ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/00605

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 166 del 04/02/2014
Firmatari
Primo firmatario: BIANCHI DORINA
Gruppo: NUOVO CENTRODESTRA
Data firma: 04/02/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 04/02/2014
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-00605
presentato da
BIANCHI Dorina
testo di
Martedì 4 febbraio 2014, seduta n. 166

   DORINA BIANCHI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. — Per sapere – premesso che:
   sulla base di dati raccolti da Legambiente si apprende come, tra il dicembre 2009 ed il giugno 2012, lo Stato abbia stanziato un miliardo e trentasette milioni di euro per fronteggiare i danni causati dalle alluvioni in varie parti d'Italia;
   allo scopo di rafforzare l'opera di prevenzione dei danni da alluvioni e dissesti idrogeologici, sono stati finora erogati solo due miliardi di euro per il piano di assetto idrogeologico, realizzato dalle autorità di bacino, a fronte di un costo totale previsto di ben quarantaquattro miliardi per circa quindici mila interventi;
   in particolare, per quanto concerne i lavori di ripristino e di riparazione dei danni causati dall'alluvione che colpì la località di Sarno in Campania e che provocò la morte di 159 persone, si apprende come lo Stato ad oggi abbia stanziato 600 milioni di euro. Cento di questi milioni sono andati persi in quanto prevedevano, per la loro effettiva erogazione, un piano di programmazione della spesa da presentare entro il 31 dicembre 2001. Tale piano non è stato presentato, rendendo così impossibile lo stanziamento;
   sempre in relazione al disastro di Sarno e dei lavori di ripristino delle condizioni di assetto idrogeologico, si apprende che opere essenziali come la riparazione delle vasche e dei canali borbonici o novecenteschi, essenziali per il contenimento delle acque, non sono state realizzate, così come non è stata messa in atto alcuna azione di manutenzione e prevenzione delle strutture esistenti;
   inoltre, in merito all'alluvione che ha duramente colpito la Sardegna il 18 novembre 2013, causando la morte di 18 persone, si apprende come per le zone colpite dall'evento gli stanziamenti siano stati divisi in due parti, rispettivamente da 20 e 11 milioni di euro, entrambi gestiti dal commissario straordinario per l'emergenza Giorgio Cicalò, direttore regionale della protezione civile;
   ad oggi, i comuni sardi colpiti dall'alluvione non hanno ancora ricevuto fondi per il risanamento ed il ripristino del territorio ed i 300 milioni stanziati a favore dell'ANAS per i lavori infrastrutturali non sono utilizzabili a causa di un cavillo normativo, così prolungando la chiusura del ponte di Loddone, indispensabile per il collegamento della zona colpita dall'alluvione;
   in ultimo, ma non per ordine di importanza, si apprende come il maltempo e le mareggiate che hanno interessato le zone dello Jonio reggino in Calabria, in particolare della località di Monasterace, abbiano causato il crollo parziale del tempio dorico dell'antica Kaulon ed indebolito ulteriormente le difese dell'area archeologica;
   in particolare, è a rischio il più grande mosaico ellenistico della Magna Grecia, minacciato dalla furia del mare che ha provocato il distacco di massi e rocce che si ergevano a protezione del mosaico stesso –:
   se siano a conoscenza di questa situazione di emergenza idrogeologica delle aree geografiche del Paese citate in premessa;
   se siano a conoscenza della situazione dei fondi stanziati ed effettivamente utilizzati per il risanamento dei territori duramente colpiti nel corso degli anni da eventi alluvionali, che non possono più essere considerati come eccezionali;
   se siano a conoscenza dello stato dei lavori di ripristino delle infrastrutture e delle zone archeologiche di cui in premessa, nella quasi totalità dei casi abbandonati o rimasti indietro con i tempi inizialmente previsti per il loro compimento;
   se non ritengano opportuno convocare un tavolo tecnico allo scopo di sbloccare i fondi stanziati dallo Stato per le emergenze idrogeologiche, monitorarne l'effettivo stato di utilizzo e rafforzare l'essenziale opera di manutenzione e prevenzione dell'intero territorio nazionale, unico strumento in grado di evitare il ripetersi di tragedie come quelle già avvenute. (3-00605)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

idrogeologia

inondazione

sito storico

protezione dell'ambiente