ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/02361

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 647 del 05/07/2016
Firmatari
Primo firmatario: CIRACI' NICOLA
Gruppo: MISTO-CONSERVATORI E RIFORMISTI
Data firma: 05/07/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PALESE ROCCO MISTO-CONSERVATORI E RIFORMISTI 05/07/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 05/07/2016
Stato iter:
06/07/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 06/07/2016
Resoconto CIRACI' NICOLA MISTO-CONSERVATORI E RIFORMISTI
 
RISPOSTA GOVERNO 06/07/2016
Resoconto MARTINA MAURIZIO MINISTRO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
 
REPLICA 06/07/2016
Resoconto CIRACI' NICOLA MISTO-CONSERVATORI E RIFORMISTI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 06/07/2016

SVOLTO IL 06/07/2016

CONCLUSO IL 06/07/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-02361
presentato da
CIRACÌ Nicola
testo presentato
Martedì 5 luglio 2016
modificato
Mercoledì 6 luglio 2016, seduta n. 648

   CIRACÌ e PALESE. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
   la Xylella fastidiosa è il batterio responsabile di un quadro sintomatologico fitosanitario che vede, almeno per il momento, colpire gli alberi di ulivo. Infatti, questo agente patogeno è il principale responsabile del «complesso del disseccamento rapido dell'olivo» (co.di.ro), che da oltre cinque anni è presente nell'area geografica a sud della regione Puglia, ovvero nel Salento, territorio vasto comprendente le province di Lecce, Brindisi e Taranto e che si caratterizza per la peculiarità di essere culla millenaria di alberi di olivo monumentali capaci di incantare sia i turisti che i numerosi enogastronauti di tutto il mondo. Questi territori rientrano a diverso titolo fra le diverse aree definite come zona infetta, zona di radicazione, zona cuscinetto e zona di profilassi, dal piano di controllo e contenimento elaborato dal commissario delegato all'emergenza connessa alla fitopatia (ordinanza del capo del dipartimento della protezione civile n. 225 del 2015);
   in natura, sono note diverse specie di Xylella ed il ceppo «Codiro» è una sottospecie della «Pauca» che normalmente attacca gli agrumi o altre colture come i vitigni; pertanto, se si osserva il contesto produttivo agronomico della Salento e dell'intera regione Puglia, significa che la Xylella potrebbe, nelle sue diverse evoluzioni genetiche, causare una vera e propria «calamità» di proporzioni inaudite sulle colture agricole che caratterizzano il territorio pugliese, ma anche ambientale e territoriale, senza contare le gravi ripercussioni che il settore turistico potrebbe accusare. Il ceppo salentino dell'agente patogeno in questione ha come ospite primario gli alberi di olivo, i quali, subendo l'inoculazione da parte di un insetto vettore «la sputacchina» (una cicalina), del batterio che si localizza nel sistema retro boccale del parassita, contamina l'albero attraverso una colonizzazione dello xilema (il sistema di vasi mediante i quali la linfa si irradia nella pianta), causandone il blocco dei vasi e quindi della nutrizione della pianta: in pratica la Xylella, con la produzione di una sorta di gel, finisce con l'ostruire i vasi provocando la morte progressiva dell'albero. Da tenere presente che l'agente patogeno ha la caratteristica non comune di muoversi e compiere la propria azione devastante, migrando contro corrente linfatica, ovvero è capace di raggiungere l'apparato radicale delle piante e quindi distante dal punto d'inoculazione;
   un anno fa il piano messo in atto dal commissario per l'emergenza Xylella, recependo la direttiva comunitaria in materia, prevedeva una serie di misure di contrasto alla fitopatia, che andavano dalle buone pratiche agricole (aratura, erpicatura, trinciatura, trattamenti fitosanitari mirati), volte a distruggere sia le larve che i vettori ovvero le cicaline, all'abbattimento degli alberi colpiti dal terribile patogeno. Attualmente l'Alta Corte di Bruxelles ha confermato in toto le disposizioni previste dalla direttiva e dal piano di cui sopra. Va da sé che l'opzione dell'abbattimento sarà attuata solo nelle zone «geografiche» di eradicazione, aree già individuate e comunque in continua evoluzione per via della propagazione della malattia. Ultimamente la malattia, infatti, è progredita verso nord, modificando la riperimetrazione delle aree di sorveglianza (zona rossa). Gli stanziamenti messi a disposizione del commissario da parte del Governo ammontano a circa euro 13.600.000, mentre l'Unione europea ha impegnato la «modica» cifra di euro 1.050.000, di cui euro 750.000 per i controlli ed euro 300.000 per i monitoraggi, e, a distanza di un anno dall'inizio dell'emergenza, sono rimasti invariati;
   l'Unione europea spinge e costringe lo Stato italiano a compiere ogni sforzo per contrastare la propagazione della fitopatia, dimenticando però che questo batterio, benché fosse noto in altri continenti da circa 130 anni, in Europa non era mai approdato, tant’è vero che a tutti gli effetti è considerato un patogeno «alieno» ovvero sconosciuto all'ecosistema del territorio comunitario. L'ingresso del batterio sul suolo europeo pare sia avvenuto attraverso il porto di Rotterdam, notoriamente porto principale nell'approdo di merci provenienti da tutto il mondo, e, nello specifico, si presume che il patogeno fosse presente in piante «portatrici sane» del batterio provenienti dalla Costa Rica. È evidente che la Xylella fastidiosa non è giunta direttamente in Italia e, quindi, il sistema doganale italiano non è stato interessato e/o coinvolto nell'applicare quelle norme basilari di «quarantena» che abitualmente ed obbligatoriamente si devono osservare: pertanto, è palese che lo Stato italiano e gli agricoltori/olivicoltori del Salento sono vittime di una grave negligenza, ovvero del mancata controllo e monitoraggio fitosanitario da eseguire nel porto di approdo;
   alla luce di ciò, l'Unione europea, a giudizio degli interroganti, deve ritenersi a tutti gli effetti responsabile di tale mancanza, anche dal punto di vista legislativo e regolamentare. Infatti, al momento non esiste alcuna norma che obblighi, nella fase d'importazione di piante vivaistiche (provenienza extra Unione europea), la presenza di opportuna certificazione fitosanitaria, così come avviene normalmente nelle movimentazioni comunitarie;
   di conseguenza, l'Unione europea deve essere coinvolta in prima battuta nella risoluzione della fitopatia che colpisce le province di Lecce, Brindisi e Taranto, con il reale e serio pericolo che l'agente patogeno possa sconfinare e progredire colpendo altri territori. L'aiuto dell'Unione europea deve concretizzarsi in diverse azioni di supporto all'Italia: innanzitutto economico, mediante sussidi agli olivicoltori che saranno costretti a sostenere oltre ai costi elevati dovuti alle intensificate operazioni di buone pratiche agricole, anche per i mancati redditi dovuti alle perdite di piante oggetto di disseccamento ed abbattute, considerando anche che l'eventuale ripristino del territorio agricolo e colturale olivicolo non potrebbe avvenire nell'immediato, in quanto dopo l'espianto degli alberi sarà necessario osservare un lungo periodo di «quarantena sanitaria dei terreni» di almeno 12/18 mesi, periodo questo assolutamente improduttivo in termini economici, così come lunghi saranno i termini di «entrata in produzione» dei nuovi impianti olivicoli. Oltre all'azione di sostegno agli agricoltori, l'Unione europea deve farsi carico economicamente di promuovere e stimolare la ricerca scientifica per contrastare la fitopatia e nel contempo deve programmare un vero e proprio piano generale olivicolo per il ripristino, in termini ambientali, delle colture olivicole nei territori oggetto della «calamità» Xylella fastidiosa;
   a detta degli interroganti, sarebbe opportuno:
    a) prevedere la sospensione dei pagamenti dell'imu agricola e dei contributi Inps nel settore agricolo della moratoria sui pagamenti dei prestiti agrari stipulati con gli istituti di credito, relativamente alle aree definite come zone infetta, zona di eradicazione, zona cuscinetto e zona di profilassi dal piano di controllo e contenimento elaborato dal commissario delegato all'emergenza connessa alla fitopatia. Tali interventi di aiuto devono essere estesi indiscriminatamente a tutti i proprietari dei terreni agricoli che presentano colture olivicole, indipendentemente dall'essere coltivatori diretti e/o imprenditori agricoli professionali;
    b) provvedere nell'individuare e/o promuovere, soprattutto in sede comunitaria, ogni forma di indennizzo per il settore agricolo/olivicolo, parimenti a quanto è previsto in ambito zootecnico (si vedano i fondi della legge n. 218 del 1988 destinati agli abbattimenti o per le epizoozie come previsto dalle norme comunitarie), al fine di lenire le difficoltà degli operatori agricoli a seguito delle gravi perdite in termini di piante e produzioni olearie;
    c) promuovere ogni azione di sostegno per tutte le colture biologiche del territorio del Salento che, obbligate allo specifico regime di conduzione colturale, sarebbero maggiormente esposte e sensibili agli attacchi della fitopatia con il drammatico rischio che le stesse diventino «bacino» di cultura dell'agente patogeno e, pertanto, prevedere modalità e deroghe mirate per la conduzione agronomica dei terreni in biologico senza incappare in gravose multe per i conduttori;
    d) provvedere ad istituire a livello comunitario una commissione d'inchiesta specifica sull'emergenza Xylella; promuovere ogni azione politica ed istituzionale affinché il Parlamento europeo disponga un sostegno economico diretto nei confronti degli olivicoltori del Salento (Lecce, Brindisi e Taranto), vittime di una grave negligenza che vede l'istituzione europea come principale colpevole. Tale sostegno economico non deve considerarsi una tantum, ma prevedere ristoro nelle operazioni di reimpianto e compensazioni per il danno subito ed il mancato profitto provenienti dalle attività colturali; promuovere la ricerca scientifica attraverso la creazione di un ben definito network consortile di unità di ricerca a «cabina di regia unica» composta dalle stesse unità. In questo modo gli stanziamenti economici nazionali e, soprattutto, comunitari saranno indirizzati e convogliati in un'unica struttura che sarà responsabile nel monitorare sia i costi della ricerca che gli inevitabili stadi di avanzamento ed i risultati degli studi applicativi per il contenimento e risoluzione della fitopatia;
   inoltre, si rappresenta che nello stesso territorio agricolo (ovvero quelle delle province di Brindisi, Lecce e Taranto), per la particolare struttura colturale delle aziende in cui convivono agricoltura, olivicoltura e zootecnia, si registrano in molti allevamenti focolai di una malattia infettiva di natura virale tipica dei ruminanti, nota come «blue tongue – bt» (lingua blu) e che tutto ciò deprime ulteriormente i redditi delle aziende stesse –:
   se il Ministro interrogato, alla luce di quanto esposto in premessa, intenda adottare iniziative normative sia di natura economica, a sostegno della ricerca e di programmi di reimpianto olivicolo nelle zone desertificate o in procinto di esserlo, utilizzando in tali programmi piante resistenti alla fitopatia o innesti terapeutici fitoresistenti alla Xylella, sia di carattere fiscale per il ristoro degli operatori agrozootecnici del Salento. (3-02361)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sostegno agricolo

coltivatore

indennizzo