ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/02520

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 685 del 04/10/2016
Firmatari
Primo firmatario: CAUSIN ANDREA
Gruppo: AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Data firma: 04/10/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BOSCO ANTONINO AREA POPOLARE (NCD-UDC) 04/10/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI E LE AUTONOMIE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI E LE AUTONOMIE delegato in data 04/10/2016
Stato iter:
05/10/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 05/10/2016
Resoconto CAUSIN ANDREA AREA POPOLARE (NCD-UDC)
 
RISPOSTA GOVERNO 05/10/2016
Resoconto COSTA ENRICO MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (AFFARI REGIONALI E AUTONOMIE)
 
REPLICA 05/10/2016
Resoconto CAUSIN ANDREA AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 05/10/2016

SVOLTO IL 05/10/2016

CONCLUSO IL 05/10/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-02520
presentato da
CAUSIN Andrea
testo presentato
Martedì 4 ottobre 2016
modificato
Mercoledì 5 ottobre 2016, seduta n. 686

   CAUSIN e BOSCO. — Al Ministro per gli affari regionali e le autonomie . – Per sapere – premesso che:
   negli ultimi 60 anni quasi 900 mila persone hanno abbandonato la montagna (Centro europeo ricerche), dando inizio ad un progressivo abbandono delle attività commerciali, peraltro ancora in corso;
   alcuni Paesi si ripopolano solamente nel periodo estivo per il rientro, per ferie, dei vecchi abitanti;
   questo spopolamento è un dato di fatto oggettivo e potrebbe portare, nel giro di pochi anni, ad avere «villaggi fantasma», spesso, nei periodi invernali, isolati per le abbondanti nevicate;
   i motivi di tale abbandono sono noti da tempo: queste terre, infatti, non offrono lavoro e possibilità di sviluppo, difficoltà di carattere sociale che li pongono ben al di sotto dello standard tipico di una moderna società;
   modi per salvaguardare queste realtà ce ne sarebbero, ma, oggettivamente, l'unica risorsa sfruttabile è il turismo, che però al giorno d'oggi richiede un complesso di infrastrutture eccessivamente oneroso per queste piccole realtà sconosciute. I posti di lavoro che si creerebbero non sarebbero comunque sufficienti a coprire la domanda: si crea, di conseguenza, una situazione di stallo in cui nessuno (amministrazioni e privati) azzarda a creare qualcosa per il futuro, per il timore di non ricevere riscontro economico dall'investimento;
   vivere di pastorizia e agricoltura oggi non è più sufficiente: soppiantate dagli allevamenti e dalle coltivazioni intensive della pianura, le piccole produzioni danno poco più del sostentamento personale, impedendo di sostenere le spese che la vita moderna richiede (tasse, scolarizzazione, sanità, trasporti ed altro). Dati di fatto, questi, che inducono a credere che presto le piccole realtà della montagna saranno abbandonate al degrado e alla forza della natura, con conseguenze umane, sociali, territoriali che non possono non creare apprensione e preoccupazione –:
   quali siano gli interventi che il Governo ha posto, o intende porre in essere, al fine di frenare ed invertire tale tendenza che crea un comprensibile e diffuso allarme sociale. (3-02520)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

impatto sociale

situazione sociale

agricoltura intensiva