ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01929

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 547 del 14/01/2016
Firmatari
Primo firmatario: VEZZALI MARIA VALENTINA
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 14/01/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 14/01/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01929
presentato da
VEZZALI Maria Valentina
testo di
Giovedì 14 gennaio 2016, seduta n. 547

   VEZZALI. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   il 36 per cento delle misure di spending review, consiste nella riduzione del fondo sanitario nazionale; infatti il finanziamento previsto per il 2016 pari a 113.092 milioni di euro viene previsto per 111.000 milioni. Il livello di finanziamento del servizio sanitario nazionale per il 2016, previsto nel patto per salute era pari a 115.444 milioni di euro;
   al settore sanitario nel 2016 viene chiesto un contributo al risanamento di 14.706 milioni (di cui 4,3 miliardi solo nel biennio, 2015 – 2016). L'importo del Fondo sanitario nazionale 2016 conferma una contrazione in valore assoluto dell'1,8 per cento a fronte di una crescita del prodotto interno lordo nominale del 1,47 per cento (prodotto interno lordo programmatico), l'incidenza del Fondo sanitario nazionale sul prodotto interno lordo) è al livello più basso dall'inizio del decennio al 6,6 per cento del prodotto interno lordo. La spesa sanitaria rappresenta circa il 16 per cento della spesa primaria statale e concorre ai tagli complessivi per il 36 per cento;
   nel 2016 l'impatto dei tagli cumulato dalle varie manovre arriva a 14,7 miliardi di euro. L'importo del fondo sanitario si è ridotto dell'18 per cento a fronte di una crescita del prodotto interno lordo del 1,47 per cento. Le regioni rilevano che per il 2017 le ripercussioni sulla sanità dei nuovi tagli sui bilanci saranno inevitabili;
   la riorganizzazione della sanità sta determinando la chiusura di molte piccole strutture ospedaliere; tagli che non sempre corrispondono al miglioramento ed efficientamento dei servizi, anzi, si è passati in molti casi dalla fruizione dei servizi H24 ad H12 con conseguenti disagi per le popolazioni residenti nei comuni interessati;
   stessa sorte sta capitando in almeno 13 strutture delle Marche dove una pro osta riorganizzazione di servizi sta determinando il cambio del nome delle strutture, la chiusura di punti di primo intervento, la soppressione della lungodegenza e l'affido dei servizi a personale infermieristico e non più medico per le sole ore diurne;
   la tempestività degli interventi in alcuni casi è determinante per salvare la vita e ritenere che chiudere le strutture periferiche (quelle di prossimità in comuni lontani chilometri dai capoluoghi e a prevalente popolazione anziana) è la soluzione per risanare il settore, rischia di produrre effetti che difficilmente rispondono a quel «diritto alla salute» costituzionalmente garantito –:
   se non ritenga opportuno assumere iniziative per:
    a) procedere ai tagli, valutando prima su che tipo di territorio e popolazione si sta operando;
    b) mantenere i punti di primo intervento di cui in premessa (almeno i più necessari come quelli che si trovano nelle zone strutturalmente disagiate, nelle zone montane o periferiche) in modo da ridurre i costi di ospedalizzazioni più complesse e risolvere casi che, se trattati in tempi lunghi, possono produrre danni invalidanti e con ricadute sul sistema sanitario più onerose;
    c) assicurare un servizio territoriale efficiente, per sopperire ai tempi biblici della diagnostica e a una prevenzione, di fatto, «impossibile». (3-01929)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

prodotto interno lordo

crescita economica

sviluppo economico