ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/00719

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 199 del 27/03/2014
Firmatari
Primo firmatario: CAPARINI DAVIDE
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 27/03/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GIORGETTI GIANCARLO LEGA NORD E AUTONOMIE 27/03/2014
GRIMOLDI PAOLO LEGA NORD E AUTONOMIE 27/03/2014
RONDINI MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE 27/03/2014
CAON ROBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE 27/03/2014
ALLASIA STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE 27/03/2014
INVERNIZZI CRISTIAN LEGA NORD E AUTONOMIE 27/03/2014
MARCOLIN MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE 27/03/2014
MOLTENI NICOLA LEGA NORD E AUTONOMIE 27/03/2014
BORGHESI STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE 27/03/2014
BUSIN FILIPPO LEGA NORD E AUTONOMIE 27/03/2014
GUIDESI GUIDO LEGA NORD E AUTONOMIE 27/03/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 27/03/2014
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 02/04/2014
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-00719
presentato da
CAPARINI Davide
testo di
Giovedì 27 marzo 2014, seduta n. 199

   CAPARINI, GIANCARLO GIORGETTI, GRIMOLDI, RONDINI, CAON, ALLASIA, INVERNIZZI, MARCOLIN, MOLTENI, BORGHESI, BUSIN e GUIDESI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri . — Per sapere – premesso che:
   l'articolo 10 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali e l'articolo 11 della Carta di Nizza sanciscono solennemente che ogni persona ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza ingerenza alcuna da parte delle autorità pubbliche, e senza considerazione di frontiera. Il presente articolo non impedisce che gli Stati sottopongano a un regime di autorizzazione le imprese di radiodiffusione;
   la libertà di espressione è sancita anche dall'articolo 10 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali ratificata dall'Italia con la legge 4 agosto 1955, n. 848 «Ognuno ha diritto di esprimere e diffondere liberamente le sue opinioni con parole, scritti e immagini, e di informarsi senza impedimento da fonti accessibili a tutti. Sono garantite la libertà di stampa e d'informazione mediante la radio e il cinematografo. Non si può stabilire alcuna censura»;
   l'articolo 21 della Costituzione stabilisce che: «Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure»;
   l'organizzazione non governativa Freedom House nel rapporto Liberodom of the Press 2009 relega l'Italia al 73 dopo il Benin e Israele e prima del Tonga con un regime «semilibero»;
   il 21 febbraio 2014 il direttore de La Padania, organo ufficiale della Lega Nord, Aurora Lussana ha ricevuto sulla mail aziendale il «Monitoraggio antidiscriminazioni stampa Lombardia – report gennaio 2014» realizzato da «Articolo 3 – Osservatorio sulle discriminazioni Via Giuseppe Facciotto, 5 – 46100 Mantova (MN) – tel. +39 0376 1510429 www.articolo3.org – osser-vatorio@articolo3.org – presidente@articolo3.org» per conto dell'Antenna territoriale UNAR per il monitoraggio Sportello antidiscriminazioni – Rete Nazionale Antidiscriminazioni www.unar.it – www.interno.gov.it www.pariopportunita.gov.it – www.integrazionemigranti.gov.it»;
   nella mail a firma di un fantomatico «Staff monitoraggio stampa» l'Osservatorio e l'UNAR comunicano che «nell'ambito delle attività di monitoraggio, prevenzione e contrasto delle discriminazioni di tipo etnico-razziale o religioso, oppure basate su condizioni personali quali la disabilità, l'orientamento sessuale e identità di genere, l'età o le convinzioni personali, ovvero di genere, il nostro Osservatorio sta implementando un più accurato e mirato servizio di monitoraggio delle discriminazioni e dei fattori di rischio delle stesse veicolati attraverso gli organi di informazione, tra cui in primis la carta stampata. A partire dallo scorso mese di gennaio, infatti, attraverso software dedicati, abbiamo effettuato uno screening di quanto viene pubblicato (articoli, lettere, opinioni, editoriali, etc.) su tutti i quotidiani a livello regionale lombardo... Anche il quotidiano da lei diretto è stato monitorato e, in allegato, le inoltriamo una scheda che riepiloga sinteticamente gli articoli o interventi in cui secondo il nostro Osservatorio si ravvisano rilievi di tipo discriminatorio o comunque non corretti in base alla normativa comunitaria ed italiana vigenti ovvero alle regole deontologiche della professione giornalistica... Il monitoraggio proseguirà su base mensile e i dati raccolti confluiranno nei report periodici che l'Osservatorio redige e diffonde annualmente. Questo costituisce infatti attività istituzionale dell'Osservatorio in qualità di nodo territoriale della Rete nazionale antidiscriminazioni dell'UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri), di cui Articolo 3 è parte dal gennaio 2011»;
   il report allegato contiene una serie di valutazioni ad avviso degli interroganti lesive dei diritti costituzionali, della libertà di stampa, di opinione e della libera critica oltre che offensive della professionalità dei giornalisti, in primis il direttore, che ne curano la redazione;
   ad esempio per quanto riguarda l'articolo del 3 gennaio 2014 a pagina 5 dal titolo «Lampedusa, nuovi arrivi. E in centro Europa è assedio di immigrati bulgari e romeni. A Capodanno sono cadute le restrizioni imposte da otto Paesi» l'assurdo quanto irricevibile commento è «Non corretto, stereotipato. Il titolo crea allarme con enfatizzazione. Nell'articolo si insiste con immagini stereotipate dei migranti irregolari, chiamati impropriamente ”clandestini” e collegati a parole come ”invasione” e ”assedio” che tendono a creare un allarme ingiustificato»;
   per quello del 9 gennaio 2014 a pagina 11 «IMMIGRATI, SALVINI ALL'ATTACCO: tassare le loro rimesse che valgono 6,8 miliardi» apostrofandolo come «Stereotipato» l'Osservatorio e l'UNAR fanno una critica politica alle posizioni della Lega Nord e del suo segretario «Nell'articolo si insiste con immagini stereotipate sui migranti a cui sono associate espressioni come “immigrazione selvaggia e clandestina”, “lavoro nero”, “flusso di denaro, di provenienza spesso dubbia” (in riferimento alle loro rimesse) che tendono a creare un allarme ingiustificato». Il 9 gennaio 2014 a pagina 13 il pezzo «Con le moschee l'Islam conquista il territorio, l'Occidente apra gli occhi» è definito «Non corretto. Il titolo crea allarme con enfatizzazione»;
   il 10 gennaio 2014 il pezzo di Angela Colmellere a pagina 14 «Caro ministro Kyenge, oggi i veri discriminati SONO I VENETI» è ritenuto «Non corretto» e addirittura al direttore viene imputata «mancata vigilanza» in quanto «Il titolo e il contenuto della lettera enfatizzano in maniera ingiustificata una contrapposizione tra soggetti appartenenti alla comunità maggioritaria e soggetti minoritari. Si evidenzia il mancato intervento del Direttore»;
   il 12 gennaio 2014 a pagina 9 «No all'immigrazione indiscriminata: Kyenge contestata a Brescia» è apostrofato come «Non corretto, stereotipato» in quanto «Il titolo tenda a creare un allarme enfatizzando il fatto di cronaca con l'espressione ”immigrazione indiscriminata”. Nell'articolo si insiste con immagini stereotipate reattive agli immigrati»;
   il 14 gennaio 2014 a pagina 9 l'articolo «Reato di clandestinità, grillini con la sinistra Lega sulle barricate: «SARA BATTAGLIA» è ritenuto «Non corretto» in quanto «Il titolo crea allarme con enfatizzazione. Nell'articolo si insiste con immagini stereotipate dei migranti irregolari, chiamati impropriamente ”clandestini” e collegati a parole come ”invasione” che tendono a creare un allarme ingiustificato»;
   il 16 gennaio 2014 di Simone Girardin a pagina 16 «La sanità lombarda spende 10 milioni di euro l'anno per le cure ai clandestini» è «Non corretto» in quanto «Nel titolo si utilizza la parola «clandestini»;
   il 18 gennaio 2014 il pezzo di Susanna Anvar a pagina 16 «Legge MANCINO da buttare ”Italiano di m...” non è reato, ma dare del ”marocchino” sì» per l'osservatorio non è corretto in quanto «Il titolo falsifica la notizia e enfatizza in maniera ingiustificata e pretestuosa una contrapposizione tra soggetti appartenenti alla comunità maggioritaria e soggetti minoritari»;
   il 21 gennaio 2014 a pagina 6 «CLANDESTINITÀ parte con successo la campagna di Rpl» non è corretto in quanto «Nel titolo e nell'occhiello sono presenti le parole ”clandestino” e ”clandestinità”, scritte a caratteri cubitali, creando un allarme ingiustificato»;
   il 21 gennaio 2014 a pagina 7 «Kyenge, una ministra incongruente e incompetente» è ritenuto «Incompleto» in quanto «L'articolo da conto di un solo punto di vista e non viene offerta parola alla minoranza o a rappresentanti di essa» innovando la norma ed introducendo la par condicio all'interno di un singolo articolo;
   il 22 gennaio 2014 Iva Garibaldi a pagina 2 scrive che «LA LOBBY DEI CLANDESTINI IL CARROCCIO CONTRO l'abolizione del reato di clandestinità» ma l'UNAR lo ritiene «Non corretto» in quanto il titolo è «enfatizzante e fuorviante»;
   l'articolo del 22 gennaio 2014 di Iva Garibaldi a pagina 3 «Bitonci: i veri SCONFITTI sono i CITTADINI ma la nostra battaglia continua» secondo il report è «stereotipato» in quando «Nell'articolo si insiste con immagini stereotipate sui migranti irregolari, chiamati impropriamente ”clandestini” ed equiparati continuamente ai delinquenti»;
   il 23 gennaio 2014 per il pezzo di Susanna Anvar a pagina 6 «IMMIGRAZIONE CLANDESTINA Quando la disinformazione REGNA SOVRANA» ritenuto «Non corretto» l'UNAR da pure consigli su come definire il fenomeno migratorio «Si utilizza nel titolo l'espressione scorretta ”immigrazione clandestina”. Sarebbe corretto parlare di migrazione irregolare»;
   il 24 gennaio 2014 di Iva Garibaldi a pagina 8 «VITTO, alloggio e ricarica telefonica: il migrante è servito» è ritenuto «Non corretto» in quanto «Il titolo è pretestuoso e enfatizzante in maniera ingiustificata e alimenta un sentimento di risentimento nei confronti dei migranti»;
   il 25 gennaio 2014 di Max Ferrari a pagina 9 «In Francia ci si difende dal razzismo anti-bianco. In Italia si subisce tutto» è ritenuto «Non corretto» in quanto «Il titolo falsifica la notizia e enfatizza in maniera ingiustificata e pretestuosa una contrapposizione tra soggetti appartenenti alla comunità maggioritaria e soggetti minoritari, invertendo i rapporti di potere»;
   infine, il 29 gennaio 2014 a pagina 4 «BOLOGNA, la GUERRIGLIA dei facchini IMMIGRATI a caccia di lavoro» è ritenuto «Non corretto» in quanto «Il titolo tende a creare un allarme enfatizzando ed aggravando il fatto di cronaca, falsando il fatto di cronaca stesso»;
   per «non corretti» l'Osservatorio intende gli articoli «deontologicamente o contenusticamente, per una o più tipologie (mancata vigilanza, informazione non completa, informazione stereotipata, hate speech, informazione genericamente non corretta, etc.)» in base a criteri standard di rilevazione come, ad esempio, l'uso del termine «spia» o di parole riconoscibili come gay, ebreo, migranti, moschea, Lgbt, rom, etc;
   è evidente il carattere intimidatorio dell'azione di un ente di emanazione governativa tipico dei regimi autoritari e con contorni da censura politica con l'intento di impedire a individui, associazioni, partiti e mezzi di informazione di divulgare informazioni ed esprimere opinioni contrarie a quelle del potere esecutivo. Tale censura si realizza attraverso il divieto di trattare taluni argomenti o attraverso il controllo preventivo dei contenuti divulgati dai mezzi di informazione;
   la censura fascista in Italia consiste nel controllo della comunicazione e, in particolare, della libertà di espressione, di pensiero, di parola, di stampa e nella repressione della libertà di associazione, di assemblea, di religione avutasi soprattutto durante il ventennio –:
   quanto costi il servizio di monitoraggio in oggetto;
   quante siano le persone impiegate per tale monitoraggio;
   quanti, in totale, i dipendenti dell'Unar e i loro relativi costi;
   se non ritenga lesive dei diritti di libertà di espressione e di stampa garantiti costituzionalmente;
   se non valuti che il comportamento dell'Unar sia andato ben oltre le funzioni ad esso assegnate dalla norma istitutiva. (3-00719)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

Convenzione europea dei diritti dell'uomo

migrante

migrazione

controllo della comunicazione

diritto di manifestare

discriminazione etnica

liberta' d'espressione