ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/03076

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 812 del 13/06/2017
Firmatari
Primo firmatario: BRUNETTA RENATO
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 13/06/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 13/06/2017
Stato iter:
14/06/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 14/06/2017
Resoconto BRUNETTA RENATO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 14/06/2017
Resoconto PADOAN PIETRO CARLO MINISTRO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 14/06/2017
Resoconto BRUNETTA RENATO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 14/06/2017

SVOLTO IL 14/06/2017

CONCLUSO IL 14/06/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-03076
presentato da
BRUNETTA Renato
testo presentato
Martedì 13 giugno 2017
modificato
Mercoledì 14 giugno 2017, seduta n. 813

   BRUNETTA. – Al Ministro dell'economia e delle finanze . – Per sapere – premesso che:
   la scarsa trasparenza sui titoli derivati stipulati dal Ministero dell'economia e delle finanze è un tema che è stato più volte portato all'attenzione del Ministro interrogato;
   in risposta agli atti di sindacato ispettivo formulati (ben sei, dal marzo 2015, tra interpellanze e interrogazioni a risposta immediata), il Ministro interrogato non ha mai rilevato anomalie, affermando la piena correttezza e legalità delle operazioni sui derivati, peraltro opponendosi alle numerose richieste di accesso agli atti;
   ma qualcosa evidentemente non torna, perché è dei giorni scorsi la notizia di un «invito a fornire deduzioni» (una sorta di atto di citazione con richiesta di chiarimenti) recapitato dalla procura del Lazio della Corte dei conti ai più alti dirigenti (attuali ed ex) del Ministero dell'economia e delle finanze, cui è stato contestato il 30 per cento di un danno erariale di circa 4,1 miliardi di euro, cagionato allo Stato italiano per effetto di quello che potrebbe definirsi un «indebito pagamento» alla banca Morgan Stanley (cui è stato contestato il restante 70 per cento del danno) della somma stratosferica di circa 3,1 miliardi di euro, effettuato per chiudere contratti derivati riconosciuti sostanzialmente dalla Corte dei conti come speculativi;
   un esborso intervenuto tra fine 2011 ed inizio 2012, durante la nota crisi dello spread, a cavallo dei ripetuti declassamenti dell'Italia decretati dalle agenzie di rating e a ridosso del doppio downgrade deciso da Standard & Poor's – il cui azionista di controllo, la società Mc Graw Hill, è partecipata proprio da Morgan Stanley – alla stregua di dati e valutazioni che il tribunale di Trani ha ritenuto in sentenza quantomeno errate (dunque «colposamente» manipolative);
   la «colpa» della banca d'affari è di essersi approfittata del suo ruolo di specialista: dopo cinque anni, Morgan Stanley continua a far parte dell'elenco degli specialisti che, insieme con il Ministero dell'economia e delle finanze, gestiscono il debito pubblico e il direttore del dipartimento è ancora Maria Cannata, uno dei dirigenti coinvolti, assieme al suo predecessore Vincenzo La Via e agli ex direttori del Ministero dell'economia e delle finanze, Domenico Siniscalco (poi approdato proprio in Morgan Stanley) e Vittorio Grilli –:
   quali siano le iniziative che il Ministro interrogato intende intraprendere nei confronti di Morgan Stanley e dei dirigenti coinvolti, se intenda chiarire le situazioni «a rischio» per le casse dello Stato simili a quella da ultimo rilevata dalla Corte dei conti e quali azioni intenda portare avanti per assicurare massima trasparenza nella gestione del debito, anche attraverso la pubblicazione in versione integrale di tutti i contratti derivati in essere dello Stato italiano. (3-03076)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

debito