ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/00696

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 191 del 17/03/2014
Firmatari
Primo firmatario: DI STEFANO MARCO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 17/03/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 17/03/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 10/03/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-00696
presentato da
DI STEFANO Marco
testo di
Lunedì 17 marzo 2014, seduta n. 191

   MARCO DI STEFANO. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
   la nuova stazione tiburtina inaugurata il 28 novembre 2011, dopo dieci anni di attese e 36 mesi di cantiere per un costo pari a circa 330 milioni di euro, gestisce circa 150 mila passeggeri al giorno, ha 20 binari, 52 scale mobili e 29 ascensori, dislocati su quasi 50 mila metri quadrati di superficie;
   il concorso di progettazione «il nodo Stazione Tiburtina. Una nuova centralità urbana» aveva caratterizzato la stazione come luogo di scambio urbano, vera e propria infrastruttura «sociale» in grado di concorrere alla vivibilità complessiva di un territorio tagliato in due dalla tangenziale;
   secondo quanto risultante da un dettagliato studio presentato al X congresso della Società italiana di ergonomia, svoltosi a Torino nel novembre 2013, la stazione tiburtina, ad ormai oltre 2 anni dalla sua inaugurazione, continuerebbe ad essere un'opera incompiuta, con «serrande abbassate, corridoi vuoti, illuminazione scadente, scale mobili immobili, transenne qua e là». «Quando piove, l'acqua gocciola dai soffitti e crea poi muffa. Il pavimento dell'atrio principale è traballante e scivoloso. Porte chiuse, spazi inagibili, tubi a vista, lampadine penzolanti, wc rotti e i binari 9, 10 e 13 off-limits. Per non parlare dei binari 1 e 2 est, dove transitano i treni utilizzati dai pendolari, diretti a Lunghezza, Tivoli, Avezzano e Pescara. L'unica via d'accesso alla banchina è una scala di 28 gradini, stretta e buia, dove nell'ora di punta i pendolari procedono ammassati e a rilento, senza alcuna sicurezza»;
   la stazione tiburtina di Roma si presenta dunque agli occhi dei cittadini come «un hub fantasma. Forse perché il progetto non è del tutto completo oppure perché vi sono difficoltà oggettive nel portare a regime quanto sino ad ora realizzato. La situazione di degrado esterno è tale da rendere difficile probabilmente anche promuoverla come centro commerciale»;
   il 17 maggio 2013, secondo quanto riportato da alcuni organi di stampa, tale deplorevole situazione è stata evidenziata dallo stesso Ministro interrogato, il quale avrebbe definito «una vergogna che all'interno della stazione Tiburtina non ci fossero ancora servizi, bar o negozi»;
   sempre secondo tali organi di stampa, l'amministratore delegato di RFI, Mauro Moretti, avrebbe attribuito i ritardi al comune, che «non ha fatto niente sul piano delle infrastrutture, come parcheggi e svincoli», accusa ribaltata da Roma Capitale nei confronti della stessa RFI, in quanto competerebbe a quest'ultima intervenire rispetto al superamento delle carenze summenzionate;
   è prioritario interesse dei cittadini romani e dell'opinione pubblica nel suo complesso che sia fatta chiarezza su tali vicende e che siano evidenziate le responsabilità nei ritardi che ad oggi rendono la stazione tiburtina ancora priva di negozi e servizi, arrecando danni in termini sociali ed economici alla città –:
   quali siano, per quanto di competenza, le iniziative assunte affinché la stazione tiburtina sia dotata in tempi celeri dei necessari servizi rivolti all'utenza.
(3-00696)

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

STRADA TIBURTINA

EUROVOC :

beni e servizi

stazione ferroviaria

trasporto ferroviario

utente dei trasporti