ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/02065

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 903 del 22/12/2017
Firmatari
Primo firmatario: TANCREDI PAOLO
Gruppo: ALTERNATIVA POPOLARE-CENTRISTI PER L'EUROPA-NCD-NOI CON L'ITALIA
Data firma: 22/12/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 22/12/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-02065
presentato da
TANCREDI Paolo
testo di
Venerdì 22 dicembre 2017, seduta n. 903

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per sapere – premesso che:

   la vegetazione psammofila (adattata a crescere sulla sabbia) dei litorali bassi sabbiosi riveste un ruolo fondamentale nella stabilizzazione dei sistemi dunali costieri. Essa esercita principalmente un'azione di ostacolo all'azione del vento, favorendo l'accumulo dei sedimenti sabbiosi e impedendo il loro continuo avanzamento verso l'entroterra. Con i propri estesi apparati radicali essa aiuta infatti a consolidare il substrato e ne permette l'ulteriore deposito. La duna in sostanza, conserva la spiaggia e di fatto, se ben mantenuta, sostiene le attività economiche che insistono sulla spiaggia stessa;

   gli ecosistemi dunali costieri sono tutelati dalla Convenzione di Berna sulla Biodiversità. L'Italia ha ratificato la convenzione con la legge n. 503 del 5 agosto 1981. L'Unione europea ne ha adottato i princìpi attraverso la direttiva «Habitat» (direttiva del consiglio 92/43/CEE del 21 maggio 1992), recepita in Italia con decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357;

   l'attuale stato di conservazione dei sistemi dunali italiani è insoddisfacente. I rapporti nazionali sull'attuazione della direttiva «Habitat» in Italia evidenziano che la maggior parte degli habitat si trova in uno stato di conservazione «Inadeguato» o «Cattivo»;

   ad aggravare la situazione c'è la constatazione che in Italia la frammentazione delle competenze sulla costa e sul mare rende difficile la «gestione integrata delle coste» prevista dall'Agenda 21 (il programma di azione scaturito dalla Conferenza Onu su ambiente e sviluppo di Rio de Janeiro nel 1992, cap. 17), tramite la quale si auspica il superamento degli interessi locali e degli approcci settoriali attraverso studi multidisciplinari, che consentano la formulazione di politiche efficaci sul piano economico, sociale ed ambientale;

   per quel che riguarda la Campania, rammentato che la duna è protetta dallo statuto regionale (articolo 8, comma 1, lettera s), la condizione del litorale regionale è stravolta dall'antropizzazione che ha causato la quasi scomparsa dell'ambiente dunale; i pochi siti molto localizzati che conservano ancora buone condizioni di naturalità sono concentrati nella provincia di Salerno e, in particolare, nell'area del Cilento;

   in quest'area, che ospita il parco nazionale del Cilento, gli ecosistemi dunali erano presenti e numerosi fino a qualche anno fa, ma per le cause suddette, alle quali occorre aggiungere la scarsa tutela dovuta dalle amministrazioni comunali, le dune ancora presenti si contano sulle dita di una mano;

   la perdita è ormai evidente sulle spiagge cilentane di Baia Arena (Montecorice), di Cala del Cefalo (Marina di Camerota), di Santa Maria di Castellabate e delle Saline (Centola-Palinuro), dove le dune sono residuali. Il parco, nonostante abbia uno specifico programma di tutela, non appare in grado di intervenire fattivamente;

   Angelo Vassallo, sindaco di Pollica, in provincia di Salerno, ucciso il 5 settembre 2010, aveva capito l'importanza della vegetazione psammofila e così sulla spiaggia di Acciaroli era riuscito a gestire un'area di 1.450 metri quadrati: un'area dove il suo comune pagava un canone al demanio;

   nel maggio 2011 la Fondazione Angelo Vassallo, seguendo tutto l’iter burocratico-legale, la delimitò con una recinzione in legno a proprie spese. Dopo soli 2 anni, nel luglio 2013, l'area è stata parzialmente compromessa dal passaggio di mezzi meccanici;

   in località Villammare, comune di Vibonati, area contigua al Parco nazionale, è presente sulla spiaggia dell'Oliveto una fascia dunale che risulta riportata, quale duna «embrionale mobile con Ammophila arenaria e Euphorbia Terracina», nella direttiva «Habitat» Allegato I, codice 21.10 e 22.10, con l'indicazione di «tipo di habitat naturale di interesse comunitario». Tale area presenta ancora uno stato di conservazione della sua flora psammofila accettabile;

   il Wwf, al quale si è aggiunta recentemente l'associazione di Italia Nostra, sezione Cilento lucano, ha presentato nel giugno 2016 al comune di Vibonati (Salerno), un programma dettagliato di rinaturazione e tutela della fascia dunale della spiaggia dell'Oliveto. Tutela che deve comprendere tutte le zonazioni della duna, per assicurare la naturale evoluzione della stessa, e la sua conservazione;

   l'amministrazione ha accettato il programma, decidendo, con delibera di giunta del 15 settembre 2016, di intervenire per la delimitazione con paletti e corda, e di seguito con un'ordinanza che vietava la compromissione della flora, in particolare del giglio di mare (Pancratium maritimum), numeroso sulla duna; purtroppo, agli impegni non è seguita una sufficiente iniziativa al riguardo. Per due estati si è assistito a passaggi sopra la duna di numerose persone e di auto posteggiate. La flora ha subìto quindi una compromissione alla vegetazione tipica. Senza la tutela derivante da una adeguata delimitazione, le sole tabelle didattiche e il divieto di passaggio, dove l'infrazione è quantizzata, non sono sufficienti. Ulteriore preoccupazione desta la notizia di una possibile realizzazione di nuovi stabilimenti balneari; se questo trend continuerà la fascia dunale di Villammare è destinata in poco tempo a sparire –:

   quali iniziative intenda assumere il Ministro interrogato, per quanto di competenza, a tutela della vegetazione e dei sistemi dunali costieri del Cilento, in considerazione della loro rilevanza ambientale ed economica.
(2-02065) «Tancredi».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

UNCED

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programma d'azione