ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01560

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 447 del 22/06/2015
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 5/03879
Abbinamenti
Atto 3/01399 abbinato in data 23/06/2015
Firmatari
Primo firmatario: BINETTI PAOLA
Gruppo: AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Data firma: 22/06/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 22/06/2015
Stato iter:
23/06/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 23/06/2015
Resoconto D'ONGHIA ANGELA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
 
REPLICA 23/06/2015
Resoconto BINETTI PAOLA AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 23/06/2015

DISCUSSIONE IL 23/06/2015

SVOLTO IL 23/06/2015

CONCLUSO IL 23/06/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01560
presentato da
BINETTI Paola
testo presentato
Lunedì 22 giugno 2015
modificato
Martedì 23 giugno 2015, seduta n. 448

   BINETTI. – Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, al Ministro della salute . – Per sapere – premesso che:
   la formazione di un medico specialista impegna oggi non meno di 10 anni e in alcuni casi possono essere necessari anche 12 anni, come accade con alcune scuole di specializzazione particolarmente lunghe, come sono molte di quelle dell'area chirurgica. Servono sei anni per laurearsi e poi una media di 5 anni per specializzarsi, sempre che si acceda alla scuola di specializzazione subito dopo aver conseguito il titolo accademico di dottore in medicina e chirurgia;
   la Federazione degli ordini denuncia da tempo il rischio di un vero e proprio spopolamento medico, data l'alta età media della categoria. Tra 10 anni, nel 2024, ossia nel tempo che trascorre tra l'attuale 2014 e la conclusione dell’iter di studi e di specializzazione di quanti si sono matricolati proprio nel 2014, si rischia di avere 34 mila chirurghi in meno, pediatri e specialisti ambulatoriali ridotti di un terzo. E molto probabilmente tra i 2 e i 3 milioni di italiani corrono il rischio di rimanere senza medico di famiglia. A questi dati va aggiunta anche la crisi economica che, bloccando il turn over di professionisti qualificati, non consente assunzioni a tipo indeterminato. Nel 2010 il numero di chirurghi generali assunti a tempo indeterminato ha coperto il 10 per cento del fabbisogno e quello di chirurghi specialistici il 20 per cento. Nell'area delle «medicine», inoltre, tra il 2005 e il 2012 c’è stata un'analoga riduzione del 7 per cento di assunzioni a tempo indeterminato;
   il problema più rilevante resta quello dei giovani laureati che non hanno accesso né alle scuole di specializzazione, né alle scuole di medicina generale per mancata disponibilità di borse di studio, o meglio di veri e propri contratti di formazione, per cui cresce l'elenco di medici «generici» che non diventeranno mai né medici di famiglia, né specialisti per carenza di posti nelle rispettive scuole. Un numero rilevante di giovani professionisti, per i quali lo spazio di un inserimento professionale qualificato si assottiglia sempre di più;
   già la forbice del 2014 è particolarmente significativa: gli studenti iscritti in base a graduatoria nazionale sono 10.000, le borse di studio disponibili per i loro colleghi neolaureati, iscritti sei anni prima, la metà. Risultano solo 5.000 contratti di formazione e, per di più, ottenuti con lunghe ed estenuanti trattative con il Ministero dell'economia e delle finanze. Ai 10.000 studenti previsti vanno, inoltre, aggiunti tutti coloro che avendo fatto ricorso al tribunale amministrativo regionale hanno ottenuto risposta positiva per reali o presunte irregolarità al momento dello svolgimento degli esami. Finora si tratta almeno di 3.000 ricorrenti, ma non è affatto detto che ci si fermi a questi numeri;
   quando si parla di formazione della futura classe medica il problema non è solo il numero, ma anche la qualità specifica, le competenze che hanno acquisito i neo-specialisti, il loro livello di autonomia e il giusto equilibrio tra le diverse specializzazioni, includendo anche la formazione di medicina generale, per garantire sicurezza al paziente e solidità al servizio sanitario nazionale. Evidentemente va rifatta una seria programmazione da parte del Ministero della salute e del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, dopo aver sentito la conferenza Stato-regioni e la Fnomceo. Una programmazione che deve avere una proiezione almeno decennale, dal momento che dieci sono gli anni necessari a formare un medico specialista o un medico di medicina generale –:
   quali siano gli orientamenti del Ministro interrogato rispetto a tale situazione e alle proiezioni citate, avendo come parametro di riferimento il numero di studenti realmente immatricolati nell'anno accademico 2014-2015 (programmati più ricorrenti al tribunale amministrativo regionale) e le loro concrete opportunità di formazione specialistica, misurate in contratti di formazione. (3-01560)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

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medico

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