ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/02063

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 580 del 01/03/2016
Trasformazioni
Trasformato il 26/09/2016 in 4/14299
Firmatari
Primo firmatario: VEZZALI MARIA VALENTINA
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 01/03/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 01/03/2016
Stato iter:
26/09/2016
Fasi iter:

TRASFORMA IL 26/09/2016

TRASFORMATO IL 26/09/2016

CONCLUSO IL 26/09/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-02063
presentato da
VEZZALI Maria Valentina
testo di
Martedì 1 marzo 2016, seduta n. 580

   VEZZALI. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   da organi di stampa si apprende che nelle Marche sono stati segnalati 4 nuovi casi di listeriosi, precisamente nella provincia di Macerata e di Ancona su soggetti di età compresa fra 52 e 80 anni affetti da patologie precedenti o immunodepresse;
   la listeria è un batterio molto diffuso nell'ambiente, ubiquitario e opportunista, tollerato entro limiti fissati dalle norme europee, anche negli alimenti; in condizioni normali l'infezione si cura con un antibiotico, mentre può rappresentare un rischio per persone debilitate o immunodepresse;
   l'agenzia sanitaria regionale, i dipartimenti di prevenzione dell'ASUR e gli Istituti zooprofilattici sperimentali di Umbria, Marche, Abruzzo e Molise stanno cercando le cause dei 17 casi di listeriosi umana registrati nel 2015 (8 casi segnalati nel 2014) nelle province di Pesaro Urbino, Ancona e Macerata (fra i quali si segnalano due decessi e un ricovero in rianimazione);
   gli accertamenti condotti in collaborazione con l'Istituto superiore di sanità e il Ministero della salute hanno consentito di identificare lo specifico ceppo di listeria dei casi trattati dalle autorità sanitarie;
   il medesimo ceppo è riscontrato in un alimento a base di carne, una «coppa di testa» la cui produzione e commercializzazione è stata bloccata il 2 febbraio 2016;
   la regione Marche fa sapere che a causa dei lunghi tempi di incubazione della forma sistemica di malattia da 70 a 90 giorni e della complessità dell'identificazione dell'origine delle contaminazioni ambientali e alimentari, è possibile che, nonostante le misure già disposte, si verifichino altri casi;
   peraltro va detto che non c’è connessione fra il ceppo individuato nel salumificio della provincia di Ancona in cui è stata sospesa l'attività (e che ha già ritirato dalla rete di vendita tutti i prodotti) perché la data del lotto contaminato è posteriore alla data di insorgenza dei sintomi in un paziente;
   secondo quanto si legge, il batterio se entra in un'azienda alimentare può riuscire a sopravvivere per anni;
   la maggior parte dei casi di infezione avviene a seguito del consumo di alimenti contaminati, ma sono stati riferiti rari casi di trasmissione nosocomiale (in ospedale);
   la patologia colpisce soprattutto gli anziani, le gestanti, i neonati e gli adulti con sistema immunitario depresso; tuttavia, non è escluso che possano essere colpiti anche pazienti che non presentano questi fattori di rischio; in gravidanza questa infezione è particolarmente subdola, perché le gestanti avvertono sintomi, lievi, di tipo influenzale –:
   se non ritenga il numero dei casi registrati di qualche evidenza scientifica e tale da far pensare al diffondersi dell'infezione, o se il problema sia ancora riconducibile a un evento raro;
   se non ritenga necessario pubblicare un vademecum su come riconoscere i sintomi di questa infezione;
   se non ritenga di informare la popolazione almeno quella più vulnerabile (le gestanti hanno un rischio di contagio 13 volte superiore) attraverso i medici di base e le strutture sanitarie su come trattare gli alimenti prima di ingerirli e sulle precauzioni da prendere per evitare la listeria, visto che il batterio sopravvive in alimenti cotti (carne, formaggi molli, pesce) ma ci si può infettare anche con ortaggi e frutta;
   se non ritenga necessario incrementare i controlli nelle mense scolastiche e nelle strutture sociosanitarie per anziani, visto che, da quanto si sa, non c’è connessione diretta fra il batterio riscontrato nel salumificio e almeno uno dei casi trattati e ciò potrebbe significare che il pericolo non è scongiurato. (3-02063)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

malattia

rischio sanitario

prevenzione delle malattie