ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01104

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 314 del 21/10/2014
Firmatari
Primo firmatario: BINETTI PAOLA
Gruppo: PER L'ITALIA
Data firma: 21/10/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELLA GIUSTIZIA 21/10/2014
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 15/01/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 15/01/2015

SOLLECITO IL 29/01/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01104
presentato da
BINETTI Paola
testo di
Martedì 21 ottobre 2014, seduta n. 314

   BINETTI. — Al Ministro della giustizia, al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   in merito alla stretta relazione che lega un'offerta di gioco sempre più capillare ed invasiva e i rischi della dipendenza che crea, si va diffondendo un terzo e pericoloso fattore di rischio: la potenziale sostituzione dell'attività di gioco legale – ma non per questo indenne da rischio – con una attività di gioco illegale, fortemente controllata dalla criminalità organizzata e strutturalmente orientata all'evasione fiscale;
   su questa deriva pericolosa si concentrano quanti non vedono affatto di buon occhio i tentativi di ridurre l'offerta di gioco, sia pure legale, attraverso un controllo molto più radicale della pubblicità, che sembra capace di individuare costantemente nuove forme accattivanti per insinuarsi nella vita delle persone. Ma l'alternativa non può essere tra bulimia da gioco indotta da un'offerta martellante e rassegnata consegna al gioco illegale totalmente contaminato dalla criminalità locale;
   l'inchiesta condotta da GiocoNews.it sul territorio di Bolzano e Alto Adige rivela come la scomparsa delle slot machine di Stato dai locali pubblici cittadini, voluta dalla legge regionale e attuata dai singoli comuni del Trentino, stia portando alla diffusione sempre più capillare di un'offerta di gioco alternativa, che alimenta una economia sommersa;
   in sostituzione delle slot che vi si trovavano prima, sono sorti nuovi totem che si trovano oggi nei pubblici esercizi. In particolare, i 21 terminali riscontrati finora nei locali della provincia rimpiazzano le circa 35 new slot che vi alloggiavano prima e che gli addetti ai lavori hanno dovuto rimuovere in seguito all'entrata in vigore della legge;
   continua a dilagare l'illegalità non solo in Trentino ma anche sul territorio alto atesino, dove si fa sempre più fitta la presenza di apparecchi da gioco illeciti. Dopo la denuncia relativa agli oltre 50 totem presenti in decine di pubblici esercizi all'interno del comune del Bolzano, il fenomeno continua ad estendersi a macchia d'olio, interessando anche la provincia, dove si contano almeno 21 terminali di gioco irregolari dislocati in 14 pubblici esercizi. Da Bronzolo a Laives, da Bressanone a Silandro, passando per Ora, Fiè Allo Sciliar, Dobbiaco e Sesto, il risultato è lo stesso del capoluogo. Seppure in forme e numeri diversi, ma con un risultato comune: ovvero, con il gioco illegale che sostituisce quello legale;
   si tratta di uno scenario impietoso, che non può e non deve passare inosservato. Sia perché la provincia di Bolzano si è sempre distinta per una cultura della legalità sul territorio, che per le invidiabili condizioni di vita della cittadinanza. Eppure oggi dà campo libero ad attività illecite a causa di una legge che incentiva, seppure indirettamente, la diffusione di un sistema di gioco fuori controllo. Una rete di gioco illegale che non porta guadagni né alla provincia né tanto meno allo Stato, esponendo per giunta i cittadini a rischi maggiori, tenendo conto che le offerte di gioco illegali non offrono alcuna certezza di vincita né alcun dispositivo di prevenzione;
   tuttavia, sarebbe opportuno riflettere sugli effetti di questa esplosione di illegalità, anche al di fuori del Trentino, affinché per limitare la diffusione del gioco legale, che crea una indubbia e concreta dipendenza, non si favorisca in nessun modo il gioco illegale. Occorre denunciare il pericolo della retorica della legalità o, peggio, di una legalità separata dalla giustizia sociale. Se una legge non ha come fine ultimo la dignità e la libertà delle persone, può diventare uno strumento di discriminazione, di esclusione, perfino di abuso. Questo vale ovviamente anche per il gioco d'azzardo, a cui non basta l'aggiunta della parola legale per giustificarne i danni;
   occorre inoltre fare attenzione ad un ulteriore elemento di preoccupazione. Si sta diffondendo l'abitudine di legare la parola azzardo solo al gioco illegale, riservando per tutte le altre forme di gioco quella di gioco legale, in modo da legittimarne l'uso senza destare allarmi nell'opinione pubblica. Appare evidente a tutti che dire gioco d'azzardo legale non è come dire semplicemente gioco legale, così come dire gioco d'azzardo illegale evoca immediatamente dei segnali d'allarme più veloci –:
   quali misure stiano attuando per un più efficace controllo del gioco d'azzardo illegale, in modo da prevenire una nuova potenziale ondata di diffusione, nel caso dovessero essere approvate in tempi ragionevolmente brevi misure restrittive;
   quali iniziative stiano mettendo in atto per ridurre la massiccia offerta di gioco attraverso una pubblicità che sta dilagando soprattutto in luoghi ad alta densità di frequentazione, come stazioni ed aeroporti. (3-01104)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

gioco

gioco d'azzardo

economia sommersa