ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/02762

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 736 del 06/02/2017
Firmatari
Primo firmatario: CAPEZZONE DANIELE
Gruppo: MISTO-CONSERVATORI E RIFORMISTI
Data firma: 06/02/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 06/02/2017
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 02/03/2017

SOLLECITO IL 05/04/2017

SOLLECITO IL 17/10/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-02762
presentato da
CAPEZZONE Daniele
testo di
Lunedì 6 febbraio 2017, seduta n. 736

   CAPEZZONE. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale . — Per sapere – premesso che:
   Ahmadreza Djalali, medico e ricercatore, nato a Tabriz, Iran nel 1971, dopo il dottorato di ricerca conseguito al Karolinska Institutet di Stoccolma, per quattro anni ha lavorato e studiato all'Università del Piemonte orientale, collaborando dal 2012 al 2015 con il Crimedim, il Centro di ricerca in medicina di emergenza e delle catastrofi, con sede a Novara, per poi continuare la sua attività accademica in Europa;
   secondo quanto comunicato dalla moglie, che vive a Stoccolma con i due figli, Djalali sarebbe stato arrestano nell'aprile 2016 a Teheran, dove si era recato per una conferenza, incarcerato e tenuto in isolamento assoluto per tre mesi nella prigione di Evin e per altri quattro in isolamento parziale, nel reparto 209 gestito direttamente dal Ministero dell’intelligence;
   alle richieste d'aiuto della moglie aveva risposto anche l'Università del Piemonte orientale, rilanciando una raccolta fondi per sostenere le spese legali della famiglia;
   il 26 dicembre 2016, quando gli è stato annunciato che riceverà la «massima pena», Djalali ha iniziato uno sciopero della fame che gli ha fatto perdere 18 chili e, pochi giorni fa, gli sarebbe stata confermata dal giudice del Tribunale della rivoluzione Abolghasem Salavati la richiesta della condanna a morte per impiccagione, con l'accusa di attività di spionaggio;
   l'unica «colpa» accertata del ricercatore è quella di aver collaborato all'estero con ricercatori italiani, israeliani, svedesi, americani e del Medio Oriente, per migliorare le capacità operative degli ospedali di quei Paesi che soffrono la povertà e sono flagellati da guerre e disastri naturali;
   secondo quanto afferrato da Mahmood Amiry-Moghaddam, portavoce a Oslo di Iran Human Rights, una organizzazione non governativa contro la pena di morte, Djalali è in grave pericolo, in quanto il giudice Salavati è noto per le condanne a morte contro presunti oppositori politici;
   grande eco sta suscitando la vicenda e colleghi e medici che hanno lavorato con lui hanno lanciato un appello per ottenerne la liberazione e fanno appello ai Governi di Italia e Svezia, e all'Alto Rappresentante dell'Unione europea Federica Mogherini perché si attivino concretamente. Anche la regione Piemonte ha chiesto l'immediata revoca della condanna e la scarcerazione;
   se la Cina è lo Stato che effettua il maggior numero di esecuzioni ogni anno, l'Iran è quello che mette a morte più persone pro capite di qualsiasi altro Paese: nel 2015 sono state effettuate almeno 970 esecuzioni (+21,2 per cento rispetto al 2014). Delle 970 esecuzioni del 2015, 365 esecuzioni (37,6 per cento) sono state riportate da fonti ufficiali iraniane, mentre 605 casi (62,4 per cento) sono stati segnalati da fonti non ufficiali. Nei primi sei mesi del 2016, almeno altre 209 persone sono state giustiziate. Il numero effettivo delle esecuzioni, tuttavia, è probabilmente molto superiore ai dati rilevati (fonte: Rapporto di Nessuno tocchi Caino 2016 sulla pena di morte) –:
   quali iniziative il Governo intenda intraprendere, nelle sedi internazionali e nei rapporti diplomatici bilaterali con l'Iran, per far sì che le autorità iraniane annullino la sentenza di condanna e liberino Ahmadreza Djalali. (3-02762)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

pena di morte

giudice

disastro naturale