ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/00187

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 48 del 08/07/2013
Firmatari
Primo firmatario: BINETTI PAOLA
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 08/07/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 08/07/2013
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 29/01/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-00187
presentato da
BINETTI Paola
testo di
Lunedì 8 luglio 2013, seduta n. 48

   BINETTI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
   le critiche, in alcuni passaggi vere e proprie accuse, rese pubbliche sul sito online della rivista inglese Nature e scatenate in merito alla fondatezza del «metodo stamina», proposto da Davide Vannoni, che aveva suscitato speranze per la cura di alcune gravi patologie che colpiscono soprattutto bambini, hanno destato un confronto molto acceso non solo nella comunità scientifica, ma anche nella opinione pubblica;
   secondo Nature il Metodo è frutto di un plagio, è basato su dati manipolati, e fa riferimento a ricerche fatte da autori russi e ucraini, senza mai citare con chiarezza la fonte. La rivista Nature, per dare forza a questa denuncia, ha pubblicato una documentazione fotografica, da cui si evince che immagini allegate da Stamina, riguardanti la differenziazione in senso neurale delle cellule staminali mesenchimali sono frutto di plagio e proverrebbero da un esperimento pubblicato dalla ricercatrice Elena Schegelskaya nel 2003 su di una rivista russa;
   è noto che «Stamina» ha depositato diverse richieste di brevetti a vari uffici in Europa e negli Stati Uniti, salvo poi ritirarli ogni volta, senza aver ricevuto alcuna approvazione perché giudicati insoddisfacenti in quanto privi di adeguata documentazione: d'altra parte se avesse fatto riferimento ai dati pubblicati dai ricercatori russi non avrebbe potuto neppure presentare domanda di brevetto;
   l'ordinanza del 15 maggio 2012 emessa dall'Aifa, mai annullata e ancora in vigore ha vietato i prelievi, trasporti, manipolazioni, colture, stoccaggi, e somministrazioni di cellule umane presso gli Spedali Civili di Brescia in collaborazione con Stamina Foundation Onlus;
   il 23 maggio scorso, il Parlamento ha approvato la legge di conversione di un decreto legge che prevede lo stanziamento di tre milioni di euro per una sperimentazione di 18 mesi sul «Metodo Stamina»; la sperimentazione avrebbe dovuto aver inizio il 1° di luglio e avrebbe dovuto coinvolgere sia esperti nominati dal Ministro della salute e che esperti indicati da Vannoni, ma Vannoni finora non ha ancora segnalato i suoi esperti di riferimento;
   il problema sembra che stia nella oggettiva mancanza di una documentazione scientifica e clinica, cogente e chiara, che dimostri con fatti concreti che questo metodo fa quello che «Stamina» sostiene che faccia, perché almeno finora tutto si basa sulle affermazioni di Vannoni e sulla mobilitazione di una parte dell'opinione pubblica particolarmente sensibile alle vicende dei piccoli malati;
   il presidente della Fondazione «Stamina», Davide Vannoni, ha respinto ogni accusa di plagio, dichiarandosi vittima di una sorta di complotto internazionale, volto a screditarlo, privando i malati di terapie che invece potrebbero aiutarli. La denuncia della rivista «Nature», così come ha affermato anche il Ministro della salute Beatrice Lorenzin, «è molto grave è soprattutto desta grande preoccupazione». Il ministro ha quindi esortato Vannoni «a consegnare il protocollo senza fare trattative»;
   Vannoni, ancora una volta ha spostato i termini della consegna dei dati richiesti, e prima ha annunciato di voler presentare lunedì 8 luglio 2013 il protocollo «standardizzato», quello che dovrebbe consentire la riproducibilità del metodo, ma successivamente ha già ulteriormente spostato l'incontro a venerdì 12 luglio. In quella data lui e Marino Andolina dovrebbero incontrare per la prima volta i componenti del comitato scientifico. In quella occasione afferma di voler discutere delle 5 condizioni da lui poste per garantire l'avvio della sperimentazione. Ma non sarà ancora quella la data di consegna del protocollo sul metodo, che è stata ulteriormente spostata in avanti al primo di agosto;
   sono cinque le condizioni poste già in anticipo da Vannoni: «Che la metodica standardizzata non venga modificata; che la produzione delle cellule staminali avvenga in un solo laboratorio; che si utilizzino per le infusioni e le valutazioni due ospedali vicini al laboratorio di produzione; che venga nominato un organismo di controllo terzo a livello internazionale; che la scelta delle patologie su cui effettuare la sperimentazione competa a Stamina»;
   L'associazione Stem cell research Italy, che riunisce i massimi esperti di staminali, chiede lo stop della sperimentazione e puntualizza il rischio di «sperpero di denaro pubblico» e di test «destinati al sicuro fallimento». L'associazione «ritiene che il governo italiano non possa rendersi complice di un trattamento privo di basi scientifiche e mediche», così come si legge nell'appello firmato dai 200 ricercatori;
   parlando di cellule staminali che richiedono protocolli specifici, come ogni sperimentazione seria occorrerebbe infatti analizzare le caratteristiche del «metodo» in laboratorio e sperimentare sull'uomo solo dopo aver verificato che per i malati c’è una qualche probabilità di ottenere dei benefici, così come avviene nelle sperimentazioni codificate in buona parte del mondo per i farmaci; il Paese e il Ministero della salute non possono essere ostaggio per i prossimi 18 mesi da parte di chi non rispetta regole e criteri fissati a livello parlamentare sui tempi e i modi della sperimentazione –:
   quali urgenti iniziative intenda porre in essere per dare garanzia di efficacia alla sperimentazione con stamina, almeno nei tempi e nei metodi fissati dal comitato scientifico nominato dal Ministro e in caso contrario valutare quali misure si debbano prendere a tutela e garanzia della salute delle centinaia di persone che a Brescia attendono di essere trattate con la metodica Stamina;
   se non ritenga infine necessario verificare e controllare le irregolarità finora commesse e rendere attuativa l'ordinanza emessa dall'AIFA citata in premessa e mai annullata. (3-00187)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

documentazione

brevetto

prodotto farmaceutico

malattia

citologia

cellula staminale