ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01279

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 374 del 10/02/2015
Trasformazioni
Trasformato il 12/10/2015 in 5/06628
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 4/01522
Firmatari
Primo firmatario: GALLO LUIGI
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 09/02/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ALBERTI FERDINANDO MOVIMENTO 5 STELLE 09/02/2015
D'INCA' FEDERICO MOVIMENTO 5 STELLE 09/02/2015
SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 09/02/2015
GIORDANO SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 09/02/2015
DE LORENZIS DIEGO MOVIMENTO 5 STELLE 09/02/2015
TOFALO ANGELO MOVIMENTO 5 STELLE 09/02/2015
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 09/02/2015
SPESSOTTO ARIANNA MOVIMENTO 5 STELLE 09/02/2015
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 09/02/2015
BECHIS ELEONORA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 09/02/2015
BIANCHI NICOLA MOVIMENTO 5 STELLE 09/02/2015
BRUGNEROTTO MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 09/02/2015
AGOSTINELLI DONATELLA MOVIMENTO 5 STELLE 09/02/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 09/02/2015
Stato iter:
12/10/2015
Fasi iter:

TRASFORMA IL 12/10/2015

TRASFORMATO IL 12/10/2015

CONCLUSO IL 12/10/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01279
presentato da
GALLO Luigi
testo di
Martedì 10 febbraio 2015, seduta n. 374

   LUIGI GALLO, ALBERTI, D'INCÀ, SIBILIA, SILVIA GIORDANO, DE LORENZIS, TOFALO, TERZONI, SPESSOTTO, PARENTELA, BECHIS, NICOLA BIANCHI, BRUGNEROTTO e AGOSTINELLI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   il comune di Terzigno (NA) è ricompreso all'interno del territorio del Parco nazionale del Vesuvio-Riserva MAB-UNESCO dal 1997 (dunque area destinata a presentare la conservazione delle specie animali e vegetali, di associazioni vegetali o forestali, di singolarità geologiche di formazioni paleontologiche di comunità biologiche, di biotopi, di valori scenici e panoramici di processi naturali, di equilibri idraulici ed idrogeologici, di equilibri ecologici, nonché allo scopo di promuovere tutta una serie di attività di educazione, formazione, ricerca, restauro, e altro);
   nel 2008, proprio quest'area a mezzo della legge n. 123, veniva individuata come sede «ideale» di una discarica, sita in località Pozzelle, successivamente tristemente nota quale «Cava Sari», inaugurata nel maggio 2009 e chiusa perché stracolma, soltanto tre anni dopo, nel maggio 2012;
   nel corso degli anni, nonostante comitati cittadini e consiglieri comunali abbiano più volte richiesto informazioni circa la natura dei rifiuti interrati nella «Cava Sari», nessuna chiara e ufficiale risposta e giunta né dal commissariato gestione rifiuti, né dalla società affidataria della discarica, la ASIA Napoli spa, né tantomeno dal comune di Terzigno;
   la Asia Napoli spa in una nota del 12 luglio 2010, relativa ai monitoraggi effettuati ex decreto legislativo 36 del 2003 dei pedometri presso l'impianto di discarica Cava Sari, rendeva noto agli enti preposti il superamento delle concentrazioni superiori ai limiti consentiti dalla legge nella falda acquifera di elementi quali nichel, zinco, PCB, cadmio, aldrin, benzo(a)pirene ed altri, che avrebbero comportato un gravissimo e palese inquinamento della falda acquifera;
   con nota prot. N. 2415/SP del 25 ottobre 2010, la regione Campania convocava un tavolo tecnico presso la prefettura di Napoli per l'avvio di un piano di monitoraggio ambientale della discarica;
   sulla scorta di tale convocazione il comune di Terzigno incaricava un proprio tecnico di fiducia di assistere al prelievo di campioni di acqua tratte dai pozzi «spia» posti a monte e a valle della discarica Sari e, altresì, di relazionare sui risultati delle analisi effettuate dai tecnici dell'ARPAC;
   da tali analisi emergevano, nella falda acquifera, il superamento delle concentrazioni superiori ai limiti massimi consentiti di sostanze quali ferro, manganese, fluoruri, nichel, zinco, PCB e cadmio, diossine, prodotti derivanti da idrocarburi, pesticidi, cadmio, nichel ed altri;
   poche di queste sostanze possono essere riconducibili ed attribuibili alla natura geomorfologica vulcanica, tutte le altre sono di certo frutto di contaminazione causata dallo smaltimento scellerato dei rifiuti, scellerato sia nella scelta del luogo (Parco nazionale del Vesuvio) sia nelle modalità di trattamento dei rifiuti;
   con nota del 1o febbraio 2011, la Direzione Generale per la tutela del territorio e delle risorse idriche del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare richiedeva ai gestori della discarica di adottare entro 20 giorni idonei interventi di messa in sicurezza d'emergenza delle acque di falda contaminate a valle della discarica Cava SARI, sita nel comune di Terzigno, in località Pozzelle;
   da ciò si evince che le falde acquifere di Terzigno sono contaminate e che ciò è già noto al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;
   vale la pena ricordare i disastrosi effetti che dette sostanze, accumulandosi nei terreni coltivati e nelle falde acquifere destinate all'irrigazione ed al consumo, possono avere sulla salute delle persone: patologie dei reni, ossa e sangue, disturbi della crescita, danni allo scheletro, carenze riproduttive, tumori al fegato, alla prostata ed ai polmoni, disturbi permanenti se si è fortunati, altrimenti mortali;
   a ciò si aggiunga che la discarica, allo stato, viene gestita dalla società Ecodeco srl, gruppo A2A, che ne cura la captazione dei biogas, ma la popolazione locale lamenta la cattiva gestione di tale impianto dal quale provengono continui miasmi, che costringono i residenti a rifugiarsi in casa, ben serrando porte e finestre, in ragione della presenza di una coltre di vapori sulla discarica;
   i danni causati dalla «Cava Sari» sono molteplici: la presenza di oltre 500 mila tonnellate di rifiuti indifferenziati all'interno del Parco nazionale del Vesuvio, l'inquinamento di acqua, terreno e aria, l'aumento concreto di patologie tumorali tra la popolazione residente nella zona;
   ad oggi, l'unico «provvedimento» che è stato preso per tutelare la salute della popolazione residente nella zona consta all'interrogante che sia stato l'invito da parte del comune di Terzigno a non utilizzare l'acqua proveniente da detta falda né per il consumo quotidiano né per l'irrigazione delle colture;
   è evidente come si renda necessario, stante la gravità e l'emergenza della questione, un intervento diretto da parte del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare affinché si faccia chiarezza sulla corretta gestione della discarica Cava Sari sita in Località Pozzelle, sul rispetto delle norme vigenti in materia di smaltimento dei rifiuti da parte dei gestori, anche a mezzo dell'ausilio del Nucleo Operativo Ecologico (NOE) per la vigilanza e repressione delle violazioni compiute in danno dell'ambiente;
   è, altresì, evidente come si renda necessario, stante la gravità e l'emergenza della questione, un intervento diretto da parte del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare affinché si prenda contezza dello stato dei luoghi e del reale inquinamento dei terreni, delle acque e dell'aria e, soprattutto, affinché nei luoghi suddetti vengano adottati tutti gli idonei e necessari interventi di messa in sicurezza delle aree inquinate per la tutela del salute delle popolazioni residenti –:
   se e quali urgenti e improrogabili controlli del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare intenderà disporre per accertare i suesposti fatti e le eventuali condotte tenute in violazione delle leggi e in danno della salute della popolazione locale ed anche se e quali misure d'emergenza finalizzate alla messa in sicurezza e/o bonifica delle aree contaminate il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare intenderà prendere per salvaguardare la salute dei cittadini e degli abitanti delle zone limitrofe a Cava Sari a tutela della salubrità dell'acqua, del terreno e dell'aria. (3-01279)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

deposito dei rifiuti

inquinamento del suolo

sanita' pubblica