Legislatura: 17Seduta di annuncio: 590 del 15/03/2016
Primo firmatario: COMINARDI CLAUDIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 15/03/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma CIPRINI TIZIANA MOVIMENTO 5 STELLE 15/03/2016 CHIMIENTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 15/03/2016 DALL'OSSO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 15/03/2016 LOMBARDI ROBERTA MOVIMENTO 5 STELLE 15/03/2016 TRIPIEDI DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 15/03/2016
Ministero destinatario:
- MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 15/03/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 16/03/2016 Resoconto COMINARDI CLAUDIO MOVIMENTO 5 STELLE RISPOSTA GOVERNO 16/03/2016 Resoconto POLETTI GIULIANO MINISTRO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI) REPLICA 16/03/2016 Resoconto COMINARDI CLAUDIO MOVIMENTO 5 STELLE
DISCUSSIONE IL 16/03/2016
SVOLTO IL 16/03/2016
CONCLUSO IL 16/03/2016
COMINARDI, CIPRINI, CHIMIENTI, DALL'OSSO, LOMBARDI e TRIPIEDI. —
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
il fondo di previdenza del clero secolare e dei ministri di culto delle confessioni religiose diverse dalla cattolica, istituito quale fondo unico con la legge 22 dicembre 1973, n. 903, costituisce una forma previdenziale compatibile con l'assicurazione generale obbligatoria per l'invalidità, la vecchiaia ed i superstiti e, con altre forme di previdenza sostitutive, esclusive o esonerative. Il fondo di previdenza sopra richiamato eroga, infatti, la pensione di vecchiaia, la pensione di invalidità e la pensione ai superstiti, per un totale di 13.788 pensioni erogate (dato di consuntivo 2014);
nonostante il rapporto iscritti/pensionati sia sempre ben superiore all'unità (1,45 nel 2015), la gestione è costantemente in passivo, riportando risultati economici annuali negativi compresi tra i 56 e i 115 milioni di euro nel periodo 2002-2015 ed un disavanzo patrimoniale di oltre 2,2 miliardi di euro nel solo 2015. La ragione risiede fondamentalmente nello squilibrio tra contributi versati e prestazioni erogate (nel 2015 il rapporto contributi/prestazioni è di 1 a 3). Come riportato dal quotidiano on line repubblica.it, articolo del 17 luglio 2015, dal titolo «Inps, il fondo del clero in rosso perenne: disavanzo patrimoniale a 2,2 miliardi», emerge che se i pensionati del clero vedessero ricalcolati i loro assegni con il metodo contributivo, oltre il 60 per cento delle pensioni subirebbe una decurtazione superiore al 50 per cento e non ci sarebbero soggetti che avrebbero un vantaggio dal ricalcolo; è inoltre rilevato che l'Inps in una nuova «puntata» della sua operazione trasparenza «Inps a porte aperte», chiarisce le regole previste per la composizione e l'effettivo funzionamento dei maggiori fondi speciali gestiti dall'istituto. Ciò significa che, di fatto, secondo gli interroganti, tutti i partecipanti al fondo ricevono un assegno che supera i contributi;
il fondo ha anche altre peculiarità: non è stato interessato dalla riforma pensionistica «Monti-Fornero»; i contributi non sono commisurati ad un'aliquota percentuale della retribuzione o del reddito, ma sono dovuti in misura fissa; il sistema di calcolo delle pensioni non è né retributivo, né contributivo o misto, bensì a prestazioni definite in somma fissa. Ancora l'Inps ricorda che circa il 72 per cento dei quasi 14.000 pensionati del fondo risulta titolare di altre pensioni da gestioni diverse, il cui valore medio è di 1.000 euro lordi mensili. Circa 1.000 pensionati di questo fondo ricevono una seconda pensione di importo superiore ai 2.000 euro lordi;
gli interroganti evidenziano che, ai sensi degli articoli 6 e 21 della legge n. 903 del 1973, il fondo sarebbe alimentato dal contributo annuo obbligatoriamente dovuto da ogni iscritto, nonché dal contributo dello Stato italiano che, con decreto del 7 ottobre 2014 del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, è stato aumentato, a decorrere dal 1° gennaio 2013, da euro 7.693.286,34 a euro 7.924.084,93;
la stessa Corte dei conti ha evidenziato le criticità sottese all'insostenibilità del fondo di previdenza per il clero secolare e per i ministri del culto delle confessioni diverse dalla cattolica –:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto riportato in premessa e, nel caso, se non ritenga opportuno fornire un quadro particolareggiato riguardo sia agli importi minimi e massimi delle pensioni erogate, suddivise per scaglioni, ed eventualmente al numero di pensioni cumulate con altre, sia all'ammontare delle pensioni erogate agli ordinari militari, quali gli arcivescovi, che per legge vengono equiparati ad un generale di corpo d'armata con il relativo vitalizio accordato ai militari di quel rango. (3-02114)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):pensionato
cooperazione militare
retribuzione del lavoro