ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/02756

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 734 del 01/02/2017
Firmatari
Primo firmatario: CANI EMANUELE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 01/02/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SCANU GIAN PIERO PARTITO DEMOCRATICO 01/02/2017
PES CATERINA PARTITO DEMOCRATICO 01/02/2017
SANNA GIOVANNA PARTITO DEMOCRATICO 01/02/2017
MURA ROMINA PARTITO DEMOCRATICO 01/02/2017
MELONI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 01/02/2017
PINNA PAOLA PARTITO DEMOCRATICO 01/02/2017
MARROCU SIRO PARTITO DEMOCRATICO 01/02/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 01/02/2017
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 01/02/2017
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI delegato in data 23/02/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-02756
presentato da
CANI Emanuele
testo di
Mercoledì 1 febbraio 2017, seduta n. 734

   CANI, PINNA, MARROCU, SCANU, PES, GIOVANNA SANNA, MURA e MARCO MELONI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro per gli affari regionali . — Per sapere – premesso che:
   l'articolo 1, comma 438, della legge n. 232 del 2016 ha istituito un «Fondo da ripartire per il finanziamento di interventi a favore degli Enti territoriali» i cui beneficiari, le finalità, i criteri e le modalità di riparto devono essere disciplinati con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze, da adottare previa intesa in sede di Conferenza unificata entro il 31 gennaio 2017;
   lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, all'esame della commissione affari finanziari della Conferenza delle regioni, agli articoli 4 e 5, esclude dalla ripartizione del Fondo in questione le province e le città metropolitane delle regioni a statuto speciale;
   la regione autonoma della Sardegna, con l'approvazione della legge regionale n. 2 del 4 febbraio 2016 «Riordino del sistema delle autonomie locali della Sardegna», ha adeguato il proprio ordinamento interno a quanto previsto dalla legge n. 56 del 2014;
   la citata legge regionale di riordino ha ridotto il numero delle province, passando da otto enti di area vasta a quattro, e ha istituito la città metropolitana di Cagliari, e, inoltre, ha provveduto a riallocare le funzioni non fondamentali delle province alle unioni di comuni e, in parte, alla regione;
   il processo di riordino istituzionale degli enti locali della Sardegna ha evidenziato una precaria situazione finanziaria delle province, le quali, al pari di tutte le province d'Italia, hanno subito e subiscono una drastica riduzione delle proprie entrate a fronte di funzioni fondamentali che devono essere comunque garantite;
   anche gli enti locali della Sardegna stanno concorrendo al risanamento della finanza pubblica attraverso l'applicazione delle norme statali che, negli anni, hanno previsto, in particolare rilevanti tagli ai bilanci delle province;
   con la legge n. 190 del 2014 si è definito il concorso delle province, comprese quelle della regione Sardegna, alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica, imponendo una riduzione della spesa corrente di 1.000 milioni di euro per il 2015, di 2.000 milioni di euro per l'anno 2016 e di 3.000 milioni di euro a «decorrere dall'anno 2017»;
   nel corso degli anni 2015 e 2016, per far fronte alle criticità finanziarie degli enti di area vasta, sono state previste misure straordinarie sia finanziarie che contabili, la cui applicazione era estesa anche in favore delle province sarde;
   ad esempio, è stata prevista la possibilità di approvare il solo bilancio annuale o ancora l'utilizzo dell'avanzo di amministrazione per il raggiungimento degli equilibri di bilancio;
   va richiamato il contenuto degli articoli 4 e 5 del sopracitato schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, che, nelle modalità di ripartizione del contributo in favore di province e città metropolitane, riporta la tabella 1, allegata al decreto-legge 24 giugno 2016, n. 113 che indica l'ammontare della riduzione della spesa corrente che ciascuna provincia e città metropolitana ha conseguito per l'anno 2016, ai sensi dell'articolo 1, comma 418, della legge 23 dicembre 2014 n. 190;
   nell'elenco delle province di cui alla tabella 1 sono presenti anche le province della regione autonoma della Sardegna che, paradossalmente proprio per effetto della mancata partecipazione alla ripartizione di cui al citato decreto del Presidente del Consiglio dei ministri sarebbero le uniche in Italia chiamate a partecipare al contenimento della spesa pubblica senza alcun tipo di sostegno –:
   quali siano le ragioni del mancato inserimento delle province sarde e della città metropolitana di Cagliari nel riparto del Fondo di cui all'articolo 1, comma 438, della legge n. 232 del 2016 e quali iniziative urgenti il Governo intenda assumere al fine di correggere tale elemento che, a giudizio degli interroganti, si rivela discriminatorio e penalizzante ai danni del territorio sardo. (3-02756)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

ripartizione dell'aiuto

economia pubblica

Capo di governo