ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01485

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 423 del 08/05/2015
Firmatari
Primo firmatario: BINETTI PAOLA
Gruppo: AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Data firma: 08/05/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 08/05/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 27/07/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01485
presentato da
BINETTI Paola
testo di
Venerdì 8 maggio 2015, seduta n. 423

   BINETTI. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   l'evento nascita è per sua stessa natura un fatto naturale, che richiede attenta sorveglianza, ma senza dover essere eccessivamente medicalizzato; nell'ottica di garantire una maggiore sicurezza materno-fetale, si stanno chiudendo molti punti nascita, tra questi anche strutture poste in luoghi strategici e di confluenza per bacini di utenza ampi e geograficamente particolari, come sono ad esempio i paesini di alta montagna;
   rispetto all'evento nascita, alla fine del 2010 la Conferenza Stato-regioni ha formulato un accordo con quattro obiettivi principali:
    a) umanizzare il percorso, riducendo l'approccio medicalizzato e rafforzando aspetti come: informazione, accoglienza, accompagnamento dei neogenitori e diffusione dell'allattamento al seno;
    b) rendere sicure le procedure diagnostiche e terapeutiche e il parto, tutelando la salute della mamma e del neonato;
    c) favorire la continuità dell'assistenza e l'integrazione tra ospedale e territorio;
    d) ridurre le disparità territoriali, a cominciare dal divario tra regioni del centro nord e del sud;
   ogni storia di gravidanza e nascita ha un suo percorso e una sua variabilità clinica, organizzativa ed emotiva; è compito pubblico quello di rendere il percorso il più lineare possibile, riducendo i fattori di stress, rendendo disponibili le informazioni, alimentando le competenze dei neo genitori, favorendo la prosecuzione di un sostegno assistenziale e umano anche dopo l'uscita dalle strutture sanitarie e bilanciando le esigenze e gli standard di sicurezza clinica con il riconoscimento della nascita, salvo casi specifici, come un fenomeno naturale e non come una malattia;
   oggi nella prassi e nella cultura si confrontano due atteggiamenti contrastanti, per cui da un lato si insiste sulle intensificazioni delle indagini durante il periodo della gravidanza e si cerca di orientare la madre verso il parto cesareo che viene presentato come più programmabile nei tempi e più sicuro nelle condizioni e nelle circostanze cliniche che lo caratterizzano;
   ma dall'altro si va diffondendo anche una sorta di ecologia naturale del parto, che propone alle madri il parto a casa, con assistenza dell'ostetrica, come accadeva fino a qualche decennio fa; l'idea di fondo resta quella corretta del parto come fatto naturale, a cui si affiancano però una serie di pregiudizi e di credenze ostili alla tecnologia, considerata come invasiva e innaturale;
   il paradosso che si crea è che il piccolo ospedale è considerato pericoloso e si tende opportunamente – a chiudere gli ospedali in cui nascono meno di 500 bambini l'anno, ma contemporaneamente è ammesso il parto in casa e le ASL ne rimborsano le spese, almeno in parte; in questi casi esiste anche l'indicazione alla visita neonatologica del bimbo ma non essendo obbligatoria, viene meno una parte importante delle misure a tutela della salute del minore;
   in questa seconda prospettiva si inquadra ad esempio il caso di Thomas, nato il 18 aprile 2015, dopo una gravidanza con decorso regolare, da genitori molto giovani; la madre è stata seguita durante la gestazione sempre dalla stessa ostetrica e dalla stessa ginecologa. Il parto è avvenuto alla trentaseiesima settimana con un peso alla nascita di chilogrammi 2,600; secondo quanto previsto per il parto in casa nella provincia di Trento, un pediatra ha visto il bambino in giornata e ha fornito notizie ampiamente rassicuranti; ci sono stati sia il calo fisiologico del neonato che la comparsa dell'ittero, senza che il bambino venisse mai visto da un neonatologo;
   dopo pochi giorni, appena quattro o cinque, il bambino è apparso decisamente itterico (cute e sclere), sonnolento, molto lento nella suzione. Il bambino presentava un vomito giallo canarino, interpretato dai genitori come un semplice rigurgito. Il bambino, sempre molto coperto, era tenuto in un ambiente con una temperatura di 25-27 gradi; d'altra parte la linea di condotta dettata ai genitori dall'ostetrica era volta esclusivamente a «creare un ambiente e una simbiosi totale con la madre, fino al momento in cui — in teoria – sarebbe dovuta avvenire la nascita. L'obiettivo era quello di ricreare l'ambiente intrauterino e la temperatura e l'umidità dell'incubatrice»;
   il «pediatra» che aveva visto il bambino alla nascita e lo aveva seguito nei primi giorni, non era uno specialista in pediatria, ma un omeopata steineriano esperto di bambini; davanti all'aggravarsi di alcuni sintomi il bambino è stato condotto presso la neonatologia del Santa Chiara di Trento, dove è stato rilevato un calo del peso corporeo superiore al 10 per cento e un ittero persistente; nella neonatologia dell'ospedale sono stati fatti anche gli altri accertamenti diagnostici previsti, è stato suggerito un diverso tipo di latte artificiale, e sono stati suggerimenti più adeguati per la gestione del bambino, per esempio l'importanza di quantità maggiori di latte poiché quelle date dall'ostetrica e dal «pediatra» risultavano insufficienti –:
   in quali modi si intenda, garantire la sicurezza del parto, senza dover ricorrere forzosamente al parto cesareo, ma senza creare condizioni di rischio per madre e bambino;
   quali misure si intendono assumere per garantire le migliori cure possibili anche ai bambini nati con parto a domicilio, garantendo loro screening neonatali e visita neurologica, verificando il profilo di effettiva e specifica competenza dei professionisti incaricati di prendersene cura. (3-01485)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica sanitaria

malattia

diritto alla salute