ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/03083

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 814 del 15/06/2017
Firmatari
Primo firmatario: LATRONICO COSIMO
Gruppo: MISTO-CONSERVATORI E RIFORMISTI
Data firma: 15/06/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 15/06/2017
Stato iter:
20/06/2017
Fasi iter:

RITIRATO IL 20/06/2017

CONCLUSO IL 20/06/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-03083
presentato da
LATRONICO Cosimo
testo di
Giovedì 15 giugno 2017, seduta n. 814

   LATRONICO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   il 17 maggio 2017 la Commissione europea, nell'ambito della procedura di infrazione 2011/2215, ha deferito l'Italia alla Corte di giustizia dell'Unione europea per la mancata bonifica o chiusura di 44 discariche non conformi, come prescritto dall'articolo 14 della direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti;
   l'Italia era tenuta, entro il 16 luglio 2009, a bonificare le discariche autorizzate o già in funzione prima del 16 luglio 2001, le cosiddette «discariche preesistenti», rendendole conformi alle norme di sicurezza stabilite in tale direttiva, oppure a chiuderle. Malgrado il tempo concesso e gli avvertimenti di Bruxelles, «l'Italia ha omesso di adottare misure per bonificare o chiudere» le citate discariche, dislocate tra Abruzzo (11), Basilicata (23), Campania (2), Puglia (5) e Friuli Venezia Giulia (3);
   vista l'insufficienza dei progressi, la Commissione ha trasmesso un parere motivato supplementare nel giugno 2015, nel quale si esortava l'Italia a trattare adeguatamente 50 siti. Nonostante alcuni progressi, nel maggio 2017 non erano ancora state adottate le misure necessarie e, pertanto la Commissione ha deciso di deferire l'Italia alla Corte di giustizia dell'Unione europea;
   secondo le informazioni ufficiali fornite dalla Commissione europea, quindi il 52,3 per cento dei siti che rappresentavano ancora una minaccia per la salute e l'ambiente sono collocati sul territorio lucano. In particolare, le località dove sono state individuate le discariche irregolari sono le seguenti: Atella (Loc. Cafaro); Avigliano (Loc. Serre Le Brecce); Corleto Perticara (Loc. Tempa Masone); Ferrandina (Loc. Venita); Genzano di Lucania (Loc. Matinella); Latronico (Loc. Torre); Lauria (Loc. Carpineto); Maratea (Loc. Montescuro); Marsico Nuovo (Loc. Galaino); Matera (Loc. La Martella); Moliterno (Loc. Tempa La Guarella); Pescopagano (Loc. Domacchia); Potenza (Loc. Montegrosso-Pallareta; Rapolla (Loc. Albero in Piano); Rionero in Vulture (Loc. Ventaruolo); Roccanova (Loc. Serre); Salandra (Loc. Piano del Governo); San Mauro Forte (Loc. Priati); Sant'Angelo Le Fratte (Loc. Farisi); Senise (Loc. Palomabara); Tito (Loc. Aia dei Monaci); Tito (Loc. Valle del Forno);
   il ricorso alla Corte di giustizia potrebbe comportare, ancora una volta, per il nostro Paese una condanna al pagamento di sanzioni pecuniarie (composte da una somma forfettaria e da penalità giornaliere). Rispetto alle sanzioni già pagate dall'Italia, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Sandro Gozi, ha recentemente dichiarato che, al 21 marzo 2017, il nostro Paese ha versato all'Unione europea ben 329 milioni di euro, dei quali 141 milioni di euro per la sentenza relativa alle «discariche abusive»;
   in merito alla situazione della Basilicata non può non tornare alla memoria quanto scritto nella relazione conclusiva dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti istituita nella XVI legislatura, che rappresentava la situazione del ciclo dei rifiuti in Lucania come «l'esempio lampante di quanto possa essere inefficiente la gestione dei rifiuti anche in una regione ove vi è una produzione contenuta degli stessi», sottolineando come il problema non fosse tanto quello relativo ai quantitativi di rifiuti prodotti «quanto piuttosto quello della razionale predisposizione di un sistema di gestione idoneo a consentire lo smaltimento e/o il riciclo dei rifiuti in ossequio alle prescrizioni imposte a livello europeo e nazionale» –:
   quali immediate iniziative di competenza il Governo intenda adottare per evitare un'ennesima condanna dall'Italia da parte della Corte di giustizia dell'Unione europea e, in particolare, per mettere a norma o chiudere definitivamente quei siti che costituiscono ancora una minaccia per la salute e l'ambiente della Basilicata, una regione che già deve affrontare le gravi problematiche legate alle discariche abusive e alle questioni ambientali connesse alla prospezione, alla produzione e al trasporto di idrocarburi e agli impianti siti sul territorio regionale. (3-03083)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

deposito dei rifiuti

rifiuti

procedura CE d'infrazione