ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/02737

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 730 del 25/01/2017
Firmatari
Primo firmatario: ROMANO PAOLO NICOLO'
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 25/01/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 25/01/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-02737
presentato da
ROMANO Paolo Nicolò
testo di
Mercoledì 25 gennaio 2017, seduta n. 730

   PAOLO NICOLÒ ROMANO. — Al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:
   il carcere di Asti, situato in località Quarto, tra i 13 istituti penitenziari del Piemonte è quello che presenta le maggiori criticità di sovraffollamento, poiché a fronte di una capienza di 207 posti ci sono attualmente 290 reclusi. Si parla quindi di un tasso di sovraffollamento del 140 per cento oltre la media nazionale del 108 per cento;
   ad aggravare la situazione è stata la sua recente trasformazione da casa circondariale a casa di reclusione ad alta sicurezza con la progressiva sostituzione di soggetti detenuti per piccoli reati, con reclusione per periodi inferiori ai tre anni, con criminali condannati per mafia, omicidi e gravi reati puniti con l'ergastolo. A tale cambiamento di status dell'istituto, come da mesi i sindacati degli agenti penitenziari di Asti denunciano, non vi è stata nessuna revisione della pianta organica e delle competenze degli operatori che viceversa continuano ad operare con la medesima cronica carenza di personale «che impedisce addirittura di garantire il livello minimo di sicurezza, senza inevitabilmente compromettere la fruizione dei diritti soggettivi in capo al personale ivi operante»;
   oltre alla carenza di personale vigilante (almeno una quarantina di agenti), nel carcere di Asti mancano ispettori e sovrintendenti, figure direttive in grado di trattare con i reclusi ad alta sicurezza. Gli ispettori infatti sono 4 su 21 in organico, mentre i sovrintendenti sono 3 su 25. Analoga situazione si riscontra anche nella casa di reclusione «San Michele» di Alessandria, anch'esso istituto di reclusione per ergastolani o comunque persone sottoposte a misure ad alta sicurezza, che, a fronte di una pianta organica di 243 unità, si trova ad operare con solo 152 unità di personale, decisamente troppo poche per garantire una sorveglianza adeguata alla tipologia di detenuti ivi ristretta;
   la situazione nei due carceri piemontesi di Asti ed Alessandria è da tempo ormai esplosiva. Quotidiani sono gli episodi di agenti aggrediti o minacciati di morte da soggetti appartenenti alla criminalità organizzata. Nel mese di dicembre 2016 per denunciare i turni massacranti, i carichi di lavoro insostenibili e la mancanza di ascolto da parte del vertice dell'amministrazione penitenziaria gli agenti di Alessandria hanno addirittura promosso un simbolico sciopero della fame saltando i pasti;
   è ormai da tempo accertato che la categoria dei «baschi azzurri» è tra quelle maggiormente soggette a sindrome del «burn out» ossia di affaticamento emotivo, depressione e sintomi psicosomatici per le particolari condizioni di stress lavorativo a cui sono sottoposti. Nell'ambiente carcerario, infatti, è molto frequentemente subire ingiurie, offese, aggressioni fisiche e provare un forte senso di impotenza nell'assistere ad episodi di autolesionismo se non di suicidio di detenuti. Ad aggravare la situazione sono appunto i carichi di lavoro eccessivi, dovuti alla cronica carenza di organico aggravata dal blocco del turn over che ha alzato anche l'età media degli agenti, e l'incomunicabilità con le gerarchie dell'amministrazione penitenziaria. Tutti fattori che hanno portato all'eclatante e gravemente sottaciuta escalation di suicidi tra gli agenti della polizia penitenziaria che sono vertiginosamente aumentati negli ultimi anni. Solo negli ultimi tre anni, infatti, si sono suicidati più di 40 agenti penitenziari e più di 100 dal 2000 ad oggi. Si tratta di un dato statistico preoccupante essendo pari al doppio della popolazione italiana –:
   quali urgenti iniziative il Ministro interrogato intendano intraprendere per ovviare alla carenza di organico nei suddetti istituti penitenziari di Asti ed Alessandria, preposti alla reclusione e alla sorveglianza di individui soggetti ad alte misure di sicurezza, che si trovano ad operare in condizioni critiche tali da non poter garantire livelli minimi di sicurezza. (3-02737)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

suicidio

stabilimento penitenziario

carcerazione