ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/00701

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 193 del 19/03/2014
Firmatari
Primo firmatario: PAGANO ALESSANDRO
Gruppo: NUOVO CENTRODESTRA
Data firma: 19/03/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 19/03/2014
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-00701
presentato da
PAGANO Alessandro
testo di
Mercoledì 19 marzo 2014, seduta n. 193

   PAGANO. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
   il 15 marzo scorso un grave incendio si è sviluppato all'interno dello stabilimento Eni di Gela (Caltanissetta) seminando panico tra la popolazione e mettendo a serio rischio l'incolumità di quanti stavano lavorando all'interno della struttura o si trovavano nelle immediate vicinanze. L'incidente, «preceduto» da un boato, ha avuto inizio intorno alle 10.30 quando nella tubazione di collegamento tra gli impianti «Topping 1» e «Cooking 1» si è verificata un'improvvisa perdita di prodotto idrocarburico ad alta temperatura generando un incendio nell'area di lavorazione del greggio, da cui sarebbe scaturita una densa colonna di fumo nero visibile da lunga distanza;
   i vertici della raffineria hanno minimizzato la portata dell'incidente – secondo quanto riportato da fonti di stampa la protezione civile comunale sarebbe stata allertata dal petrolchimico un'ora dopo l'incendio ravvisandosi un «codice giallo» – ma la procura della Repubblica di Gela è comunque intervenuta aprendo un fascicolo d'indagine per accertare eventuali responsabilità. Inoltre, a conferma dell'entità dell'incidente, per prevenire più gravi danni nei confronti della popolazione e dello stesso impianto, è dovuto entrare in azione un grande dispiegamento di forze tra carabinieri, polizia, guardia di finanza, capitaneria di porto e protezione civile comunale;
   il forte vento che sabato 15 marzo spirava in direzione opposta della città ha evitato il peggio, scongiurando rischi di intossicazione e danni all'apparato respiratorio nei confronti della cittadinanza, la quale allarmata e in preda al panico si stava approssimando a lasciare la città per riparare nelle campagne;
   l'incendio scoppiato nello stabilimento Eni e domato dopo circa due ore non è che l'ultimo episodio di una lunga serie di incidenti verificatisi all'interno della raffineria, con gravi ripercussioni a livello ambientale e della sicurezza, che dimostra la scarsa capacità gestionale dei vertici del colosso energetico ma anche l'obsolescenza degli impianti dato che le tecnologie di ultima generazione sono in grado di risolvere simili emergenze in mezz'ora, dunque ben oltre la metà del tempo occorsa a Gela;
   tale disastro dimostra come gli investimenti previsti dal management Eni non siano affatto risolutivi, in quanto basati su vecchie logiche gestionali e sulla volontà di mantenere in piedi impianti superati e mal gestiti. Tuttavia, nonostante le evidenti criticità del comparto raffinazione, che ha registrato perdite record nel solo 2013 dell'ordine di 813 milioni di euro nel settore «refining» – cifre astronomiche cui ha contribuito pesantemente lo stabilimento di Gela – i vertici Eni continuano a «latitare», anziché varare un piano d'interventi radicale puntando tutto su innovazione tecnologica e scientifica e nuovi indirizzi gestionali;
   a tutto ciò deve aggiungersi che la magistratura ha disposto il sequestro dell'impianto, il quale potrebbe ragionevolmente preludere al blocco complessivo della raffineria, con conseguenze drammatiche sia sul piano economico che morale per tutti i dipendenti –:
   quali iniziative intenda adottare per salvaguardare i cittadini e l'economia del territorio, nonché per non disperdere un know how notevole quale è quello di Eni, indiscusso asset strategico per il Paese sotto il profilo energetico, industriale e tecnologico. (3-00701)

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

ENTE NAZIONALE IDROCARBURI ( ENI )

EUROVOC :

rischio sanitario

inquinamento da idrocarburi

incendio

sequestro di beni

incidente chimico

protezione civile

stabilimento