Legislatura: 17Seduta di annuncio: 775 del 06/04/2017
Primo firmatario: MARZANA MARIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 06/04/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 06/04/2017 ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 06/04/2017 DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 06/04/2017 BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 06/04/2017 MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 06/04/2017 MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 06/04/2017 TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 06/04/2017 D'UVA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 06/04/2017 GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 06/04/2017 VILLAROSA ALESSIO MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE 06/04/2017 RIZZO GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 06/04/2017 LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 06/04/2017
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 06/04/2017
MARZANA, DE ROSA, ZOLEZZI, DAGA, BUSTO, MICILLO, MANNINO, TERZONI, D'UVA, GRILLO, VILLAROSA, RIZZO e LOREFICE. —
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare
. — Per sapere – premesso che:
il 15 marzo 2017 la Direzione distrettuale antimafia di Catania, ha proceduto all'arresto di 17 persone, nell'ambito dell'operazione denominata «Piramidi», tra cui vi sarebbero gli imprenditori Antonino Paratore e il figlio Carmelo, considerati braccio economico del clan Santapaola-Ercolano per traffico illecito di rifiuti, associazione di stampo mafioso, usura, estorsione, corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio in favore della società Cisma spa, sita nel comune di Melilli, agevolando così la realizzazione di una discarica per rifiuti speciali;
coinvolti, fra gli altri, i funzionari regionali: ingegner Mauro Verace firmatario del parere favorevole numero 3 del 12 marzo 2015, come risulta dal decreto AIA; l'architetto Gianfranco Cannova che ha sottoscritto il decreto VIA 874/2013 e l'ingegner Giuseppe Latteo;
inoltre è stata disposta l'interdizione dall'attività professionale per Mario Corradino, nel cui capo d'imputazione si legge che «con più atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, quale funzionario in servizio presso l'Assessorato infrastrutture e mobilità della Regione Sicilia, (...) si faceva dare e promettere da Carmelo Paratore, consistenti somme di denaro come prezzo della propria mediazione illecita verso i predetti funzionari (Verace, Cannova e Latteo) (...) per l'accoglimento della richiesta di ampliamento del sito di discarica della Cisma», in sostanza tangenti per ampliare la discarica di rifiuti speciali, avere l'autorizzazione ambientale, ed evitare poi i controlli sul rispetto delle norme ambientali nello smaltimento;
secondo gli investigatori, la Cisma Ambiente spa sarebbe diventata, negli anni, il collettore finale di ingenti flussi di rifiuti provenienti non solo dal comparto petrolchimico siciliano: dal 2011 al 2014, i rifiuti nella discarica si sono moltiplicati di sette volte, passando da 86 mila a 587 mila tonnellate. Di questi, oltre la metà (350 mila tonnellate) provenienti da altre regioni, tra cui il polverino dell'Ilva di Taranto;
l'inchiesta ha portato al sequestro di sei imprese per un valore complessivo di 50 milioni di euro, tra queste, l'inceneritore della Gespi srl di Augusta, società gestita dai fratelli Giuseppe e Giovanni Amara, in rapporti di affare con i Paratore, che avrebbe dovuto ridurre in cenere i rifiuti della Cisma;
nella ricostruzione dei militari del NOE, questo trasferimento sarebbe avvenuto in modalità tutt'altro che lecite, infatti nell'ordinanza firmata dal Gip del tribunale di Catania, dottoressa Raffaella Vinciguerra, si legge: «I rifiuti triturati dalla Cisma venivano trasportati alla Gespi dove venivano ridotti a ceneri con i codici CER 190107 e CER 190111. A tali ceneri sarebbe dovuta essere attribuita la caratteristica di pericolo H7 (cancerogeno) (...). Peraltro, l'attività di triturazione veniva eseguita all'aperto, senza alcuna misura di captazione delle polveri sottili che si sprigionavano dalla triturazione, benché si trattasse di rifiuti altamente nocivi»;
si aggiunga che, a tutt'oggi, non è ancora pervenuta risposta all'interrogazione 5-10040 del 23 novembre 2016 a firma della prima firmataria del presente atto, in cui si chiedeva, tra le altre cose, di valutare l'effettiva pericolosità dei rifiuti conferiti in Sicilia, provenienti dall'Ilva, nonché i presupposti di liceità di tale trasferimento –:
quali provvedimenti urgenti e indifferibili il Ministro interrogato, nei limiti delle proprie attribuzioni, intenda intraprendere, affinché siano rispettate tutte le norme sia in materia ambientale, che con riguardo alla tutela della salute dei cittadini;
se intenda avvalersi della collaborazione dell'Ispra a dell'Arpa per verificare a quale tipo di classificazione sia assoggettabile il polverino, e se la discarica Cisma sia stata congrua per accoglierli;
considerata l'eccezionalità e gravità dei fatti descritti in premessa, se il Ministro interrogato intenda assumere iniziative per quanto di competenza affinché i cittadini che risiedono nel territorio non debbano continuare a subire ulteriori danni. (3-02938)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):mafia
rifiuti
deposito dei rifiuti