Legislatura: 17Seduta di annuncio: 309 del 14/10/2014
Primo firmatario: AIRAUDO GIORGIO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 14/10/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma SCOTTO ARTURO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 14/10/2014 PLACIDO ANTONIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 14/10/2014 RICCIATTI LARA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 14/10/2014 FERRARA FRANCESCO DETTO CICCIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 14/10/2014 MARCON GIULIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 14/10/2014 DURANTI DONATELLA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 14/10/2014 PIRAS MICHELE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 14/10/2014 FRATOIANNI NICOLA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 14/10/2014 MELILLA GIANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 14/10/2014 QUARANTA STEFANO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 14/10/2014 BORDO FRANCO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 14/10/2014 COSTANTINO CELESTE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 14/10/2014 FARINA DANIELE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 14/10/2014 GIORDANO GIANCARLO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 14/10/2014 KRONBICHLER FLORIAN SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 14/10/2014 MATARRELLI TONI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 14/10/2014 NICCHI MARISA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 14/10/2014 PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 14/10/2014 PALAZZOTTO ERASMO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 14/10/2014 PANNARALE ANNALISA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 14/10/2014 PELLEGRINO SERENA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 14/10/2014 SANNICANDRO ARCANGELO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 14/10/2014 ZARATTI FILIBERTO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 14/10/2014
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 14/10/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 15/10/2014 Resoconto AIRAUDO GIORGIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' RISPOSTA GOVERNO 15/10/2014 Resoconto BOSCHI MARIA ELENA MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (RIFORME COSTITUZIONALI E RAPPORTI CON IL PARLAMENTO) REPLICA 15/10/2014 Resoconto AIRAUDO GIORGIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
DISCUSSIONE IL 15/10/2014
SVOLTO IL 15/10/2014
CONCLUSO IL 15/10/2014
AIRAUDO, SCOTTO, PLACIDO, RICCIATTI, FERRARA, MARCON, DURANTI, PIRAS, FRATOIANNI, MELILLA, QUARANTA, FRANCO BORDO, COSTANTINO, DANIELE FARINA, GIANCARLO GIORDANO, KRONBICHLER, MATARRELLI, NICCHI, PAGLIA, PALAZZOTTO, PANNARALE, PELLEGRINO, SANNICANDRO e ZARATTI. —
Al Ministro dello sviluppo economico
. — Per sapere – premesso che:
come si evince dalla lettura della stampa nazionale e locale, la lunga trattativa per trovare un'intesa sul piano industriale dell’Ast sembrerebbe essere fallita;
sindacati e azienda non sono stati messi in condizione di trovare un accordo ed ora l'azienda ha annunciato la messa in mobilità per circa 550 dipendenti, cancellando con decorrenza dal 1o ottobre 2014, anche tutti gli accordi di secondo livello per tutti i dipendenti dell’Ast;
a ciò potrebbe seguire un piano di risparmi da 100 milioni di euro l'anno che comprende anche lo spegnimento di uno dei forni dello stabilimento, già annunciato a luglio 2014;
inutile rammentare come il polo siderurgico di Terni rappresenti il più grande sito industriale dell'Italia centrale. Vi sono, infatti, impiegati direttamente circa 2.900 addetti e altrettanti costituiscono l'indotto di riferimento. Dai comuni indicatori statistici si calcola che circa 20.000 persone ne beneficiano in termini di reddito. Il polo siderurgico di Terni, a fronte di tutti gli investimenti avviati, rappresenta anche il banco di prova di ciò che resta della siderurgia italiana;
in questo contesto, Ast-Acciai speciali Terni è tra i primi produttori mondiali di laminati piani inossidabili, costituendo da sola una quota sul mercato italiano superiore al 40 per cento;
il report annuale 2013 di Federacciai ha confermato, del resto, che quello in cui opera Ast è un settore strategico per l'economia nazionale: in controtendenza rispetto agli altri acciai speciali, la produzione di laminati piani a caldo e a freddo è aumentata del 4,3 per cento rispetto all'anno precedente, passando da 598.300 tonnellate nel 2011 a 624.000 nel 2012;
Ast rappresenta, quindi, una componente imprescindibile della matrice produttiva dell'Umbria e dell'intero Paese, oltre che essere tratto costituente ed essenziale del capitale sociale e territoriale di Terni e dell'intera regione;
Terni, tuttavia, si sente abbandonata. Dalla Thyssen Krupp, naturalmente, ma per certi versi anche dal Governo italiano. Le lettere di licenziamento/mobilità ormai partite all'indirizzo di altrettanti operai e impiegati dell’Ast portano la firma dell'amministratore delegato dell'azienda tedesca Lucia Morselli, ma in città molti sono convinti che l'attuale Esecutivo potesse e dovesse fare qualcosa in più. Da quando a metà luglio 2014 l’Ast ha annunciato il piano di ridimensionamento e di tagli al personale, è partita una trattativa che ha visto impegnati in prima linea il Ministro interrogato e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Graziano Delrio, conclusasi ad oggi con un nulla di fatto;
il Presidente del Consiglio dei ministri in questi giorni è tornato più volte sull'argomento, ha garantito impegno e, secondo quanto si apprende dalla stampa nazionale, confessato di essere «terrorizzato» dalla situazione ternana. Pur tuttavia, i risultati degli sforzi del suo Gabinetto, al momento, sono impietosi: tra 75 giorni, alla fine della procedura di mobilità, i licenziamenti dei 550 degli oltre 2600 dipendenti del gruppo Ast diverranno esecutivi;
ad avviso dei firmatari del presente atto di sindacato ispettivo, nell'ambito della citata vicenda l'attuale Esecutivo, avendo svolto un ruolo di mediazione del tutto sbilanciato in favore dell'azienda, ricopre gravissime responsabilità. La Cgil ha anche accusato il Presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi di subalternità rispetto alla Germania. E i lavoratori, anche i pochi non sindacalizzati, si trovano sulla stessa linea d'onda;
addirittura, secondo quanto risulta agli interroganti, sembrerebbe che l'intenzione del Governo sia ora quello di spostare la trattativa dal Ministero dello sviluppo economico al Ministero del lavoro e delle politiche sociali. E tale circostanza rappresenterebbe un fatto di eccezionale gravità perché significherebbe discutere i termini dello smantellamento del polo siderurgico e non già adoperarsi per adottare eventuali alternative di intervento e risolvere la situazione, attraverso l'attivazione di strumenti di politica industriale ad hoc a partire da quelli volti al sostegno delle produzioni di base e, in particolare, quelle della siderurgia e degli acciai inossidabili –:
quali elementi intenda fornire al Parlamento alla luce di quanto descritto in premessa e quali iniziative urgenti, per quanto di competenza, intenda assumere affinché Ast-Acciai speciali Terni possa contare realmente su prospettive di recupero credibili in termini di redditività e di generazione di valore, in una fase di dura crisi economica quale è quella attuale, e venga garantita innanzitutto la tutela occupazionale e la protezione sociale dei lavoratori della suddetta azienda.
(3-01090)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):soppressione di posti di lavoro
licenziamento collettivo
politica industriale