ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/02974

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 783 del 21/04/2017
Firmatari
Primo firmatario: LATRONICO COSIMO
Gruppo: MISTO-CONSERVATORI E RIFORMISTI
Data firma: 21/04/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 21/04/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-02974
presentato da
LATRONICO Cosimo
testo di
Venerdì 21 aprile 2017, seduta n. 783

   LATRONICO. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   nel novembre 1998 regione Basilicata ed Eni siglarono un protocollo d'intenti per l'estrazione di idrocarburi nella Val d'Agri, definendo azioni concordate, che tenessero in dovuta considerazione le esigenze del territorio;
   nel giugno 1999 la giunta regionale ha approvato gli accordi attuativi del citato protocollo d'intesa. Fra le linee di intervento, che Eni si era impegnata a finanziare, si ricordano: a) la realizzazione di sistema di monitoraggio ambientale, attraverso una rete di misura delle emissioni, una rete chimico-fisica in automatica con prelievo di campioni e analisi di laboratorio, una rete di biomonitoraggio, una rete remote sensing, una rete sismica (finanziamento ENI: 10 miliardi di lire); b) la gestione del sistema di monitoraggio ambientale, assicurato dalla regione Basilicata (finanziamento Eni: 6 miliardi di lire annui per 15 anni);
   la Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti, in una indagine sulla Basilicata, non ha ottenuto informazioni esaustive sull'impiego delle risorse provenienti da accordi con Eni in merito alla gestione del sistema di monitoraggio ambientale e per l'osservatorio ambientale;
   a oltre 15 anni dall'inizio delle attività petrolifere, il sistema di monitoraggio ambientale risulta ancora in fase di avvio, inadeguato per mancanza di competenze e strumenti e non esaustivo di tutte le matrici ambientali necessarie per un monitoraggio ambientale integrato;
   il monitoraggio integrato di un'area così complessa va realizzato in maniera continua e richiede una gran massa di dati che, per l'Alta Val d'Agri, mancano in parte o in tutto e le garanzie offerte da Arpab non sono in grado di attendere da sole ai compiti derivanti dal controllo dei più grande centro petrolifero d'Europa;
   il 15 aprile 2017 la regione Basilicata ha bloccato tutte le attività del Cova a seguito di controlli nei quali è stata rilevata la presenza di idrocarburi in un pozzetto in località Fosso del Lupo, che fa temere l'interessamento di alcuni affluenti del fiume Agri;
   nell'ultimo decennio la regione Basilicata ha ricevuto direttamente come royalty 1 miliardo di euro del totale attribuito a tutte le regioni estrattive a cui vanno aggiunti oltre 350 milioni di euro destinati ad alimentare, dal 2014, misure di sviluppo economico e sociale;
   in questi anni il ciclo industriale del petrolio è sempre più percepito dalle popolazioni lucane come una penalizzazione piuttosto che come opportunità di sviluppo. Tutti gli indicatori evidenziano come lo sviluppo non si sia attivato, mentre la partita ambientale mostra la fragilità e l'inaffidabilità degli strumenti e dei soggetti deputati al controllo. Eni e Total dovevano fungere da agenti di sviluppo, assieme ai soggetti sociali ed economici della regione. Nulla di significativo è accaduto e le aree del petrolio corrispondono a quelle della desertificazione produttiva e del declino demografico –:
   se siano state realizzate le reti per un monitoraggio ambientale integrato, chi le gestisca, quali siano i motivi della loro mancata, o incompleta, costruzione e se non sussistano le condizioni affinché il monitoraggio e il controllo ambientale ricadano su un'agenzia come l'Ispra, per la portata dell'insediamento petrolifero lucano, che insiste in una zona ricca di risorse idriche e sensibile dal punto di vista geologico;
   se, nell'ambito degli ultimi avvenimenti, siano stati rilevati inadempienze e ritardi da parte di Eni rispetto alle prescrizioni previste;
   se, visto che la regione, ad avviso dell'interrogante ha sciupato ingenti risorse senza ottenere sviluppo economico e occupazione e che si sono palesate difficoltà da parte degli enti locali nel dotarsi di capacità progettuale, amministrativa e tecnica per investire tali somme, il Governo non ritenga di assumere iniziative per definire strumenti di controllo e di verifica per garantire la finalizzazione degli impieghi. (3-02974)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

scambio d'informazioni

sviluppo sociale

sviluppo economico