ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/02954

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 779 del 12/04/2017
Firmatari
Primo firmatario: VALLASCAS ANDREA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 12/04/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 12/04/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-02954
presentato da
VALLASCAS Andrea
testo di
Mercoledì 12 aprile 2017, seduta n. 779

   VALLASCAS. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
   il quotidiano l'Unione Sarda dell'11 aprile 2017 ha pubblicato la notizia secondo la quale la casa d'aste Christie's sarebbe in procinto di vendere all'alta un bronzetto di epoca nuragica: la messa all'incanto sarebbe fissata il giorno 25 aprile 2017 a New York;
   in particolare, secondo i dati acquisiti dall'articolista, la datazione del reperto, che rappresenterebbe una sacerdotessa e sarebbe alto 13,3 centimetri, sarebbe stimata attorno all'ottavo secolo avanti Cristo, mentre la base d'asta sarebbe compresa tra i 50 mila e i 70 mila dollari;
   l'articolo riporterebbe, tra le altre cose, le dichiarazioni di un'archeologa, già direttrice della Soprintendenza di Nuoro e Sassari, secondo la quale sarebbe sempre più frequente il fenomeno dell'offerta di materiali, «probabilmente trafugati, e poi messi nel mercato. “Evidentemente questo copioso materiale trova i canali giusti per uscire dall'Italia. La manovalanza fa solo il lavoro sporco poi sono i colletti bianchi a tentare di piazzare gli oggetti”»;
   l'archeologa avrebbe altresì riconosciuto «la sacerdotessa bronzea come il bronzetto che poco più di un anno fa comparve in un'altra asta, rimasto evidentemente invenduto»;
   tra le altre cose, l'articolista rivelerebbe che sarebbero in corso, da parte del Nucleo tutela del patrimonio culturale di Cagliari, «indagini per capire innanzitutto se dietro la vendita o la tentata vendita del reperto ci sia un'attività illecita [...]. Il percorso a ritroso inizia cercando di risalire all'identità del proprietario e a come ne sia venuto in possesso. Naturalmente la proprietà va dimostrata con tanto di documentazione in regola con le leggi»;
   secondo quanto rivela il giornale, la legislazione italiana sul patrimonio culturale è abbastanza chiara e stringente, ma negli anni, gli strumenti per contrastare il possesso e la commercializzazione nonché per trattenere reperti archeologici nei confini nazionali si sarebbero rivelate abbastanza facili da eludere;
   il giornale riferirebbe, riportando le dichiarazioni del comandante il Nucleo tutela del patrimonio culturale, che «Sul caso sono già in corso i contatti con l'Interpol. I nostri rapporti sono continui, anche perché molti dei nostri oggetti prendono la strada dell'estero»;
   nel complesso, sembrerebbe che il traffico illecito di reperti archeologici italiani sia un fenomeno frequente, in particolare, non sarebbe la prima volta che oggetti sardi di altissimo pregio, testimonianza delle civiltà antiche dell'Isola, siano stati trafugati per essere venduti illegalmente in tutto il mondo;
   è il caso di sottolineare lo straordinario valore testimoniale dei bronzetti, valore ulteriormente accresciuto dal numero limitato di reperti nella disponibilità delle istituzioni pubbliche e dal fatto che buona parte di essi sarebbero stati trafugati;
   a questo proposito, è opportuno richiamare l'unico censimento esistente, del 1966, ad opera dell'archeologo e accademico dei Lincei Giovanni Lilliu, secondo il quale il numero delle statuette ancora superstiti ammonterebbe a più di un migliaio: più di 500 esposte in musei Sardi e Italiani ed un numero maggiore facente parte di collezioni pubbliche o private, sparse nel mondo –:
   se quanto esposto in premessa corrisponda al vero;
   quali iniziative intenda adottare, per quanto di competenza, per fare sì che sia fatta chiarezza sulla vicenda e per bloccare con sollecitudine la vendita all'incanto prevista per il 25 aprile 2017;
   se non ritenga opportuno assumere iniziative, per quanto di competenza, per fare sì che il reperto di cui in premessa sia riportato in Italia e sia messo a disposizione della Soprintendenza per i beni archeologici competente in Sardegna.
(3-02954)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

protezione del patrimonio

politica culturale

archeologia