ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01382

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 397 del 23/03/2015
Firmatari
Primo firmatario: ZACCAGNINI ADRIANO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 23/03/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
RICCIATTI LARA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 23/03/2015
NICCHI MARISA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 23/03/2015
SANNICANDRO ARCANGELO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 23/03/2015
MELILLA GIANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 23/03/2015
AIRAUDO GIORGIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 23/03/2015
PLACIDO ANTONIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 23/03/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 23/03/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01382
presentato da
ZACCAGNINI Adriano
testo di
Lunedì 23 marzo 2015, seduta n. 397

   ZACCAGNINI, RICCIATTI, NICCHI, SANNICANDRO, MELILLA, AIRAUDO e PLACIDO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   Italia Lavoro è una società per azioni, totalmente partecipata dal Ministero dell'economia e delle finanze. Opera, per legge, come ente strumentale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali per la promozione e la gestione di azioni nel campo delle politiche del lavoro, dell'occupazione e dell'inclusione sociale; l'oggetto sociale dell'azienda, è «la promozione e la gestione di azioni nel campo delle politiche del lavoro, dell'occupazione e dell'inclusione sociale»;
   in data 12 marzo 2015, il quotidiano Il Fatto quotidiano con un articolo a firma di Salvatore Cannavò dal titolo «I 900 co.co.pro. In bilico del Ministero del lavoro» descriveva come: «Sono circa 900 i lavoratori a termine o con contratti a progetto che rischiano il posto. La cosa buffa è che sono dipendenti del Ministero del lavoro e dell'economia o, meglio, della società per azioni, Italia Lavoro da loro interamente partecipata e diretta. I loro contratti scadranno il 31 marzo [...] I 900 lavoratori – generalmente dottorati, con competenze certificate e curricula impeccabili – sono per due terzi dei co.co.pro e per un terzo contrattualizzati a termine. Solo che il loro capo indiretto, il ministro Giuliano Poletti, ha appena varato un decreto attuativo del Jobs Act, che stabilisce proprio la soppressione dei co.co.pro. La situazione di Italia Lavoro era già emersa lo scorso anno quando stava per avvicinarsi la scadenza dei contratti al 31 dicembre 2014. Scadenza dettata dalla particolare situazione finanziaria in cui versa la società. I progetti attivati, infatti, devono realizzare occasioni favorevoli alla creazione di posti di lavoro, in particolare per soggetti e aree svantaggiate, e perseguono “gli obiettivi prioritari indicati dal Fondo sociale europeo”, i fondi strutturali messi a disposizione dall'Unione europea per sostenere l'occupazione negli Stati membri. I fondi Fse vengono attuati mediante i Programmi operativi nazionali (Pon) di cui è titolare il ministero. Solo che i programmi sono scaduti e gli uffici di Poletti hanno voluto prendere tempo, in ossequio alle nuove norme europee, prima di presentare i nuovi progetti. Sull'onda della mobilitazione dei lavoratori, però, qualcosa si è mosso e due grandi progetti sono stati attivati. Però non basteranno per tutti e il timore diffuso è che anche tra i contrattualizzati a tempo indeterminato, circa 400 persone, possano prodursi degli esuberi [...] Quello che si è venuto a creare sembra un imbuto da cui dovranno passare per forza solo alcune figure mentre altre saranno espulse. Con il rischio della contrapposizione tra lavoratori “garantiti” e non. Ma c’è, soprattutto, un ginepraio di contraddizioni inestricabile. Ci sono infatti centinaia di figure professionali che da anni, anche da dieci, lavorano per creare lavoro e ora rischiano di andare a casa. Queste stesse figure, inoltre, vivono mediante contratti a progetto che, però, dovranno essere eliminati. Alla scadenza del loro contratto, nel caso dovessero essere riassunti, con quale strumento lo saranno? Difficile prevederlo. Il tutto si inserisce nel quadro della nuova riorganizzazione delle politiche per il lavoro. Il Governo punta a costituire un'Agenzia nazionale dell'occupazione dove dovrebbero confluire società come Italia Lavoro o Isfol. Ma tutti i lavoratori sono convinti che questa riorganizzazione produrrà degli esuberi»;
   nel comunicato, a firma di diverse realtà sindacali, dal titolo «Chi tutela Italia Lavoro?» è precisato come il Governo non abbia offerto garanzie, in assenza di un piano organico, si dovrebbero superare i centri per l'impiego, strutturare un'Agenzia nazionale che, però, per funzionare deve avere radici territoriali e regionali. Strutture che, nelle intenzioni del Jobs Act, dovranno presidiare anche l'erogazione dei nuovi ammortizzatori sociali, Naspi, Asdi e DisColl. Si tratta di progetti che, a oggi, non sono ancora precisati e coordinati –:
   se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti esposti e quali azioni intendano intraprendere;
   se in vista della scadenza dei contratti dei dipendenti di «Italia Lavoro», prevista per il 31 marzo 2015; i Ministri non reputino opportuno tutelare i lavoratori stessi, visto il paradosso, così come descritto in premessa, con il quale chi crea lavoro rischia di perdere il lavoro, mettendo in campo politiche utili a regolarizzare questa classe di lavoratori e dare agli stessi maggiori garanzie sindacali ed occupazionali;
   se non reputino opportuno salvaguardare tutti i progetti in essere anche al fine di eliminare il rischio di bloccare i fondi europei, già stanziati, destinati a finanziare i progetti che fanno capo ad Italia Lavoro, elaborando altresì un piano organico, attualmente assente e comunque non in grado di garantire sia l'occupazione che il futuro dei centri per l'impiego;
   se i Ministri interrogati non reputino opportuno dare una risposta, per quanto di competenza, alle istanze dei lavoratori di «Italia Lavoro» che specificano come in Italia gli operatori per i servizi per l'impiego sono molti di meno rispetto ai colleghi europei e questo non permette di garantire i servizi di base ai soggetti disoccupati o in cerca di occupazione. (3-01382)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

licenziamento

contratto di lavoro

ufficio del lavoro