ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/00630

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 171 del 11/02/2014
Firmatari
Primo firmatario: LABRIOLA VINCENZA
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 11/02/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 11/02/2014
Stato iter:
12/02/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 12/02/2014
Resoconto LABRIOLA VINCENZA MISTO
 
RISPOSTA GOVERNO 12/02/2014
Resoconto LORENZIN BEATRICE MINISTRO - (SALUTE)
 
REPLICA 12/02/2014
Resoconto LABRIOLA VINCENZA MISTO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 12/02/2014

SVOLTO IL 12/02/2014

CONCLUSO IL 12/02/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-00630
presentato da
LABRIOLA Vincenza
testo presentato
Martedì 11 febbraio 2014
modificato
Mercoledì 12 febbraio 2014, seduta n. 172

   LABRIOLA. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
   sono almeno un milione i bambini e i ragazzi italiani che vivono nelle immediate vicinanze di un sito di interesse nazionale;
   essi rischiano più degli altri in quanto, in alcuni siti (come, per esempio, a Massa Carrara, a Taranto, a Mantova) l'aumento del rischio è consistente. Questo è, almeno, quanto sostiene uno studio «La salute infantile nei siti inquinati italiani», pubblicato di recente da alcuni epidemiologi dell'Istituto superiore di sanità e dell'università La Sapienza di Roma;
   gli studiosi sono partiti da un dato: in Italia sono stati censiti e definiti «sin», siti di interesse nazionale per le bonifiche, 57 diverse aree. Sono aree molto inquinate, da contaminanti diversi (amianto, mercurio, arsenico, composti organici persistenti o anche da un insieme di queste e altre sostanze);
   si tratta di aree anche molto estese: coprono il 3 per cento del territorio nazionale e sono dislocate in tutte le regioni italiane, anche se le aree più estese sono in Sardegna e in Campania e sono abitate complessivamente da 5,5 milioni di abitanti, di cui il 20 per cento con età massima di 19 anni;
   il progetto «Sentieri» dell'Istituto superiore di sanità ha indagato gli effetti sulla salute delle persone che vivono in prossimità di questi siti. In particolare, ne ha preso in esame 44 su 57, trovando un aumento sia della mortalità sia delle morbilità per diverse cause;
   non esisteva, sino ad oggi, uno studio specifico sui bambini e sui ragazzi. Uno studio necessario, perché, come è noto, nella letteratura scientifica bambini e ragazzi rispondono in maniera diversa dagli adulti all'esposizione a diversi inquinanti;
   i motivi sono, in estrema sintesi, due. I bambini sono esposti agli inquinanti in maniera diversa rispetto agli adulti anche in un medesimo ambiente. I bambini, per esempio, hanno una superficie esposta relativa maggiore degli adulti. Cosicché, sempre in termini relativi, assorbono più inquinanti atmosferici. Inoltre, il rapporto tra il peso e l'aria e il cibo assunti nei bambini è inferiore. Insomma, in termini relativi, i piccoli inspirano più aria e mangiano di più. Se l'aria e/o il cibo sono inquinati ecco che il rischio aumenta. Infine, i bambini hanno una fisiologia diversa da quella di un adulto e un corpo in rapida crescita. Sanno difendersi meno dagli inquinanti. Anche a parità di esposizione relativa, dunque, i bambini sono più a rischio;
   l'Istituto superiore di sanità ha elaborato uno studio denominato «Sentieri Kids», ovvero uno studio specifico e di lungo periodo incentrato sui bambini e sui ragazzi;
   è stato attivato uno studio preliminare relativo alla sola mortalità e ad alcune malattie nella fascia d'età compresa tra 0 e 19 anni e per il periodo compreso tra il 1995 e il 2009 nei 44 siti già analizzati da «Sentieri»;
   risultati seppur non definitivi sembrano essere significativi. Tale studio sembra aver rilevato che la mortalità per tutte le cause – cioè quella di genere – è superiore del 4 per cento alla media nazionale per i neonati fino a un anno, mentre è del tutto in linea con la media nazionale nelle altre fasce di età. Inoltre, nella stessa fascia di età, la mortalità di origine perinatale è superiore del 5 per cento rispetto alla media;
   altro dato rilevante è che da un'analisi dettagliata si è dimostrato che le condizioni cambiano da sito a sito. Nei siti vicino ad ambienti industriali complessi, per esempio, la mortalità ha un picco. Nel sito di interesse nazionale di Massa Carrara, per esempio, la mortalità per tutte le cause è del 25 per cento più alta nella fascia di età 0-1 e addirittura del 48 per cento nella fascia di età tra 0 e 14 anni. A Taranto è più alta del 21 per cento nella fascia di età 0-1 e del 24 per cento nella fascia 0-14. A Mantova è più alta del 63 per cento nella fascia 0-1 e del 23 per cento nella fascia di età 0-14; un aumento della mortalità infantile per tutte le cause, dimostra lo studio, si osserva anche a Biancavilla, Broni e Casale Monferrato, siti caratterizzati da inquinamento da amianto. Mentre nei siti con presenza diffusa di discariche illegali, come, per esempio, il litorale domizio flegreo/agro aversano e l'area litorale vesuviano e il sito di Priolo, con complesse attività industriali, si registra una riduzione significativa della mortalità per tutte le cause in tutte le fasce di età –:
   quali siano i risultati, anche se parziali, dello studio denominato «Sentieri Kids» e, sulla base delle informazioni provenienti da tale studio, quali iniziative abbia intenzione di adottare per tutelare la salute dei bambini e dei ragazzi esposti a così elevati fattori inquinanti, anche magari attraverso l'adozione di un piano di tutela sanitaria specifica e di screening prenatali e neonatali. (3-00630)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

politica sanitaria

malattia

discarica abusiva

agente inquinante dell'atmosfera

diritto alla salute

inquinamento atmosferico

protezione dell'ambiente

zona inquinata

fanciullo