Legislatura: 17Seduta di annuncio: 413 del 22/04/2015
Primo firmatario: BINETTI PAOLA
Gruppo: AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Data firma: 22/04/2015
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 22/04/2015
SOLLECITO IL 27/07/2015
BINETTI. —
Al Ministro dell'economia e delle finanze
. — Per sapere – premesso che:
un imprenditore è stato sollecitato a pagare con un atto di pignoramento alla SOGET, società di gestione entrate e tributi, quanto dovuto da una dipendente, che non aveva potuto soddisfare il suo debito. Il fatto ha suscitato notevole imbarazzo nella dipendente e nel datore di lavoro e ha creato notevoli perplessità, portando a chiedersi se questo modo di procedere sia il modo migliore per riscuotere le tasse;
i fatti sono per altro incredibili: la dipendente in questione nell'anno 2005 non aveva pagato la TARSU per un importo di 52.44 euro e l'anno successivo un importo di 18.00 euro, diventati in base alle sanzioni amministrative rispettivamente 906.00 euro e 131 euro, fino a raggiungere la cifra di 1.355.84 euro, diventate all'atto della notifica 1.837.30 euro, questa è la cifra notificata all'imprenditore presso cui la donna lavora con atto di pignoramento;
le aziende sono oggi in forte difficoltà economico-finanziaria e non sono in grado di far fronte a versamenti non previsti e certamente non graditi;
la dipendente, avvisata dal datore di lavoro si è sentita umiliata ed è scoppiata a piangere per la vergogna e per il senso di offesa, ha garantito di aver già pagato quanto dovuto, nei termini previsti; certamente la sua privacy è stata mortificata;
l'imprenditore si è chiesto cosa dovrebbe fare davanti a richieste di questo tipo da parte della SOGET: pagare, sottraendo risorse alla reale attività produttiva; subire per di più una forte perdita di tempo per far fronte alle questioni burocratiche conseguenti; fare ricorso senza sapere a chi e come e senza sapere se il ricorso non venisse accolto, se un pignoramento potrebbe realmente intervenire;
in questo caso il pignoramento potrebbe indurre gli altri dipendenti a evadere le loro tasse, nella convinzione che potrebbe o dovrebbe essere il datore di lavoro a provvedervi; oppure mantenendo la riservatezza sulle cause del pignoramento gli altri impiegati potrebbero essere indotti a pensare che le cose non vadano bene in ambito aziendale, che si commettono degli imbrogli o che si evadono le tasse, e tutto ciò potrebbe turbare l'equilibrio dell'ambiente lavorativo –:
alla luce di quanto espresso in premessa, fino a che punto i datori di lavoro debbano farsi carico delle inadempienze dei loro dipendenti in materia fiscale e fino a che punto sia possibile che le società di riscossione agiscano rivalendosi sui datori di lavoro senza neppure avvisare previamente i dipendenti delle procedure che intendano mettere in atto e quali iniziative, anche normative, intenda assumere al riguardo. (3-01461)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):datore di lavoro
debito
lavoro femminile