ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01832

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 518 del 10/11/2015
Firmatari
Primo firmatario: LATRONICO COSIMO
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 10/11/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 10/11/2015
Stato iter:
08/03/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 08/03/2016
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 08/03/2016
Resoconto LATRONICO COSIMO MISTO-CONSERVATORI E RIFORMISTI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 08/03/2016

SVOLTO IL 08/03/2016

CONCLUSO IL 08/03/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01832
presentato da
LATRONICO Cosimo
testo presentato
Martedì 10 novembre 2015
modificato
Martedì 8 marzo 2016, seduta n. 585

   LATRONICO. – Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . – Per sapere – premesso che:
   il nostro Paese ha un territorio particolarmente fragile, fortemente urbanizzato e a forte rischio di dissesto idrogeologico con il ripetersi della drammatica frequenza di frane e alluvioni in ogni regione;
   in Italia il dissesto idrogeologico è diffuso in modo capillare e rappresenta un problema di notevole importanza. Le aree a elevata criticità rappresentano il 9,8 per cento della superficie nazionale e riguardano l'89 per cento dei comuni, su cui sorgono 6.250 scuole e 550 ospedali. Le regioni hanno stimato un fabbisogno di 40 miliardi di euro per la messa in sicurezza del territorio;
   tra i fattori naturali che predispongono il territorio italiano ai dissesti idrogeologici, rientra senza dubbio la sua conformazione geologica e geomorfologica, caratterizzata da un'orografia giovane. La densità della popolazione, la progressiva urbanizzazione, l'abbandono dei terreni montani, l'edificazione in aree a rischio, il disboscamento e la mancata o carente manutenzione dei corsi d'acqua e dei versanti e/o pendii a rischio di instabilità hanno aggravato la situazione e messo ulteriormente in evidenza la fragilità del territorio italiano, aumentandone l'esposizione ai rischi di dissesto idrogeologico;
   il dissesto idrogeologico è anche una delle ragioni dell'aumento del gap infrastrutturale nel nostro Paese; non franano solo terreni o case provocando dei lutti, ma anche strade e autostrade, ferrovie, reti idriche ed elettriche. Il deterioramento del territorio costituisce una voce fortemente negativa nel bilancio economico del Paese e costa circa 5,5 miliardi l'anno;
   il protocollo d'intesa siglato il 21 maggio 2015 sul monitoraggio e la vigilanza sugli interventi e opere contro il dissesto idrogeologico sottoscritto fra il Presidente del Consiglio, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e l'Autorità nazionale anticorruzione prevede in particolare nel settore del dissesto idrogeologico la stipula di un piano straordinario per la mitigazione del rischio nelle aree metropolitane e di un piano per l'intero territorio nazionale 2015-2020 da attuare attraverso specifici accordi di programma con i presidenti delle regioni nella veste di commissari;
   il 4 novembre 2015 i rappresentanti delle regioni e delle aree metropolitane hanno siglato con il Governo, rappresentato dal Ministro interrogato e dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Claudio De Vincenti e dal direttore dell'unità di missione contro il dissesto Mauro Grassi sette accordi di programma per interventi di messa in sicurezza del territorio. Gli accordi riguardano le regioni: Abruzzo (interventi per 54,8 milioni di euro) Emilia-Romagna (43,4 milioni di euro), Liguria (315 milioni di euro), Lombardia (145,6 milioni di euro), Sardegna (25,3 milioni di euro), Toscana (106,6 milioni di euro), Veneto (109,7 milioni di euro) per un importo complessivo di 800 milioni di euro, di cui 653 milioni di risorse statali e 150 milioni di cofinanziamenti regionali;
   si apprende che si tratta di 33 interventi, per i quali sono state compilate dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare 33 schede di tutti interventi delle opere anti-alluvione nelle aree metropolitane in base a due criteri di priorità, quali il rischio di pericolosità per le persone, in aree più popolate e lo stato di avanzamento della progettazione. Tra queste non figura la Basilicata pur essendo tra le più insidiate dal rischio idrogeologico come raccontano gli studi finora realizzati sullo stato di fragilità dei versanti lucani che insidiano i centri ubicati sulle colline e le stesse aree di nuovo insediamento lungo il litorale ionico;
   la Basilicata è la regione d'Italia dove il rischio idrogeologico è piuttosto preoccupante e coinvolge almeno un centinaio di comuni. Si tratta di aree, che per particolari caratteristiche orografiche, sono prevalentemente collinari, montuose e quindi potenzialmente più esposte al rischio idrogeologico;
   secondo le analisi di Legambiente e della Protezione civile, la Basilicata conquista anche il triste primato che il 100 per cento dei comuni lucani sono a rischio idrogeologico. Tra le cause che condizionano e amplificano il rischio idrogeologico c’è sia l'azione dell'uomo (abbandono e degrado, cementificazione, consumo di suolo, abusivismo, disboscamento e incendi), ma anche la mancanza di una seria manutenzione ordinaria e una politica di prevenzione;
   in un contesto in cui sono sempre più evidenti gli effetti dei cambiamenti climatici in atto, che comportano fenomeni meteorologici estremi caratterizzati da piogge intense concentrate in periodi di tempo sempre più brevi, la gestione irrazionale del territorio porta a conseguenze disastrose e non è accettabile che non si metta in sicurezza il territorio lucano dai danni provocati da frane, erosioni delle coste, esondazioni dei fiumi che mettono a rischio abitati e impianti produttivi –:
   quali iniziative il Ministro interrogato intenda adottare per accelerare la predisposizione del piano nazionale di mitigazione del rischio idrogeologico al fine di ridurre e gestire il rischio con investimenti per far ripartire il Paese;
   quali siano stati i motivi di esclusione della regione Basilicata dal piano varato nei giorni scorsi;
   quale sia lo stato di attuazione delle opere previste per il contrasto del dissesto idrogeologico in Basilicata e se non ritenga necessario promuovere una revisione della pianificazione di emergenza su tutto il territorio nazionale. (3-01832)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

idrogeologia

disboscamento

idrologia