraverso la costituzione di un tavolo di confronto con «Poste Italiane», aperto alle amministrazioni locali e regionali e alle organizzazioni sindacali, affinché sia rivisto e quantomeno limitato il piano di riorganizzazione previsto dall'azienda sull'isola, al fine di evitare nuovi disservizi e difficoltà a una popolazione già privata di altri importanti servizi pubblici. (4-00065)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 25 giugno 2013
nell'allegato B della seduta n. 40
4-00065
presentata da
DI GIOIA Lello

  Risposta. — In riscontro all'interrogazione in esame, si premette che il riassetto della rete territoriale degli uffici postali, così come del resto il riordino del settore del recapito, rientra nel più ampio piano strategico di riorganizzazione aziendale che la società Poste italiane sta realizzando, in adeguamento della propria attività di impresa alle sostanziali innovazioni del mercato postale, conseguenti alle prescrizioni europee che ne prevedono la piena liberalizzazione (direttiva n. 2008/06/CE recepita con decreto legislativo 31 marzo 2011, n. 58), nonché all'evoluzione del processo di digitalizzazione delle comunicazioni, anch'essa di derivazione comunitaria comportante la progressiva riduzione dei tradizionali volumi postali.
  Per quanto concerne il riassetto della rete territoriale degli uffici postali, si evidenzia che la predisposizione del piano degli interventi sulle strutture diseconomiche costituisce uno specifico obbligo a cui Poste italiane adempie in ottemperanza alle disposizioni del contratto di programma stipulato con il Ministero dello sviluppo economico. Gli stessi interventi sono diretti esclusivamente a riequilibrare l'offerta alla domanda dei servizi, correggendo le diseconomie riscontrate nella gestione della rete in determinati punti del territorio, nel costante rispetto degli obblighi di servizio universale.
  L'effettiva implementazione del citato piano degli interventi è subordinata ad un confronto con le istituzioni locali ed è soggetto al vaglio dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), che in qualità di autorità di regolamentazione del settore postale, vigila sul rispetto degli obblighi di servizio universale.
  A tal riguardo, si precisa che l'attuale quadro normativo impone al fornitore del servizio postale universale, ai sensi del decreto ministeriale 7 ottobre 2008 recante «Criteri di distribuzione dei punti di accesso alla rete pubblica», precisi obblighi di presenza territoriale che garantiscono la fruibilità e la continuità del servizio anche nelle realtà territoriali più remote e disagiate, a prescindere da valutazioni di tipo economico.
  Ciò premesso, per quanto concerne in particolare gli interventi previsti nel Piano 2012 per la Regione Sardegna, la società Poste italiane ha comunicato che, a seguito delle necessarie valutazioni e, tenuto conto anche delle istanze delle amministrazioni locali e dei confronti con le organizzazioni sindacali, sono stati attuati solo quattro dei nove provvedimenti di chiusura originariamente inseriti nel piano (tre nella provincia di Cagliari ed uno in quella di Sassari). Anche gli interventi di razionalizzazione degli orari di apertura degli uffici sono stati ridotti a dieci, rispetto ai quattordici pianificati. Pertanto, gli uffici postali attualmente attivi nel territorio sardo sono in totale 446.
  L'azienda ha, altresì, evidenziato che tutte le iniziative citate sono state preventivamente comunicate ai sindaci dei comuni interessati e che risultano rispettose dei vincoli di cui al citato decreto ministeriale 7 ottobre 2008.
  Per completezza di informazione si rappresenta, infine, che l'Agcom, nell'ambito della propria attività di vigilanza, nella consapevolezza della necessità di evitare che dalla chiusura degli uffici postali possano derivare danni ingiustificati per gli utenti, ha avviato in data 21 marzo 2013, un procedimento istruttorio volto a valutare la congruità dei criteri di distribuzione dei punti di accesso alla rete postale attualmente vigenti, e l'opportunità di una loro eventuale modifica e/o integrazione, al fine di assicurare alla popolazione una regolare ed omogenea fruizione del servizio universale sul territorio nazionale, incluse le situazioni particolari delle isole minori e delle zone rurali e montane.
Il Viceministro dello sviluppo economicoAntonio Catricalà.

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