ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/00633

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 171 del 11/02/2014
Firmatari
Primo firmatario: GIGLI GIAN LUIGI
Gruppo: PER L'ITALIA
Data firma: 11/02/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BINETTI PAOLA PER L'ITALIA 11/02/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 11/02/2014
Stato iter:
12/02/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 12/02/2014
Resoconto GIGLI GIAN LUIGI PER L'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 12/02/2014
Resoconto LORENZIN BEATRICE MINISTRO - (SALUTE)
 
REPLICA 12/02/2014
Resoconto GIGLI GIAN LUIGI PER L'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 12/02/2014

SVOLTO IL 12/02/2014

CONCLUSO IL 12/02/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-00633
presentato da
GIGLI Gian Luigi
testo presentato
Martedì 11 febbraio 2014
modificato
Mercoledì 12 febbraio 2014, seduta n. 172

   GIGLI e BINETTI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
   da diversi mesi è stata segnalata, attraverso i mezzi di comunicazione, la difficoltà di reperire farmaci importanti per la salute dei pazienti;
   si tratta di numerosi medicinali introvabili sugli scaffali delle farmacie, tra cui molti di interesse neurologico, usati – tra l'altro – per il trattamento del dolore neuropatico, della depressione, dell'epilessia, di malattie neurodegenerative come il morbo di Parkinson e per la prevenzione dei fenomeni tromboembolici;
   sono, il più delle volte, farmaci innovativi, di recente introduzione in prontuario, ad elevato valore terapeutico, ad alto costo e senza un equivalente alternativo disponibile. Farmaci anche essenziali, assenti dagli scaffali o perché la ditta distributrice non consegna o perché «contingentati», dei quali, cioè, ne viene consegnano solo un pezzo ogni tanto;
   ne derivano spesso autentici viaggi della speranza da una farmacia all'altra e spiacevoli quanto inutili diatribe tra pazienti e farmacisti. La conseguenza è fortemente ai danni della salute dei cittadini, specialmente quando si tratta di sostanze la cui interruzione può essere molto fastidiosa (come per gli antidolorifici) o pericolosa (come per gli antiepilettici o gli antitrombotici);
   alcune articolazioni territoriali di Federfarma sono arrivate a presentare esposti alla procura della Repubblica per denunciare «le gravi carenze sul territorio», se non addirittura «l'irreperibilità per lunghi periodi (più di 20 giorni) di alcuni farmaci»;
   stando alle informazioni in possesso degli interroganti, la carenza di questi farmaci nel circuito della distribuzione non è dovuta a deficit di produzione (in Italia o – più spesso – all'estero), né ad un insufficiente approvvigionamento per deficit di destinazione al nostro Paese rispetto ad altri da parte delle aziende estere produttrici;
   sembra, infatti, che la quota percentuale di produzione assegnata all'Italia sia, anzi, più alta del fabbisogno reale e che il sistema di distribuzione non presenti difficoltà fino a livello dei grossisti. Il sistema distributivo si arresterebbe, invece, nel passaggio dal grossista alle farmacie, con l'eccezione forse delle grandi catene di farmacie, che lamentano minori difficoltà di approvvigionamento;
   si tratterebbe di una mancata consegna da parte del grossista alla rete capillare delle piccole farmacie. I grossisti, peraltro, sarebbero stati regolarmente riforniti dai produttori. Lecito chiedersi, dunque, perché essi siano disponibili ad investire acquistando il farmaco, per poi apparentemente rinunciare al loro legittimo guadagno, visto che mancano di trasferire i prodotti all'ultimo anello della catena di distribuzione;
   detti farmaci, dal momento che all'estero costano molto di più, hanno una breve permanenza sul mercato, perché vengono tempestivamente ceduti al miglior acquirente. Si instaura in questo modo un parallel trade, un circuito di commercio parallelo, capace di assicurare a chi lo pratica un ritorno economico dettato dalla plusvalenza. L'esportazione a danno della distribuzione italiana, infatti, avviene solo per quei farmaci che in Italia hanno un prezzo al pubblico inferiore rispetto a quello di altri Paesi;
   in alcuni casi il differenziale di costo è talmente elevato da lasciare al grossista ampi margini di guadagno. È questo il caso, ad esempio, di un noto farmaco, molto utilizzato per la malattia del Parkinson, che costa alla farmacia in Italia 53,10 euro, contro gli oltre 270 euro della farmacia in Germania;
   in Italia i medicinali sono sottoposti a un regime controllato dei prezzi, oggetto abitualmente di estenuanti «braccia di ferro» tra i rappresentanti delle aziende produttrici e l'Agenzia italiana del farmaco. Questo meccanismo per la definizione dei prezzi dei farmaci, se, da un lato, si è dimostrato capace di controllare efficacemente la spesa farmaceutica del servizio sanitario nazionale, dall'altro è, tuttavia, causa di inaccettabili ritardi nell'immissione in commercio dei nuovi prodotti autorizzati, posticipata dalle aziende produttrici fino a quando si determinino condizioni di redditività minime e accettabili per l'azienda;
   accanto al ritardo nell'immissione dei farmaci, che provoca un'indesiderata obsolescenza delle capacità terapeutiche del servizio sanitario nazionale, si sta ora determinando un'altra pericolosa distorsione. Il medicinale che, grazie alla capacità virtuosa dell'Agenzia italiana del farmaco, riesce ad essere venduto in Italia a prezzi decisamente più contenuti, sparisce dai banconi delle farmacie per essere rivenduto all'estero a prezzi più competitivi, in base alla normativa europea sul libero scambio. Il parallel trade all'interno dell'Unione europea, infatti, è una forma di scambio in seno al mercato interno fondata sull'articolo 28 del Trattato istitutivo della Comunità economica europea del 1957, dalla quale peraltro alcuni Governi ritengono di avvantaggiarsi per ottenere attraverso di essa una riduzione consistente della spesa farmaceutica;
   la carenza di farmaci nel circuito distributivo può essere risolta, ovviamente, solo con il coinvolgimento delle istituzioni e di tutti gli operatori coinvolti nella filiera; nondimeno, alcune azioni sono tuttavia possibili, e pertanto doverose, anche nell'immediato;
   è possibile, ad esempio, per i titolari fronteggiare episodi di irreperibilità utilizzando gli strumenti previsti dall'articolo 105, comma 4, del decreto legislativo n. 219 del 2006, che obbliga i titolari di un'autorizzazione all'immissione in commercio a evadere direttamente gli ordinativi alle farmacie richiedenti senza nessuna specifica restrizione;
   occorrerebbe un'azione di concertazione in sede europea per arrivare a concordare uno stesso prezzo per i farmaci in tutto il territorio dell'Unione europea, al livello più basso che sia possibile spuntare con le aziende, certamente interessate a non perdere un mercato di enormi dimensioni;
   sarebbe necessario, a parere degli interroganti, inoltre, predisporre un efficace sistema di controllo sulle autorizzazioni ad immissioni in commercio, per dare priorità nella fornitura a favore della distribuzione diretta alle farmacie, evitando di alimentare quei grossisti per i quali vi sia evidenza di attività di esportazione parallela –:
   quali iniziative urgenti intenda porre in essere per predisporre un aggiornato elenco dei farmaci introvabili e per un più incisivo intervento teso a contrastarne l'esportazione parallela. (3-00633)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

prodotto farmaceutico

autorizzazione di vendita

spese farmaceutiche

commercializzazione

prezzo

farmacologia

distribuzione commerciale

medicinale