ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01342

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 387 del 09/03/2015
Abbinamenti
Atto 3/01522 abbinato in data 09/06/2015
Firmatari
Primo firmatario: CAUSIN ANDREA
Gruppo: AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Data firma: 09/03/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 09/03/2015
Stato iter:
09/06/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 09/06/2015
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 09/06/2015
Resoconto CAUSIN ANDREA AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 09/06/2015

DISCUSSIONE IL 09/06/2015

SVOLTO IL 09/06/2015

CONCLUSO IL 09/06/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01342
presentato da
CAUSIN Andrea
testo presentato
Lunedì 9 marzo 2015
modificato
Martedì 9 giugno 2015, seduta n. 438

   CAUSIN. – Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute. – Per sapere – premesso che:
   nell'area della laguna di Grado e Marano e, più in generale, nel bacino della bassa pianura friulana gravitano importanti interessi di carattere economico e di significativa valenza sociale e sono individuate aree di interesse naturalistico, mondiale e comunitario;
   con il decreto del 12 dicembre 2012 del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare Corrado Clini, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 3 gennaio 2013, è stato ridefinito il perimetro del sito inquinato nazionale della laguna di Grado e Marano con significative riduzioni areali, corrispondenti alla area della laguna, ai fiumi Ausa e Corno e alle aree contermini, rimettendo alle competenze della regione Friuli Venezia Giulia, come previsto all'articolo 2 del citato decreto, le «necessarie operazioni di verifica ed eventuale bonifica delle porzioni di territorio già compreso nella perimetrazione»;
   nella relazione del dicembre 2012 sulle bonifiche dei siti contaminati in Italia, predisposta dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, sono richiamati i risultati delle indagini condotte dagli organi di supporto tecnico ai Ministeri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e della salute, Ispra e Istituto superiore di sanità, che nella laguna hanno individuato, proprio nel 2012, importanti criticità di carattere ambientale e sanitario per la presenza di significative concentrazioni di mercurio hg nei sedimenti lagunari di tale sito;
   con riferimento alle attività di dragaggio nella laguna di Grado e Marano anche Arpa Friuli Venezia Giulia si era espressa in linea con quanto affermato da detti organi tecnici nazionali, affermando («Relazione di caratterizzazione ambientale» del settembre 2012, allegato III alla delibera della giunta regionale del Friuli Venezia Giulia n. 1737) che «una delle maggiori difficoltà attuali è l'impossibilità di traslocare il materiale dragato ai lati dei canali in ottemperanza alla legislazione nazionale vigente»;
   nella medesima relazione, per quel che riguarda la caratterizzazione ambientale, sono documentati fenomeni di inquinamento da mercurio delle specie ittiche maggiormente oggetto di pesca, in particolare latterino e orata, oltre i limiti per i quali ne è vietata la commercializzazione;
   presso la regione autonoma Friuli Venezia Giulia sono già stati approvati dalla giunta regionale progetti di dragaggio nella laguna di Grado e Marano che non sembrano tenere conto delle documentazioni tecniche di cui si è dato conto nei paragrafi precedenti; occorre precisare che tali relazioni vanno dal maggio 2012 ad oggi e, di conseguenza, fanno riferimento ad una situazione che non ha avuto alcuna modifica significativa al riguardo;
   alcuni degli interventi di dragaggio in laguna di Grado e Marano così progettati sono stati già effettuati negli anni 2013 e 2014 e altri stanno per essere avviati;
   nell'interrogazione n. 4-07375 del 22 dicembre 2014, che ad oggi non ha ancora avuto risposta, l'interrogante ha chiesto al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare di conoscere, riguardo al citato decreto del 3 gennaio 2013, tra l'altro: «perché vengono ignorate le citate documentazioni tecniche redatte da Istituto superiore di sanità e Ispra»; se considerata la dichiarata assenza di istruttoria tecnica nella formulazione di tale decreto non si ritenga di procedere al suo ritiro/abrogazione anche a fini di autotutela, in considerazione della sua palese illegittimità»;
   nei mesi scorsi è stata presentata la variante 3 al progetto titolato «Lavori urgenti per il dragaggio del fiume Corno finalizzati a garantire la sicurezza della navigazione, favorirne la circolazione delle acque lagunari e contenere la dispersione delle sostanze inquinanti nell'ambiente lagunare», che recentemente ha concluso l’iter previsto di valutazione di screening per l'applicazione della valutazione di impatto ambientale regionale; si è stabilito di escludere la variante dalla procedura di valutazione di impatto ambientale; nei pareri prodotti per l'istruttoria riguardo quest'ultimo progetto non si è tenuto alcun conto dei citati pareri degli organi nazionali di supporto tecnico, dell'anno 2012 ma ancora attuali;
   i sedimenti derivanti dal dragaggio del fiume Corno presentano grave inquinamento da mercurio, come risulta dai risultati dei certificati analitici dei campioni prelevati nei punti indicati dalla citata relazione di caratterizzazione ambientale dell'Arpa Friuli Venezia Giulia, come approvata in sede di conferenza di servizi decisoria;
   le aree dell'intervento di dragaggio e conferimento dei sedimenti dragati si trovano all'interno del territorio soggetto al piano di bonifica dei siti inquinati del Friuli Venezia Giulia, approvato nel 2011 e tuttora vigente; tale piano di bonifica non prevede il conferimento tal quali di quei sedimenti inquinati, ma espressamente il loro trattamento;
   il verbale della conferenza di servizi decisoria tenutasi presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare in data 26 luglio 2011 ha prescritto che, in relazione a tali sedimenti inquinati, qualora i livelli di inquinamento superino il valore di intervento fissato da Icram nella conferenza di servizi decisoria del 15 dicembre 2004, pari a 1,4 milligrammo per chilo, le aree di deposito dovranno essere incluse nel progetto di bonifica; nel medesimo verbale è prescritto il possibile riutilizzo dei sedimenti dragati solo quando resi idonei dopo un idoneo trattamento, che non è avvenuto, né è in programma;
   a tutt'oggi non sono state espletate nell'area le «operazioni di verifica ed eventuale bonifica delle porzioni di territorio già compreso nella perimetrazione», con conseguente vincolo dell'area interessata agli interventi di cui alla variante 3;
   il manuale di movimentazione dei sedimenti (2007) del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, linea guida per la gestione degli interventi di dragaggio, evidenzia come per i sedimenti con concentrazione di mercurio oltre il livello chimico limite di 1 milligrammo per chilo, abbondantemente superato, come avvenuto e avviene nei casi sopra citati, non sia possibile il conferimento tal quale;
   l'azienda sanitaria locale territoriale competente aveva formalizzato nel 2010 un proprio parere, nel quale si prescriveva di conferire i sedimenti di dragaggio in vasche di stoccaggio temporaneo solo se fosse stato previsto il loro conferimento successivo in casse di colmata, in linea con quanto indicato dal citato manuale ministeriale;
   recentemente, 2014, anche la commissione italo-slovena per l'idroeconomia dell'Isonzo ha confermato che «l'inquinamento da mercurio» della laguna di Grado e Marano è uno dei maggiori al mondo (come già certificato dalle Nazioni Unite in un documento del 2013), con un intrappolamento di almeno 250 tonnellate di mercurio provenienti dalla località di Idria in Slovenia. A tale quantità, però, vanno aggiunte anche le 186 tonnellate scaricate dall'impianto cloro-soda di Torviscosa, per un totale presente in laguna di Grado e Marano di oltre 400 tonnellate complessive;
   lo standard di qualità ambientale, valore numerico che garantisce la qualità dell'intero ecosistema acquatico e della salute umana, previsto nei sedimenti dall'Unione europea come recepito in Italia ormai da molti anni, indica per il mercurio e i suoi composti il valore di 0,3 milligrammi per chilo suolo, di molto inferiore a quello riscontrato nei sedimenti oggetto di dragaggio e conferimento tal quali in laguna di Grado e Marano –:
   se non intendano inviare il Comando dei carabinieri per la tutela dell'ambiente al fine di accertare la situazione della laguna di Grado e Marano alla luce delle considerazioni descritte in premessa.
(3-01342)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

inquinamento da metalli

protezione dell'ambiente

dragaggio