Legislatura: 17Seduta di annuncio: 83 del 24/09/2013
Primo firmatario: CAPARINI DAVIDE
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 24/09/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma ALLASIA STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE 24/09/2013 ATTAGUILE ANGELO LEGA NORD E AUTONOMIE 24/09/2013 BORGHESI STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE 24/09/2013 BOSSI UMBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE 24/09/2013 BRAGANTINI MATTEO LEGA NORD E AUTONOMIE 24/09/2013 BUONANNO GIANLUCA LEGA NORD E AUTONOMIE 24/09/2013 BUSIN FILIPPO LEGA NORD E AUTONOMIE 24/09/2013 CAON ROBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE 24/09/2013 FEDRIGA MASSIMILIANO LEGA NORD E AUTONOMIE 24/09/2013 GIORGETTI GIANCARLO LEGA NORD E AUTONOMIE 24/09/2013 GRIMOLDI PAOLO LEGA NORD E AUTONOMIE 24/09/2013 GUIDESI GUIDO LEGA NORD E AUTONOMIE 24/09/2013 INVERNIZZI CRISTIAN LEGA NORD E AUTONOMIE 24/09/2013 MARCOLIN MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE 24/09/2013 MOLTENI NICOLA LEGA NORD E AUTONOMIE 24/09/2013 PINI GIANLUCA LEGA NORD E AUTONOMIE 24/09/2013 PRATAVIERA EMANUELE LEGA NORD E AUTONOMIE 24/09/2013 RONDINI MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE 24/09/2013
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 24/09/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 25/09/2013 Resoconto CAPARINI DAVIDE LEGA NORD E AUTONOMIE RISPOSTA GOVERNO 25/09/2013 Resoconto ZANONATO FLAVIO MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO) REPLICA 25/09/2013 Resoconto CAPARINI DAVIDE LEGA NORD E AUTONOMIE
DISCUSSIONE IL 25/09/2013
SVOLTO IL 25/09/2013
CONCLUSO IL 25/09/2013
CAPARINI, ALLASIA, ATTAGUILE, BORGHESI, BOSSI, MATTEO BRAGANTINI, BUONANNO, BUSIN, CAON, FEDRIGA, GIANCARLO GIORGETTI, GRIMOLDI, GUIDESI, INVERNIZZI, MARCOLIN, MOLTENI, GIANLUCA PINI, PRATAVIERA e RONDINI. —
Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
i siti produttivi del gruppo Riva collegati all’Ilva rispettano tutti gli standard qualitativi ed ambientali, per questo appare ancora più inaccettabile determinare sequestri ad aziende sane che non inquinano e sono in attivo con ordini da smaltire;
dopo oltre due settimane dal blocco produttivo nell'indotto e nell'economia dei territori dove sono collocati gli stabilimenti, la situazione si aggrava di ora in ora, mettendo a rischio un gruppo che nel settore siderurgico é quarto in Europa e ventesimo al mondo;
dal giorno del sequestro cautelativo disposto dal giudice per le indagini preliminari di Taranto ad oggi il Ministro interrogato ha più volte annunciato un provvedimento indispensabile alla ripresa della produzione nelle fabbriche del gruppo Riva;
lunedì 23 settembre 2013 il Ministro interrogato ha annunciato agli industriali di Parma che «questo pomeriggio c’è un appuntamento molto importante in Consiglio dei ministri a Roma: approveremo il decreto sulla Riva acciaio», fornendo anche spiegazioni e dettagli: «Con la norma che approveremo, un sequestro deve avvenire tutelando l'attività produttiva». Si tratta «prima di tutto – precisava ancora – di un provvedimento utile per i lavoratori che operano negli stabilimenti ma anche per i fornitori, ma è alla fine un'azione a tutela di tutti, anche dei proprietari perché non serve a nessuno un'azienda morta»;
agli annunci non è seguito alcun fatto concreto e da Palazzo Chigi tutto tace. A parere degli interroganti, il Governo sta perdendo tempo prezioso, dando la sensazione che non stia affrontando e risolvendo il problema pur riconoscendone l'effettiva gravità, dando l'impressione di essere al suo interno diviso e di, conseguenza, di non affrontare con la dovuta serietà una questione che interessa migliaia di lavoratrici e lavoratori, che sino ad ora hanno dato grande prova di maturità attendendo fiduciosi;
Antonio Gozzi, presidente di Federacciai, ha sottolineato che: «L'approvazione del decreto annunciato dal Ministro Zanonato è di estrema urgenza. La paralisi dei sette stabilimenti di Riva acciaio sta comportando un costo economico e sociale ormai pressoché insostenibile». Gozzi ha ricordato, tra l'altro, che ci sono «1.400 addetti senza lavoro, fornitori e clienti sull'orlo della chiusura delle loro attività. Bisogna che gli impianti della Riva acciaio riprendano a funzionare in tempi rapidissimi e per questo contiamo sul senso di responsabilità e la sensibilità del Governo». Naturalmente, ha aggiunto, «ci saremmo augurati che non si dovesse giungere a questo decreto straordinario», tuttavia «nelle more dell'emergenza economica e sociale, crediamo che il decreto possa rappresentare comunque la soluzione più immediata e dunque efficace»;
al momento, dunque, non è chiaro quando il Governo si deciderà ad intervenire e nemmeno quali saranno la natura, le modalità e i contenuti dell'intervento;
secondo gli esponenti della Lega Nord non possono essere ammissibili, e la legge non dovrebbe permetterli se non nei casi in cui ci sia rischio per la salute o per l'ambiente, sequestri preventivi come quelli realizzati su una serie di siti del Nord che hanno portato al blocco totale della produttività, con la conseguente perdita di posti di lavoro. Pertanto, è imprescindibile l'estensione della qualifica di stabilimento di interesse strategico nazionale a tutti i siti produttivi di tutte le società collegate o comunque sottoposte all'influenza del gruppo dominante –:
quando e come il Governo intenda adottare concrete iniziative per la ripresa dell'attività produttiva di tutti gli stabilimenti del gruppo Riva. (3-00341)
EUROVOC :politica industriale
programma d'azione
soppressione di posti di lavoro
stabilimento
protezione dell'ambiente
acciaio