ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/02272

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 628 del 20/05/2016
Trasformazioni
Trasformato il 23/06/2016 in 5/08982
Firmatari
Primo firmatario: GALGANO ADRIANA
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 20/05/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MATARRESE SALVATORE SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 20/05/2016
MONCHIERO GIOVANNI SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 20/05/2016
OLIARO ROBERTA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 20/05/2016
VEZZALI MARIA VALENTINA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 20/05/2016
CATANIA MARIO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 20/05/2016
VARGIU PIERPAOLO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 20/05/2016
FITZGERALD NISSOLI FUCSIA DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO 20/05/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 20/05/2016
Stato iter:
23/06/2016
Fasi iter:

SOLLECITO IL 06/06/2016

TRASFORMA IL 23/06/2016

TRASFORMATO IL 23/06/2016

CONCLUSO IL 23/06/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-02272
presentato da
GALGANO Adriana
testo di
Venerdì 20 maggio 2016, seduta n. 628

   GALGANO, MATARRESE, MONCHIERO, OLIARO, VEZZALI, CATANIA, VARGIU e FITZGERALD NISSOLI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   l'Umbria, il cuore verde d'Italia, dopo trent'anni di loschi silenzi, scopre all'improvviso di avere la sua «terra dei fuochi»;
   il dato preoccupante è che la terra dei fuochi dell'Umbria non è in un'area circoscritta attorno a un'unica zona, ma è diffusa sul territorio che risulta, così, profondamente sfigurato;
   si trova, infatti, dentro e attorno alle discariche attive e non più attive dalla metà del secolo scorso;
   stando alle dichiarazioni del presidente della commissione di inchiesta sui rifiuti suffragate dai risultati delle analisi compiute dall'Arpa, l'Agenzia regionale di protezione ambientale, in 108 punti dei terreni nelle vicinanze delle discariche è stata accertata la presenza di sostanze altamente inquinanti come fanghi di scarti industriali e trielina;
   nella Valnestore si contano, stando almeno alle dichiarazioni ufficiali, quattro milioni di metri cubi di ceneri sotterrate negli anni;
   una situazione che, nel corso degli ultimi cinquant'anni, sarebbe finita per danneggiare anche molte falde acquifere della regione: nell'area centrale si conta, infatti, per quanto non accessibile e non visibile dalla strada, ma ben conosciuto dagli abitanti della zona, un «lago nero», dalle acque di color antracite e privo di fauna ittica;
   questo è quanto emerge dalla commissione bicamerale d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti che, poco tempo fa, ha fatto tappa nella regione, prima a Terni, poi a Perugia e Orvieto, per fare il punto sulle indagini scattate sulla gestione dei rifiuti in Umbria;
   una gestione, tra l'altro, sulla quale potrebbe aver allungato le mani una criminalità di stampo mafioso;
   aspetto non trascurabile è poi quello relativo all'aumento di tumori e altre gravi patologie registratosi negli ultimi anni nella regione Umbria, altamente imputabile alla presenza di tali sostanze tossiche sul territorio: nella mappa interattiva del Registro tumori umbro di popolazione (Rtup), nel periodo compreso tra il 2004 e il 2011, il territorio compreso tra le frazioni di Pietrafitta e Tavernelle (Panicale) e il capoluogo di Piegaro, per i nuovi casi di tumore, si tinge di rosso;
   si tratta di un dato per il quale è al momento impossibile stabilire una correlazione legata a fattori ambientali ma comunque difficile da smentire, perché parla chiaro e forte e si fa largo tra i tantissimi cittadini che, giustamente preoccupati, chiedono certezze per la loro salute;
   non bisogna infatti dimenticare che nel novembre 2015 è stata inviata una mail al sindaco di Piegaro, Roberto Ferricelli, nella quale era scritto «Pietrafitta è un paese di 800 persone ed ogni anno abbiamo tra uno e due casi di insorgenza tumore. (...) Ricordiamo tutti le pagine inquietanti della vallata che parlano di emissioni o di gestione di rifiuti con operazioni che hanno modificato anche la morfologia del territorio. Perché non chiediamo e promuoviamo un'indagine ? Se poi scopriremo che i dati della vallata sono in linea con la media nazionale staremmo tutti più tranquilli. Se scopriamo che così non è, invece, chiediamo un'indagine sulle possibili fonti nocive»;
   l'indagine è stata fatta, tutto il territorio è sotto inchiesta e coperto da segreto istruttorio, ma trapela un primo allarmante risultato: è stata rilevata una quantità di arsenico di 19,8 microgrammi per litro quando il limite consentito è, invece, pari a 10 ed ecco perché, dopo apposita segnalazione di Arpa e Usl, il comune di Panicale ha vergato l'ordinanza che fissa il divieto di uso potabile del pozzo degli impianti sportivi di Tavernelle, impianti che insistono su un deposito di ceneri da carbone provenienti dalla centrale di La Spezia che furono mischiate a quelle della lignite bruciata nella centrale-Enel di Pietrafitta;
   dell'ex centrale Enel di Pietrafitta, inoltre, non restano che ruderi e degrado: quando è stata dismessa è stata acquistata dalla Valnestore Sviluppo con l'idea di creare un polo di eccellenza sulle energie rinnovabili;
   oggi, di quel progetto, non rimane più nulla: palazzine in crollo, edifici in degrado ed è ancora visibile l'area dove venivano stoccati i rifiuti speciali e pericolosi;
   siamo sicuramente di fronte a chiari indizi di come questo territorio è stato sottoposto a fortissimi rischi ambientali, senza un definitivo riassetto dei luoghi al termine di quelle attività, con potenziali pericolosi effetti sulla salute;
   si moltiplicano, dunque, le sottoscrizioni del comitato «Soltanto la salute» voluto con vigore dai cittadini e pronto a mettere in campo anche analisi private sullo stato dell'ambiente del Valnestore per rivendicare i diritti delle persone colpite da gravi patologie e per evitare il diffondersi del tasso tumorale –:
   quali iniziative di competenza il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare intenda assumere, anche per il tramite del comando Carabinieri per la tutela dell'ambiente, per avviare, tempestivamente, analisi approfondite al fine di comprendere l'esattezza dei confini di questo grave danno ambientale e, soprattutto, al fine di provvedere alla messa in sicurezza dei siti danneggiati, così da restituire al territorio l'immagine di alto pregio ambientale che le appartiene;
   quali iniziative di competenza intenda assumere affinché siano introdotte, o migliorate, le procedure di controllo e vigilanza sul ciclo del recupero e dello smaltimento dei rifiuti onde evitare il ripetersi di tali spiacevoli e gravissimi episodi così da colmare una situazione di vuoto normativo che si è perpetuato per troppi anni in tema di smaltimento;
   come intendano attivarsi i Ministri interrogati, per quanto di competenza e anche per il tramite dell'Istituto superiore di sanità, affinché vengano effettuate accurate ed approfondite analisi al fine di rilevare il grado di tossicità delle falde per il temuto collegamento con l'incidenza dei tumori nella stessa zona, circoscrivendo le aree particolarmente toccate dal fenomeno inquinante, onde evitare che, gli ignari privati, continuino a coltivare terreni al di sotto dei quali si celano gravi pericoli per la salute umana. (3-02272)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sostanza tossica

gestione dei rifiuti

protezione del consumatore