ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00020

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 1 del 15/03/2013
Firmatari
Primo firmatario: ZAN ALESSANDRO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 15/03/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ZACCAGNINI ADRIANO MOVIMENTO 5 STELLE 15/03/2013
DI SALVO TITTI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 15/03/2013
MIGLIORE GENNARO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 15/03/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 16/03/2013
Stato iter:
07/11/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 07/11/2013
DE GIROLAMO NUNZIA MINISTRO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 07/11/2013

CONCLUSO IL 07/11/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00020
presentato da
ZAN Alessandro
testo di
Venerdì 15 marzo 2013, seduta n. 1

   ZAN, ZACCAGNINI, DI SALVO e MIGLIORE. — Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, al Ministro della salute, al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   l'Unione europea svolge un ruolo fondamentale in materia di legislazione agroalimentare occupandosi degli aspetti normativi di tutta la filiera agroalimentare e dettando regolamenti e direttive per gli Stati membri così da ampliare ancora di più la tutela del consumatore e del cittadino europeo;
   tale visione riflette il concetto di human security che è parte della più ampia eccezione di global security, per cui, ogni cittadino europeo è titolare del diritto di sicurezza, proveniente per lo più da ambiti esterni (global security) ma anche quale soggetto di sicurezza individuale nell'accezione più ampia del termine, da minacce multiformi, come quella provocata dal degrado dell'ambiente o dalla scarsità o dalla scarsa qualità delle risorse agroalimentari (human security);
   l'azione comunitaria si muove secondo alcune direttrici principali quali: a) la protezione della vita e della salute dei cittadini; b) la protezione degli interessi dei consumatori, tenendo conto della tutela dell'ambiente, realizzando la libera circolazione nell'Unione dei prodotti alimentari;
   sono due i principi applicati su cui si fonda la sicurezza agroalimentare: a) la non commercializzazione dei prodotti pericolosi per la salute; b) la tracciabilità dei prodotti alimentari, degli alimenti per animali, degli animali produttori di carne e derrate alimentari e di qualsiasi altra sostanza introdotta nei prodotti alimentari, dove viene accertata la provenienza in tutte le fasi di produzione, trasformazione e distribuzione;
   per migliorare ulteriormente il livello di sicurezza agroalimentare, su mandato del Consiglio europeo di Helsinki del dicembre del 1999, nel 2000 il commissario David Byrne, responsabile per la politica dei consumatori della UE presenta a Bruxelles il «Libro Bianco» sulla sicurezza agroalimentare, in cui uno dei punti principali della politica europea in materia consiste nell'aver distinto le azioni politiche dalle analisi scientifiche prevedendo la creazione di un'apposita Authority – l'EFSA (European Food Security Authority – Autorità europea per la Sicurezza Alimentare) separando quindi la funzione di indirizzo della Commissione da quella di controllo e di analisi del rischio dell’Authority, per cui la politica sulla sicurezza agroalimentare è di competenza della Commissione svolgendo invece l’Authority compiti di analisi del rischio e di verifica scientifiche;
   l'EFSA, ha sede in Italia, a Parma, con il compito di curare gli aspetti di consulenza scientifica, di valutazione e di gestione del rischio dei prodotti alimentari, con tre compiti fondamentali: a) collaborare con esperti di tutti gli Stati membri b) condividere dati e risultati di studi scientifici, c) armonizzare i sistemi nazionali per la valutazione del rischio;
   la principale attività dell’Authority consiste nel fornire consulenza scientifica in merito a qualsiasi tema riguardante la sicurezza alimentare e animale e i pareri sono utilizzati dagli organi che devono successivamente mettere a punto gli aspetti legislativi e le politiche di sicurezza di settore;
   le politiche europee di sicurezza alimentare si basano sul principio di precauzione che è uno strumento essenziale per fronteggiare quelli che sono definiti rischi di natura alimentare, prevenendo una soluzione certa ai rischi incerti, per cui l'impegno dell'Unione europea in questo settore strategico per la salute e il benessere dei cittadini è minimizzare il più possibile i rischi tendendo al più alto livello di sicurezza;
   la suddetta autorità, dopo lo scandalo della mucca pazza (bse) del 2000/2001 è stata vista come una garanzia contro la violazione del principio della tracciabilità dei prodotti agroalimentari;
   purtroppo l'Autorità stessa è invece accusata da numerose organizzazioni di agricoltori e consumatori di scarsa indipendenza come ben evidenziato proprio nella rubrica «Madre Terra» nel numero del settimanale il Punto di venerdì 8 marzo, presente anche nella rassegna stampa della Camera dei deputati;
   nonostante l'obbligo europeo l'Italia ad anni di distanza non ha ancora provveduto a dotarsi dell'Autorità Nazionale per la sicurezza agro-alimentare anche per il mancato accordo tra i ministeri competenti;
   la gravità della situazione è confermata dai recenti casi di contraffazione dei prodotti alimentari con carne di cavallo non dichiarata in etichetta, di prodotti di frutticoltura (ciliegie e kiwi) e di animali in cui sono stati utilizzati sostanze ormonali illecite, di produzioni di olio extra vergine di oliva di qualità non rispondente all'etichetta:
   quali iniziative i Ministri interrogati intendano intraprendere:
   a) per promuovere, anche attraverso le opportune azioni in ambito UE, il potenziamento della funzione di terzietà dell'Autorità europea di sicurezza alimentare – EFSA, rispetto alle multinazionali agroalimentari, per la salvaguardia degli interessi dei consumatori europei;
   b) per valutare l'opportunità e la necessità dell'istituzione in Italia di un'Agenzia di tutela delle produzioni agroalimentari sia per gli aspetti di sanità che di qualità dell'alimento, con il compito di coordinare le azioni dei diversi organismi dipendenti dai due Ministeri, attraverso un nuovo organismo centrale di raccolta delle informazioni e impulso delle indagini e controlli;
   c) per accertare le responsabilità della sostanziale presenza del Ministero delle politiche agricole in tutta la prima fase di emergenza relativa alla presenza di carne di cavallo non dichiarata in etichetta proprio mentre ciò causava sconcerto nei consumatori ed un crollo della vendite anche di prodotti assolutamente di qualità ma non distinguibili da quelli truffaldini. (4-00020)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 7 novembre 2013
nell'allegato B della seduta n. 113
4-00020
presentata da
ZAN Alessandro

  Risposta. — In riferimento all'interrogazione in oggetto riguardante l'opportunità di potenziare la funzione di terzietà dell'autorità europea di sicurezza nazionale (EFSA) e l'eventuale istituzione di un'apposita agenzia di tutela delle produzioni agroalimentari, anche in considerazione dei casi di rilevata presenza, in alcuni prodotti alimentari, di carne di cavallo non dichiarata in etichetta, vorrei anzitutto precisare che i ritrovamenti in questione sono tutti relativi ad importazioni di prodotti carnei provenienti da Paesi dell'est o, comunque, frutto di triangolazioni commerciali. Al momento, non è stata, infatti, ravvisata alcuna presenza di carne di cavallo in prodotti carnei di origine nazionale.
  La problematica appare, quindi, riconducibile al più ampio fenomeno di contraffazione agroalimentare il cui contrasto necessita di un'intensificazione dell'attività di controllo, in particolare sulla carne importata; in accordo con il principio e le norme stabilite dalla normativa alimentare generale dell'Unione europea.
  L'ispettorato centrale della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari, organo ufficiale di controllo della mia amministrazione, in coordinamento con il comando carabinieri politiche agricole e alimentari (NAC) e il corpo forestale dello Stato, è intervenuto tempestivamente anche nell'intento di prevenire il verificarsi di casi analoghi a quelli in questione.
  In particolare, in collaborazione con l'amministrazione sanitaria, sono stati intensificati i controlli di rintracciabilità nell'ambito delle produzioni a base di prodotti carnei ed avviato un programma straordinario di ispezioni sulla conformità delle carni fresche e dei prodotti a base di carne ai disciplinari di produzione e sull'origine delle carni utilizzate, ivi compresa l'eventuale presenza, nei prodotti trasformati, di carni di specie diverse da quelle dichiarate in etichetta.
  In relazione a quanto accaduto, oltre a disporre prontamente a livello nazionale tutte le azioni necessarie, ho ritenuto opportuno ribadire, anche attraverso la delegazione italiana presso le varie sedi istituzionali europee, l'importanza di rafforzare i sistemi di tracciabilità e di comunicazione delle informazioni sui prodotti alimentari ai consumatori, segnalando la necessità di un sistema più efficace nel garantire la massima trasparenza dell'etichette.
  In occasione del Consiglio dell'Unione europea del 25 febbraio 2013, l'Italia aveva già esortato la Commissione europea a prevedere la copertura finanziaria per rafforzare le attività di controllo, sollecitando anche l'adozione di un quadro normativo più chiaro e comprendente l'obbligo dell'indicazione d'origine per tutti i prodotti agro-alimentari. Tale richiesta è stata condivisa da molte delegazioni (Portogallo, Regno Unito, Austria, Germania, Spagna, Francia, Finlandia, Lussemburgo, Slovenia, Lituania, Grecia e Irlanda) che, convenendo sull'utilità dell'indicazione del Paese di origine anche per le carni e i prodotti carnei, hanno contribuito ad ampliare il numero degli Stati membri favorevoli rispetto alle posizioni palesate nel pregresso negoziato sulle informazioni al pubblico dei prodotti alimentari.
  La Commissione europea – che al momento ha escluso qualsiasi rischio per la salute pubblica dovuto all'aggiunta di carne equina nei predetti preparati alimentari – si è resa disponibile ad accogliere la richiesta, assumendo l'impegno a relazionare in proposito al Consiglio e al Parlamento europeo in tempi brevi, pur conservando un atteggiamento cauto riguardo all'auspicata indicazione di origine anche per le carni e i prodotti carnei.
  Benché non di diretta competenza della mia amministrazione, segnalo che una prima importante revisione della politica in materia di sicurezza alimentare, sia dal punto di vista organizzativo che normativo, è stata realizzata partendo da una netta distinzione tra le funzioni di gestione e quelle di valutazione del rischio alimentare. Mi riferisco al cosiddetto «pacchetto igiene», di cui il regolamento Comunità europea n. 178 del 2002 che ha posto le basi per garantire un elevato livello di tutela della salute umana in relazione agli obiettivi di sicurezza alimentare.
  A tale fine, infatti, oltre ad istituire l'Efsa, con funzioni di consulenza e assistenza scientifica nel campo della valutazione del rischio sulla sicurezza della catena alimentare, il citato regolamento prevede il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, dal produttore al consumatore, permettendo loro di acquisire piena fiducia nei processi decisionali fondati su evidenze scientifiche e valutati da istituzioni indipendenti, sia in ambito europeo che nazionale.
  Avendo di mira tali obiettivi, l'Efsa, le istituzioni europee e gli Stati membri si sono impegnati ad adottare specifiche misure basate sull'analisi del rischio e sui dati scientifici disponibili e rivolte alla tutela della salute.
  Il legislatore comunitario, peraltro si è preoccupato che l'autorità fosse sottoposta a periodiche valutazioni esterne indipendenti, in relazione alle attività espletate e ai risultati conseguiti, con riguardo anche alla capacità di essere indipendente e terza nei confronti degli
stakeholder del mondo dell'agroindustria.
  Al riguardo evidenzio che la società Ernst and Young nel 2012, dopo aver interpellato oltre 100
stakeholder (tra cui 5 organizzazioni non governative – NGO's – e 9 organizzazioni dei consumatori); ha ritenuto la suddetta autorità imparziale e dotata di uno dei sistemi più solidi ed avanzati per garantire l'indipendenza.
  Segnalo, inoltre, che l'Efsa è espressamente chiamata ad agire in stretta collaborazione con gli organi nazionali competenti aventi analoghe funzioni.
  Per quanto riguarda, infine, l'ipotesi di creazione di un'agenzia per la tutela delle produzioni agroalimentari che coordini l'azione delle varie amministrazioni competenti alle indagini e ai controlli sulla sicurezza e qualità degli alimenti, comunico che è stato approvato dal Consiglio dei ministri del 26 luglio 2013, in via preliminare, il disegno di legge recante «disposizioni in materia di sperimentazione clinica dei medicinali, di riordino delle professioni sanitarie e formazione medico specialistica, di sicurezza alimentare».
  Tale disegno di legge comprende la delega al Governo per il riassetto, in conformità con le norme comunitarie, delle disposizioni vigenti in materia di sicurezza degli alimenti nonché per la razionalizzazione del sistema operativo di controllo, proprio attraverso l'individuazione di più adeguate modalità e procedure di collaborazione tra le autorità competenti, a livello centrale e periferico, anche ai fini del «Piano integrato di controllo nazionale pluriennale» previsto dal regolamento (CE) n. 882 del 2004.
  Il disegno di legge è attualmente all'attenzione della conferenza unificata e, dopo l'approvazione definitiva del Consiglio dei ministri, approderà in Parlamento per l'esame e le proposte emendative o integrative che saranno ritenute opportune nel rafforzare, attraverso l'articolato, la volontà condivisa di creare un più efficace e coordinato sistema di garanzia della sicurezza e della qualità alimentare.

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestaliNunzia De Girolamo.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

protezione del consumatore

prodotto alimentare

sanita' pubblica

politica comunitaria

legislazione antitrust

sicurezza alimentare

prodotto agricolo