ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/02054

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 901 del 20/12/2017
Firmatari
Primo firmatario: PILI MAURO
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 15/12/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO PER LA SEMPLIFICAZIONE E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 15/12/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-02054
presentato da
PILI Mauro
testo di
Mercoledì 20 dicembre 2017, seduta n. 901

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro della giustizia, il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, per sapere – premesso che:

   nelle carceri Siciliane, per i poliziotti penitenziari e per il personale del comparto Ministeri, le condizioni di lavoro restano pericolose e stressanti e si registra un evento critico al giorno; in Sicilia, il personale di polizia penitenziaria e quello dell'area pedagogica è sott'organico e ciò si scontra con il sovraffollamento dei detenuti, compromettendo quindi la sicurezza nelle carceri siciliane e l'offerta trattamentale, un servizio che lo Stato è tenuto ad offrire al condannato;

   la Federazione nazionale Ugl polizia penitenziaria ha sensibilizzato l'opinione pubblica e sollecitato interventi concreti da parte dell'amministrazione penitenziaria per migliorare le condizioni di lavoro delle carceri siciliane e nel 2017 ha attivato diverse iniziative di protesta, tra le quali, scioperi dalla mensa di servizio, manifestazioni pubbliche e anche scioperi della fame messi in atto da tutti i componenti della segretaria regionale della Ugl polizia penitenziaria Sicilia;

   nonostante queste azioni di protesta e anche quelle messe in atto da altre organizzazioni sindacali, l'amministrazione penitenziaria non ha fatto nulla per migliorare le disastrose condizioni delle carceri siciliane;

   nonostante la carenza d'organico nella polizia penitenziaria, il «decreto Madia» del 2 ottobre 2017, riduce di oltre 4.000 unità l'organico rispetto a quello del 2001, con effetti negativi in tutte le strutture penitenziarie, in particolare quelle siciliane;

   i problemi delle carceri siciliane non riguardano solo la capienza e la vivibilità degli spazi a disposizione dei detenuti ma anche le condizioni di lavoro e i luoghi poco salubri dove sono costretti a lavorare le donne e gli uomini del Corpo di polizia penitenziaria;

   nel carcere di Siracusa, ad esempio, le condizioni igienico-sanitarie dei posti di servizio sono di gran lunga sotto il limite previsto dalla legge e gli agenti sono costretti a lavorare al freddo in inverno e al caldo in estate. In questo carcere, come ha più volte denunciato il sindacato Ugl polizia penitenziaria, il personale non ha neanche gli strumenti (carta, stampante e altro) per svolgere in modo regolare il proprio compito istituzionale; è un carcere sovraffollato (circa 620 detenuti a fronte di una capienza regolare di circa 350 detenuti) e i poliziotti sono anche costretti ad eseguire turni di servizio oltre l'orario ordinario;

   i sistemi di videosorveglianza e di allarme in diversi istituti penitenziari della Sicilia, a quanto pare, sembrerebbero inefficaci. Ad esempio, nel carcere di Trapani è stata incendiata un'auto di un agente nel parcheggio del penitenziario; nel penitenziario dell'Ucciardone si sarebbero verificati casi di furti all'interno delle auto del personale; nel carcere di Barcellona Pozzo di Gotto si sono invece consumate delle evasioni di detenuti e questo è un fatto gravissimo per la sicurezza pubblica;

   in diversi servizi e istituti penitenziari non esiste un regolamento sui flussi documentali e del protocollo. La Federazione nazionale Ugl polizia penitenziaria ha più volte denunciato il mancato rispetto delle norme contenute nel codice dell'amministrazione digitale, in particolare nel penitenziario di Messina dove tale procedura non solo non è regolamentata ma vi sarebbero casi in cui delle importanti relazioni di servizio sarebbero state addirittura smarrite;

   ciò costituirebbe un grave pregiudizio all'azione amministrativa. La gestione dei flussi documentali è l'insieme di funzionalità che consentono di gestire e organizzare la documentazione ricevuta e prodotta dalle amministrazioni. Consente quindi la corretta registrazione di protocollo, l'assegnazione, la classificazione, la fascicolazione, il reperimento e la conservazione dei documenti;

   ancora niente è stato fatto per prevenire tragedie e migliorare le condizioni di lavoro delle donne e degli uomini della polizia penitenziaria in servizio nei penitenziari della Sicilia e anzi all'interpellante appaiono sempre più evidenti l'inerzia del Governo e una gestione dell'amministrazione penitenziaria non adeguata alle esigenze –:

   se il Ministro della giustizia non ritenga di dover adottare iniziative urgenti tese a risolvere le rilevanti carenze negli organici, rendere più salubri i luoghi di lavoro e migliorare la qualità del lavoro negli istituti penitenziari siciliani, sia per i poliziotti penitenziari, sia per il personale del comparto Ministeri, in particolare quello impiegato nell'area pedagogica;

   se i Ministri interrogati, per quanto di competenza, non ritengano di dover assumere iniziative per affrontare con somma urgenza le criticità relative alla regolamentazione della gestione dei flussi documentali negli istituti penitenziari della penisola così da far rispettare il codice dell'amministrazione digitale.
(2-02054) «Pili».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

stabilimento penitenziario

umanizzazione del lavoro

automobile