ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/00200

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 51 del 11/07/2013
Trasformazioni
Trasformato il 12/11/2013 in 5/01438
Firmatari
Primo firmatario: CHIMIENTI SILVIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 11/07/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 11/07/2013
DADONE FABIANA MOVIMENTO 5 STELLE 11/07/2013
CASTELLI LAURA MOVIMENTO 5 STELLE 11/07/2013
BECHIS ELEONORA MOVIMENTO 5 STELLE 11/07/2013
CRIPPA DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 11/07/2013
ROMANO PAOLO NICOLO' MOVIMENTO 5 STELLE 11/07/2013
DELLA VALLE IVAN MOVIMENTO 5 STELLE 11/07/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 11/07/2013
Stato iter:
12/11/2013
Fasi iter:

TRASFORMA IL 12/11/2013

TRASFORMATO IL 12/11/2013

CONCLUSO IL 12/11/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-00200
presentato da
CHIMIENTI Silvia
testo di
Giovedì 11 luglio 2013, seduta n. 51

   CHIMIENTI, BUSTO, DADONE, CASTELLI, BECHIS, CRIPPA, PAOLO NICOLÒ ROMANO e DELLA VALLE. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
   in Vercelli, zona via Derna, durante i lavori per la costruzione del Museo dello Sport portati avanti dal Comune, la ditta incaricata dal Ministero dei beni culturali rinveniva nei mesi estivi del 2012 una serie di testimonianze romane che poi si scoprivano essere appartenenti ad un complesso industriale denominato opificio romano;
   venivano denominati opifici gli edifici che sorgevano in al di fuori delle mura della città e in cui, in epoca romana imperiale, si svolgevano attività industriali in prossimità di strade strategiche per la comunicazione che fungevano da collegamento con centri di municipium altrettanto importanti;
   il rinvenimento del citato opificio rappresenta una testimonianza di irripetibile e indubbio valore storico e artistico, unica nel suo genere scientifico quale esempio di produttività di generi di svariato uso per la vita umana, nonostante risulti mancante del suo elevato;
   l'intera zona dove è stato rinvenuto l'opificio andrebbe sottoposta ad indagine esplorativa per rinvenire le numerose testimonianze consistenti in ceramiche, vetri, pietra, marmo e quant'altro riservi il sito. L'opificio è infatti collocato ai margini di una strada romana che da Vercelli conduceva ad Asti, costellata da ambo i lati da sepolture in nuda terra a cremazione e sarcofagi in pietra, come quello di una giovinetta romana, rinvenuto in epoca fascista nell'attuale piazza Cesare Battisti;
   diversi sono gli edifici di carattere monumentale e di rilievo archeologico sepolti, in parte distrutti, ma pur sempre localizzabili in Vercelli che attendono una loro rivalorizzazione e tra questi, oltre all'opificio sopra citato, degno di particolare attenzione è sicuramente l'anfiteatro romano datato l-ll secolo d.C., localizzato tra gli attuali Corso De Rege e Viale Rimembranza a Vercelli e di cui nel corso degli anni sono state rinvenute ampie e ben conservate parti, rivelandolo come uno dei più grandi anfiteatri romani, di oltre 130 metri di ellisse;
   il Comune di Vercelli, anziché muoversi in direzione di un programma di salvaguardia effettiva dell'ambiente archeologico vercellese e in particolare dell'area dell'anfiteatro, ha deciso di approvare un progetto per il recupero della suddetta area che è stato criticato da più parti e ha suscitato reazioni e note di disappunto di movimenti ambientalisti, gruppi archeologici locali ed esperti. In particolare si fa riferimento alle voci autorevoli di studiosi ed associazioni come il Centro studi – Ricerche storiche e archeologiche Vercellae aderente ai gruppi archeologici italiani con sede a Roma costituitosi recentemente con il termine GAPO «Gruppo archeologico Piemonte Orientale», che si sono attestate unanimemente sulla stessa posizione di contrarietà al progetto. Tale progetto prevede infatti l'edificazione di una struttura in ferro e legno che ricordi in modo approssimativo la forma di un anfiteatro, con una parte destinata alle mura attualmente visibili, una pozza d'acqua rifornita dalla roggia Molinara al centro dell'arena, un parco verde e infine tre nuovi condomini circolari da 12.000 metri quadri, per un totale di novanta appartamenti e 200 posti d'auto sotterranei. Il valore degli interventi è stato stimato in 2 milioni e 400 mila euro;
   il progetto che coinvolge l'area dell'anfiteatro, il cui suolo è di proprietà di privati cittadini, è finanziato in parte pubblicamente e in parte privatamente mediante la realizzazione dei tre blocchi con superfici residenziali e commerciali, ed è stato definito da esponenti di Società Futura «più un'operazione immobiliare vantaggiosa per i costruttori che un intervento di valorizzazione di un patrimonio artistico finora rimasto nascosto. Il tutto perché, riducendo la zona di vincolo archeologico, gli edifici residenziali a terrazze che dovrebbero ricordare l'anfiteatro sorgeranno proprio a ridosso della parte interrata della struttura in cui ancora sono presenti le cavee»;
   oggi le mura romane dell'anfiteatro, in attesa che il progetto di riqualificazione dell'area voluto dal comune di Vercelli prenda avvio dopo continui rimandi, giacciono alle intemperie e rischiano di essere danneggiate irrimediabilmente, anche perché oramai mancanti del loro rivestimento in marmo;
   moltissimi altri siti in Vercelli, oltre all'opificio e all'anfiteatro, offrono testimonianze storiche di inestimabile valore nazionale e per la collettività, quali la necropoli presso i Cappuccini, la zona di Santo Stefano in civitate, il sito di San Bartolomeo, per citare solo una minima parte dei luoghi –:
   se non intenda confrontare con gli esperti della sezione cittadina dei gruppi archeologici aventi sede in Roma il progetto della nuova costruzione del museo dello sport con i disegni delle murature di epoca romana, al fine di poterne evitare la demolizione o la copertura, con il grave rischio di non rendere più visionabile il prezioso sito in oggetto;
   se non intenda adoperarsi per interloquire con la soprintendenza affinché i proprietari dell'area possano gradualmente cedere a prezzo di costo il suolo dell'area dell'anfiteatro, in modo da adibire finalmente la zona ad uso culturale grazie al lavoro dei gruppi archeologici volontari che già operano sul territorio vercellese e che si sono offerti a più riprese di collaborare per riportare alla luce con le loro competenze l'immenso patrimonio artistico e storico dell'area, sbloccando in questo modo una situazione che rischia di danneggiare irreversibilmente i reperti;
   quali urgenti iniziative intenda adottare affinché opere di irripetibile valenza scientifica, storica e culturale, come l'opificio sopracitato e l'anfiteatro romano, siano preservate e possano occupare a Vercelli, ricchissima città d'arte, il posto che loro compete. (3-00200)

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

VERCELLI - Prov,PIEMONTE

EUROVOC :

archeologia

protezione dell'ambiente

patrimonio architettonico

opera d'arte